San Marino. Csu, nuova assemblea zonale al teatro Concordia di Borgo

San Marino. Csu, nuova assemblea zonale al teatro Concordia di Borgo

Quello con il Governo più che un confronto è un insieme di comunicazioni. È questo l’elemento di fondo che in sostanza sottintende a gran parte dei tavoli di confronto aperti tra Sindacato e Congresso di Stato, come sottolineato più volte nell’assemblea di questa mattina presso il Teatro Concordia di Borgo Maggiore, con i lavoratori delle zone di Borgo, Città, Fiorentino, Valdragone, San Giovanni, Cailungo, Murata, e una parte dei settori pubblici.
 
Assemblea che ha registrato la partecipazione di circa 400 lavoratori e un dibattito serrato. Dopo l’introduzione del Segretario CDLS Riccardo Stefanelli, ha preso la parola il Segretario CSdL Giuliano Tamagnini per la relazione introduttiva, che ha toccato tutti i temi oggetto di confronto con il Governo o comunque sollevati dal Sindacato.
 
Tra i temi più attuali, il progetto di legge di assestamento di bilancio, che nelle nuove stesure prevede, tra i diversi interventi che vanno a modificare – spesso impropriamente – molte leggi dello Stato, l’eliminazione di qualunque soglia di detrazioni per le pensioni a partire da 30mila euro annue, e il conseguente significativo aumento della tassazione. Per il Sindacato è un intervento che, al di là del merito, non è accettabile che venga proposto al di fuori del contesto della riforma pensionistica. Peraltro entrerebbe in vigore solo nel 2018, e per la CSU non si vede il perché si debba inserire ora nell’assestamento di bilancio.
 
E mentre si vuole aumentare la tassazione ad una parte dei pensionati, e non si vuole completare la riforma tributaria potenziando la Smac e mettendo in atto tutti gli accertamenti necessari, si fanno nuovi regali alle categorie che hanno eluso e continuano ad eludere le tasse, come ad esempio con la proposta di rottamazione delle cartelle esattoriali.
 
Un intervento che ha tutto il sapore di una vera e propria sanatoria, rispetto a multe, mano regia, monofase non pagata, ecc, che permetterebbe allo Stato di raccogliere 4-5 milioni di euro a fronte di un introito reale che dovrebbe essere, invece, di circa 220 milioni di euro…
 
Il progetto di legge prevede inoltre il disimpegno dello Stato dal pagamento del 20% di sua competenza per la Cassa Ammortizzatori Sociali, fondo che così viene finanziato solo dai lavoratori e dalle imprese, e viene cancellato il contributo dello Stato di 3 milioni di euro per il 2017 a favore della Cassa Compensazione, previsto da uno specifico accordo sottoscritto con il precedente Esecutivo (3 milioni anche per il 2018 e 2019), per rivitalizzare questo fondo che è stato dilapidato per pagare le pensioni degli artigiani e dei commercianti. Accordo che in tal modo verrebbe vanificato.
 
Ribadita la necessità della riforma pensionistica; negli ultimi anni a fronte di 170 milioni di uscite le entrare sono appena 124 milioni. Il sindacato, sulla riforma delle pensioni, non vuole il confronto, ma la contrattazione, perché le risorse appartengono ai lavoratori e ai pensionati. Senza il sindacato la riforma delle pensioni non si fa, ha sottolineato con forza il Segretario CSdL Giuliano Tamagnini.
 
Non poteva mancare il capitolo crisi delle banche. Se dietro alle vicende scoppiate in questi mesi ci sono responsabilità penali da parte di chi ha gestito gli stessi istituti di credito, occorre che la magistratura avvii nuovi filoni di indagine per accertare e punire i responsabili. Al contempo la CSU chiede di conoscere i nomi almeno dei grandi debitori, per potersi rivalere sui loro beni per recuperare il più possibile le somme che devono restituire.
 
La CSU resta in attesa di conoscere se e in che modo Asset verrà rilevata da Cassa di Risparmio, ricordando in questo contesto la vicenda dei 31 milioni di euro del fondo pensioni depositati presso Asset e per i quali tuttora non sussistono garanzie.
 
Sul capitolo degli NPL considerati non recuperabili, che ammontano a quasi 500 milioni di euro secondo i criteri internazionali (Basilea 3), da esponenti di Governo è stata ventilata la possibilità di ricorrere a una parte delle risorse del fondi pensioni. Da parte della CSU, in presenza di garanzie assolute è una ipotesi sulla quale potrebbe svilupparsi un negoziato, puntualizzano comunque che qualunque scelta verrà assunta dovrà essere sottoposta a referendum tra i lavoratori e i pensionati, ai quali spetta comunque l’ultima parola in qualità di unici ed esclusivi titolari di queste risorse.
 
I diversi lavoratori intervenuti nel dibattito, nel sottolineare la ben scarsa considerazione che viene riservata ai sindacato nei tavoli di confronto in atto, hanno a loro volta rilevato diversi aspetti problematici contenuti in diversi provvedimenti proposti dal Governo, tra cui quelli del progetto di legge di assestamento di bilancio. In tal senso, hanno messo in evidenza la necessità di tenere alto il livello della mobilitazione, che la CSU ha già avviato, indicendo l’attuale ciclo di assemblee zonali.
 
I Segretari Generali hanno rilevato come se dovesse perdurare questo atteggiamento di chiusura e indisponibilità da parte del Governo alle richieste sindacali, il livello della mobilitazione non potrà che essere innalzato, attraverso altre iniziative.
 
Il ciclo di assemblee zonali si conclude domani, con l’assemblea in programma dalle 10 alle 12.30 presso il Teatro Nuovo di Dogana, con i lavoratori di Rovereta, Falciano e la restante parte degli uffici pubblici.
 
CSU

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