San Marino. I giovani residenti all’estero riscoprono le tradizioni contadine

San Marino. I giovani residenti all’estero riscoprono le tradizioni contadine

SAN MARINO. Per portarsi sempre nel cuore il loro Paese. I giovani sammarinesi residenti all’estero provenienti dalle comunità Francesi, Statunitensi, Italiane ed Argentine, alla riscoperta delle nostre tradizioni attraverso la storia, gli usi quotidiani di un tempo ed anche attraverso le tradizioni alimentari dei loro avi. Momenti di formazione dedicati alle tradizioni contadine sammarinesi per i 26 ragazzi dei XXXVII Soggiorni Culturali come sempre divisi in due appuntamenti. 

“La Cucina Contadina – Esperienze di Vita”

Nel primo appuntamento i ragazzi si sono tuffati nel mondo rurale seguendo una prospettiva molto particolare: il cibo e le tradizioni gastronomiche sammarinesi di oltre 75 anni fa. La lezione- tenuta dalla prof.ssa Arianna Serra- si è focalizzata sul fatto che in passato, al contrario di oggi, si mangiava per sfamarsi e non per piacere! Nel mondo rurale i cibi non erano affatto salutari, era una cucina di recupero e ricca di calorie e grassi per affrontare il faticoso lavoro nei campi. L’alimentazione era quasi esclusivamente a base di pane (quello raffermo serviva per preparare il Pancotto e i passatelli) piada e polenta ottenuti con cereali inferiori e granoturco, tutti alimenti che saziavano! 

Escursione da Canepa a Montecchio

Il secondo appuntamento ha visto l’escursione organizzata dall’Associazione La Genga ai Mulini di Canepa per arrivare poi a Montecchio, sede del Consorzio Terra di San Maino e del Museo della Civiltà Contadina. Tutti i ragazzi hanno così potuto riscoprire in concreto quale fosse la vita a San Marino tanti anni fa quando ancora il territorio era prevalentemente rurale e la vita scorreva lenta scandita dai ritmi dei campi. La visita al Museo della Civiltà contadina è partita dal cuore della vita contadina : la cucina, per poi passare alla stanza del vecchio telaio e dei lavori femminili, la camera da letto, il granaio, la matra e i cereali, tanti gli oggetti che tanti ragazzi non avevano mai visto prima ma che grazie al museo sono tornati a rivivere. 

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