San Marino. Intervento di saluto di Giuseppe Maria Morganti

San Marino. Intervento di saluto di Giuseppe Maria Morganti

Cari compagni,
la sinistra è destinata a compiere passi che in altre aree culturali e politiche non è facile possano verificarsi. Ciò è dovuto ad un DNA comune, probabilmente di origine socratica, che pone il dubbio, l’autocritica, il diritto alla riflessione, al primo posto nell’azione della coscienza. Così quando una strada appare giusta la si persegue senza che poi gli effetti possano essere preventivamente sotto controllo.
Sinistra Socialista Democratica nata da un percorso fatto anche insieme al Psd è l’espressione di questo divenire che ci fa sentire uomini e donne e non macchine o peggio robot nelle mani di qualche specifico interesse.
Decidere e rischiare fa parte del nostro DNA e sappiamo che il Psd si sta interrogando proprio sulla necessità di essere forza incisiva e propositiva sullo scenario di un Paese in rapido mutamento.
Fra poco, anzi già ora, si notano i segni di una modifica sostanziale dei rapporti sociali determinati da lacci che hanno frenato il Paese per anni relegandolo ad una sudditanza che si è dimostrata densa di problemi etici, politici, economici, sociali.
Andare avanti oggi significa scardinare quei gangli bloccati dalla ruggine e aprire San Marino ad un nuovo corso dove il lavoro e la creatività siano la base fondamentale dello sviluppo e per questo debbano essere valorizzati e premiati.
Su questo fronte tante sono le iniziative in corso: nel mondo bancario le più difficili e dolorose, nel mondo del lavoro quelle che tendono finalmente a portare parità di diritti e per questo ripristinare i fondamentali del diritto sindacale libero dal condizionamento dettato dalla precarietà di un contratto.
Sul fronte del rapporto con l’esterno San Marino si deve aprire accogliendo gli altri, i lavoratori prima di tutto e offrendogli pari diritti, ma anche generando positivi scambi sul fronte dello stare insieme scardinando vecchi principi medievali e lasciandosi guidare dai sentimenti della nuova Europa.
Infine i diritti quelli delle persone su cui c’è tanto lavoro da fare e tal proposito vi invitiamo il 29 luglio alla nostra festa per discutere del Diritto di amare e quindi di avere riconosciuta la possibilità di convivere alla pari.
Sono alcune dei campi su cui noi siamo impegnati e che sappiamo essere condivisi anche da voi che conservate gelosamente quello stesso nostro DNA.
Che il vostro congresso sia foriero di questa novità, per noi di SSD il dialogo deve essere assolutamente riavviato.
Il Paese ha bisogno della sinistra.

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