San Marino. Gian Carlo Capicchioni: Abbiamo dato l’immagine di un Paese allo sbando

San Marino. Gian Carlo Capicchioni: Abbiamo dato l’immagine di un Paese allo sbando

 SAN MARINO. Gian Carlo Capicchioni, Psd, ex segretario alle Finanze interviene in Consiglio e denuncia con toni forti il disastro combinato dalla politica attorno alla vicenda Banca Centrale, segnata dalle dimissioni del Presidente, dr. Wafik Grais. Ecco il resoconto dell’intervento diffuso dall’Agenzia Dire (SMNA)  

Si dice che al peggio non c’è mai fine e non so cosa ci dobbiamo aspettare ancora. Sulla questione banche lo scontro tra governo-maggioranza e opposizione e Bcsm hanno prodotto un vero disastro. Abbiamo dato l’immagine di un Paese allo sbando dove sono in atto guerre tra bande e dove la politica, anziché fermare lo scempio, alimenta lo scontro. Perchè i vertici di Bcsm non arrivano mai alla fine del mandato? Forse perchè la politica è abituata a intervenire? La politica interviene su tutto, piccole consulenze e appalti, interviene su cose futili, figuriamoci se non lo fa su questo, dove gli interessi sono enormi nella gestione del potere. E oggi ne abbiamo l’evidenza. Credo che il nostro Paese ancora non sia pronto, possiamo cambiare i vertici di Bcsm quanto vogliamo, rivoluzionare i Cda, ma abbiamo perso. Non abbiamo fatto i conti con la vecchia cultura di potere, San Marino ha perso la grande occasione di confrontarsi a pari dignità con organismi internazionali e con Paesi più grandi di noi. Ci abbiamo provato ma abbiamo perso, ha prevalso la logica dei vecchi poteri e della vecchia politica. Non capisco Segretario questa fretta, prima l’operazione verità, il Cda di Cassa, il commissariamento di Asset, un vortice in pochissimo tempo. Si è messo poi il presidente di Bcsm nelle condizioni di dare le dimissioni, perché una forzatura così? Perchè il cambiamento di rotta repentino? Come è stato individuato il neo direttore? Noi sulla persona non abbiamo nulla in contrario, il Psd si asterrà, anche se le dimissioni del presidente oggi cambiano tutto e ci sembra inopportuno passare al gradimento di un direttore con un presidente dimissionario. La logica vorrebbe si sostituisca il presidente e poi si arrivi alla nomina del direttore, visto che è nominato dal presidente e dalla direzione di Bcsm. Qui non è dato sapere chi abbia suggerito la nomina. Tutto fa pensare a un suggerimento esterno, quello dei nostri vicini-cugini. Non so perché l’Italia abbia cambiato idea, la nomina di Grais era stata apprezzata, se oggi l’Italia cambia opinione e suggerisce un suo uomo a fare il direttore di Banca centrale, forse qualcosa è successo che io non riesco a individuare

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