Rimini. La Cassazione mette la parola fine «Marco Pantani non fu ucciso»

Rimini. La Cassazione mette la parola fine «Marco Pantani non fu ucciso»

Andrea Rossini – Corriere Romagna:  La Cassazione mette la parola fine «Marco Pantani non fu ucciso» / Respinto il ricorso contro l’archiviazione per «infondatezza della notizia di reato»: “inammissibilità totale”. I familiari condannati al pagamento delle spese.

RIMINI. La definizione “fake news” non era stata ancora coniata quando – nell’agosto 2014 – la “notizia” rimbalzò acriticamente sui siti e sui giornali di mezzo mondo: «Pantani fu ucciso». Eppure quell’informazione, ingannevole e distorta già all’origine rispetto all’apertura dell’inchiesta-bis sulla base di un esposto e alimentata nei mesi successivi da semplici suggestioni, mezzi mitomani e improbabili scoop, era falsa. Adesso lo dice anche la Corte di Cassazione che ha dichiarato «inammissibile» il ricorso presentato dalla famiglia del campione contro la definitiva archiviazione per «infondatezza della notizia di reato» e ha «condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali». Un’«inammissibili – tà totale» che non lascia margini residui a Paolo e Tonina Pantani, i genitori di Marco, assistiti dagli avvocati cassazionisti Antonio De Rensis, Astolfo Di Amato e Alessandra Mezzadri. Il caso è chiuso.

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