Rimini. Autonomia abitativa per le donne vittime di violenza

Rimini. Autonomia abitativa per le donne vittime di violenza

RIMINI Il  Comune di Rimini  con il progetto “La casa che vorrei” partecipa al bando regionale per favorire l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza. Il commento del vicesindaco Lisi: “Il primo passo per ricostruire la propria vita in piena libertà”

Il progetto intende favorire non solo l’autonomia abitativa ma anche l’instaurazione di rapporti di mutuo aiuto ed è rivolto a dieci donne vittime di violenza e ai sei figli minori. Il piano prevede l’individuazione di una abitazione in cohousing, all’interno della quale donne con figli possano trovare sia spazi di autonomia sia spazi condivisi (cucina e salotto), funzionali a garantire la socializzazione e lo sviluppo di rapporti di amicizia e sostengo reciproco, favorendo anche una maggiore flessibilità nei tempi di lavoro e di cura familiari, in un’ottica di potenziare l’autonomia della donna. Saranno inoltre individuate otto abitazioni monucleari destinate a donne che hanno già avviato un percorso di vita autonoma, che hanno un impegno lavorativo compatibile con gli impegni familiari o che possono già contare su una rete di supporto per conciliare i tempi di lavoro con quelli di cura dei figli. Le abitazioni mononucleari sono inoltre destinate a donne senza figli che hanno necessità di uscire dal proprio contesto familiare e che sono in grado di sostenere il costo dell’affitto. Nell’individuazione degli appartamenti e delle case saranno coinvolti Acer – Rimini e Asp Valloni Marecchia, che si occuperanno del reperimento degli alloggi e dell’assistenza per le incombenze successive legate alla stipula dei contratti di affitto e alla verifica delle conformità e licenze edilizie. Non si esclude tuttavia la possibilità, per le donne individuate dal progetto, di provvedere in autonomia all’individuazione dell’abitazione sul libero mercato. Il Comune di Rimini destinerà il contributo regionale al finanziamento del pagamento dell’affitto per il periodo massimo di 12 mesi, oltre all’allacciamento delle utenze, le spese condominiali e le eventuali ulteriori spese ritenute indispensabili alla donna per potersi trasferire nell’appartamento individuato, fino ad un massimo di 8.000 euro per ciascuna donna, come previsto dall’avviso regionale. Il progetto ha un costo complessivo di 95.000 euro dei quali 80.000 quale contributo dalla Regione Emilia Romagna e 15.000 a titolo di co-finanziamento tra Comune, Asp Valloni, Acer e Associazione Rompi il Silenzio. 

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