San Marino. Consiglio Grande e Generale sessione 11 – 20 dicembre, conclusione lavori

San Marino. Consiglio Grande e Generale sessione 11 – 20 dicembre, conclusione lavori

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 11- 20 DICEMBRE 

-GIOVEDI’ 21 DICEMBRE –

Dopo quattro giorni e 70 ore continuative- anche notturne- di dibattito, si conclude l’esame del Bilancio di previsione 2018, approvato in serata con 32 voti a favore 21 contrari.+++

E’ proseguito quindi senza stop, per tutta ieri notte, l’esame dell’articolato della legge di Bilancio  previsionale 2018, affrontando e licenziando due dei provvedimenti più discussi: minimum tax e -nelle prime ore del giorno- la patrimoniale. Dopo una breve pausa dei lavori, in prima mattinata, nella giornata di oggi si prosegue  dall’articolo 37 ‘Imposta speciale di bollo sui servizi di agenzia, di rappresentanza, di commercio, e similari’. Con la presentazione di Dim dell’emendamento 37 ter “Pubblicazione dei dati societari”, si arriva a una versione concordata con il governo che viene approvata a maggioranza.

Si passa a parlare di spending review e Pa dall’articolo Art.38 “Disposizioni relative al contenimento dei costi del personale del Settore Pubblico Allargato e alla revisione della spesa pubblica” che, rispetto la versione in prima lettura, con l’emendamento del governo, viene modificato e prevede, tra l’altro, l’impegno del Congresso di Stato a presentare al Consiglio Grande e Generale, entro il 30 aprile 2018, il “piano esecutivo pluriennale” delle misure finalizzate alla riduzione della spesa corrente- di cui per il 2018 è prevista la soglia del 2,5%-  e della sua riqualificazione L’articolo estende inoltre l’applicazione anche per il 2018 delle riduzioni straordinarie delle indennità di funzione (al 10%) e il tetto del 20% delle ore di straordinario, le indennità di funzione dei dirigenti vecchio regime. Il segretario di Stato per gli Affari Interni, Guerrino Zanotti, spiega quindi che, nella nuova versione dell’articolo,“sulla base risultanze della relazione sulla spending review, si prevede una serie di interventi da attivare sulla spesa corrente per raggiungere l’obiettivo della riduzione del 2,5%, per quel che riguarda interventi di natura contrattuale, l’intendimento è quello di seguire il normale confronto con le parti sociali”.  Diversi gli emendamenti ritirati da Dim in quanto ritenuti superati dalla versione presentata in seconda lettura, respinti quelli di Ps e Dim rimasti in votazione.             Il confronto in Aula si concentra poi sul tetto degli stipendi per i dipendenti pubblici con la presentazione dell’emendamento 38 bis del Pdcs, discusso insieme all’emendamento del governo 39 bis.  La proposta del Pdcs è di prevedere che ogni deroga prevista dalla legge che istituisce il tetto dei 100 mila euro di stipendio passi al vaglio del Consiglio Grande e Generale e sia approvata con maggioranza qualificata dei 2/3. Mentre l’emendamento 39 bis “Interpretazione autentica dell’articolo 1 della Legge 23 agosto 2016 n.113”, nasce perché , come Roberto Giorgetti di Rf, “a  distanza di un anno e mezzo dall’applicazione della legge fatta dopo il referendum, si sono creati problemi di cui stanno prendendo contezza anche i nostri cittadini, in primis, il problema della reperibilità dei medici”. Nell’emendamento viene chiarito che dal computo dei 100 mila euro sono esclusi i compensi per il lavoro straordinario e/o festivo, l’indennità di anzianità,gli assegni familiari e le indennità di trasferta. Non solo: per il personale sanitario medico non si considerano “i compensi per la reperibilità e i proventi dell’attività libero professionale”. E si dà mandato al Congresso di Stato di elaborare “entro il 30 giugno 2018 una proposta di disciplina del tetto massimo”. Pasquale Valentini, Pdcs, solleva il problema della retroattività della norma, poiché si prevede l’applicazione anche ai contratti già stipulati. Luca Boschi, C10, risponde che intervenire con la retroattività  “permette di eliminare le storture”, di stipendi non corrispondenti all’organigramma. Molto critici i consiglieri del Psd, Iro Belluzzi  e Dalibor Riccardi. “Ho paura che si perda sempre più di credibilità- manda a dire il primo-  nel vedere nellalegge più importante, la Finanziaria, un articolo che interpreta una norma che è frutto di un referendum”.  Riccardi punta il dito contro l’esclusione dal limite massimo di straordinari, anzianità, lavoro festivo. “La gente che ha uno stipendio sa come è fatta una busta paga- lamenta- e si sente presa per i fondelli e anche io mi sento preso per i fondelli”.  Alessandro Mancini, Ps, anticipa il voto contrario del suo gruppo: “Non mi piace risolvere il problema con questo articolo in Finanziaria, nel frattempo si poteva fare un testo legsialtivo nuovo, con questa interpretazione si va contro la volontà dei cittadini”.  “Non possiamo venire qui a dire che facciamo una intepretazione autentica di un quesito posto ai cittadini- stigmatizza Federico Pedini Amati, Mdsi- non è corretto”. Per Gian Matteo Zeppa, Rete, l’emendamento “non è altro che una forzatura bella e buona”. Voce fuori dal coro del suo gruppo Marco Nicolini, Rete, che a titolo personale annuncia il suo sostegno alla proposta del governo. Per Giuseppe Maria Morganti, Ssd, attraverso l’emendamento  “va riconosciuto il  coraggio per chi affronta il tema del tetto degli stipendi in modo così diretto”. Scettico Marco Gatti, Pdcs: “C’è un volere della cittadinanza molto chiaro, poi possiamo fare tutte le interpretazioni che vogliamo ma non sono quelle della cittadinanza”. Infine, il Segretario di Stato Simone Celli esprime parere negativo rispetto all’emendamento del Pdcs perché “si pone in contraddizione con il nostro che è  una interpretazione autentica di una normativa già esistente, diversa è la proposta Pdcs che comporta una modifica in antitesi, non complementare”.  Con l’emendamento del governo, “diamo una soluzione- prosegue- a una scorretta applicazione normativa che c’è stata fino ad oggi, poi diamo una serie di indicazioni per calcolare il tetto dei 100 mila euro lordi, escludiamo una serie di voci dalla retribuzione e indichiamo le figure apicali cui si fa riferimento”. L’emendamento del Pdcs viene respinto, accolto quello del governo.

Dopo l’intesa raggiunta dai capogruppo riuniti in ufficio di Presidenza, i lavori subiscono un’accelerata: si decide infatti di ritirare numerosi emendamenti e limitare gli interventi per terminare l’esame del bilancio e così la seduta entro la giornata. Si procede con l’esame e si segnala l’accoglimento di diversi emendamenti a seguito di accordi intercorsi tra opposizione, in particolare Dim e Pdcs, e governo. Democrazia in movimento concorda infatti con il governo l’emendamento 40 ter sulla Configurazione del reato di appropriazione indebita per il mancato versamento dei contributi previdenziali. Così l’emendamento 40 quater “Piano Nazionale Pluriennale” su proposta del Pdcs viene condiviso con maggioranza e governo.  La proposta prevede l’elaborazione di un Piano Nazionale pluriennale di interventi tecnici, concertato con le categorie economiche, sociali e politiche, per consolidare e favorire la crescita economica del Paese. Il capogruppo di Ssd Giuseppe Morganti sottolinea la soddisfazione per l’intesa raggiunga sull’emendamento che rappresenta “un momento importante di convergenza sulle politiche necessarie da fare per il Paese su cui ci si muoverà all’unisono”. Accolto con applauso in Aula l’accoglimento dell’emendamento di Dim per incentivare il turismo matrimoniale sul Titano anche a coppie dello stesso sesso (Art. 45 bis, Turismo matrimoniale): 25 i voti a favore, 20 contrari e 5 astenuti per una proposta su cui il Segretario di Stato Celli non ha espresso orientamento del governo, aprendo ad ogni risoluzione. Dubbi espressi invece dal consigliere Marina Lazzarini, Ssd, sull’applicabilità della norma, alla luce della mancanza di una normativa sulle coppie di fatto in Repubblica. Licenziato l’Art. 46 che istituisce l’Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio”, all’articolo 50 , Pdcs e governo concordano un emendamento sulla concessione del permesso di soggiorno per motivi imprenditoriali agli amministratori delegati e include anche la proposta del Psd sulle residenze ai frontalieri. L’Aula accoglie poi a maggioranza un altro emendamento di Dim, l’Art. 52 bis “Open week dei Castelli”, per istituire “a rotazione nei vari castelli della Repubblica, speciali periodi settimanali di carattere commerciale e turistico definiti “open week dei castelli”. Concordato con il governo anche l’emendamento Dim “53 nonies”sui controlli di adeguata verifica dell’Aif. Accolto a maggioranza l’emendamento art.54 ter “introduzione del reato di corruzione privata” concordato da Dim e governo per impegnare il governo a presentae entro giugno 2018 u Pdl sulla materia. Stessa sorte per altri due emendamenti concordati questa voltra  tra Pdcs e governo: il  54 quater per impegnare il governo alla presentazione entro il 31 dicembre 2018 di un Testo unico in materia di residenze, permessi di soggiorno e di convivenza; e il 54 Octies per l’istituzione di un Fondo straordinario di tutela dalle frodi e truffe finanziarie.

Terminato l’esame dei 56 articoli, si passa alle dichiarazioni di voto sul Pdl e sui due Odg presentati unitariamente dai gruppi di opposizione. Si arriva ad un accordo con il governo su uno dei due Odg quello con cui si dà mandato al governo di “attivarsi con la controparte italiana, 1) di addivenire ad un superamento delle norme riguardanti la presentazione delle fatture export e import, andando a modificare gli accordi relativi all’interscambio commerciale italo-sammarinese; 2) di introdurre la procedura per la fatturazione elettronica per gli operatori economici interessati. L’Odg viene approvato a larga maggioranza con 54 voti a favore, 1 contrario e 3 astenuti. Respinto invece con 35 voti contrari e 19 a favore l’Odg che chiedeva di nonn procedere all’approvazione del Bilancio previsionale 2018, alla luce di “irregolarità nella rappresentazione del bilancio presentato dal governo” in relazione al fatto che “non sono iscritti nel patrimonio i debiti per gli impegni che lo Stato ha, in conseguenza dell’approvazione del Bilancio di Cassa di Risparmio che riportava una perdita di 534 mln di euro”.             Superati gli Odg, finalmente l’Aua si esprime sul Bilancio confermando le posizioni contrarie espresse dall’opposizione: sono infatti 32 i voti a favore e 21 quelli contrari. La seduta termina, con la convocazione immediata dei capigruppo per definire nei primi giorni di gennaio una prossima sessione consiliare.

Di seguito un estratto degli interventi finali.  

 

Comma 11. Bilancio di previsione 2018

Sull’articolo 56, “Entrata in vigore”

Simone Celli, Sds FinanzeRingrazio davvero tutta l’Aula consiliare, al di là di momento in cui dibatitto è stato vivace, alla fine c’è stato un confronto intenso che ha trovato soluzioni di sintesi interessanti. Se il buon giorno si vede dal mattino si può parlare di una nuova fase del dibattito politico. Il lavoro portato a compimento credo sia nel’interesse di tutta la comunità sammarinese

Dichiarzioni di voto sul Bilancio e su due Odg dell’opposizione.

Alessandro Mancini, Ps Confermiamo il giudizio pesantemente negativo sul bilancio 2018. L’elaborato presentato è del tutto inadeguato alle reali esigenze del Paese che sta vivendo una fase difficile e delicata. Non solo non vengono liberate risorse per la crescita e lo sviluppo, non c’è stato coraggio per liberare la spesa corrente, drammatico è l’aumento della pressione fiscale con la reintroduzione di tasse che i sammarinesi pensavano fossero solo brutti ricordi, come patrimoniale e miminum tax. Il Ps ha presentato 25 emendamenti a bilancio, pochi quelli accettati. Lo scontro si è acceso proprio sulle scelte fiscali: la necessità di reperire risorse a seguito degli errori compiuti sul sistema finanziario, avranno un grosso peso per i prossimi anni. Le risorse si sono ricercate mettendo mani nelle tasche dei cittadini. Reintrodurre la patrimoniale significa introdurre provvedimenti legislativi opposti dagli interventi licenziati dal governo e di senso opposto, come la vendita di immobili a non residenti. Non c’è stato neanche coraggio nell’approvare il nostro emendamento che escludeva dalla patrimoniale la prima casa.  La Minimum tax conferma l’approccio di aggressione fiscale verso un tessuto economico già fortemente provato dalla crisi. Raggirare il quesito referendario sul tetto degli stipendi dimostra incapacità politica di affrontare un problema e dimenticare l’esito referendario di due anni fa. Le richieste di condivisione, di informazioni e di fermarsi dell’opposizione sono sempre cadute nel vuoto, se fossero state ascoltate oggi la legge di bilacio sarebbe stata diversa, con coordinate opposte a quelle oggi licenziate. E’ una legge che evidenzia le grandi difficoltà del primo anno di governo di Adesso.sm. A nome del gruppo del Ps dichiaro voto contrario a una brutta legge che non farà certamente crescere il paese e che fotografa un governo che non ha idee.

Federico Pedini Amati, Ps Entrambi gli Odg sono sottoscritti dalla totalità dell’opposizione.  Uno parla persino di irregolarità nell’espressione del bilancio, in riferimento alla situazione Sums. Affermiamo che per noi ci sono state irregolarità nella stesura del bilancio, abbiamo provato a fare una mozione d’ordine, non accolta. Confermo il mio voto favorevole a entrambi gli Odg. Sul bilancio: lo stesso Segretario ha detto che il bilancio 2018 purtroppo non ha al proprio interno elementi che possono far rilanciare economia. E’ una constatazione. Questo il punto fondamentale che mi porta a non essere assolutamente soddisfatto del primo bilancio presentato da Adesso.sm. Mi aspettavo più coraggio. E’ vero, le difficoltà sono tante, tante le emergenze, ma il Paese deve ripartire e  il governo, sotto l’aspetto bancario e finanziario, in questo ultimo anno ha dimostrato di non essere all’altezza di situazioni anche delicate.  Un nuovo governo, che doveva essere quello del cambiamento, ancora una volta va chiedere tasse ai cittadini, reintroducento patrimoniale e minimum tax. Non è stata rispettata l’espressione della cittadinanza sul referendum del tetto degli stipendi che non doveva essere toccato. Concludo augurandomi che non si ripeta più una discussione di una legge di bilancio di 70 ore, non è dignitosa per noi e per i cittadini. Ricordo che il mio gruppo Dim in un momento difficoltoso, in modo resposabile, ha ritirato 70 emendamenti.

Dalibor Riccardi, Psd Il mio gruppo non potrà che esprimere voto contrario. Anche se negli ultimi 100 metri si è visto arrivare a intese e collaborazione che forse potevano arrivare prima. Il Segretario parla di nuova fase, me lo auguro. Tutti viviamo nel Paese e se ci fosse una nuova fase, speriamo. Il Paese in questa Finanziaria ha dovuto riaffrontare patrimoniale e minimim tax, abbiamo provato a portare emendamenti con volontà di cercare confrnto e dialogo che inizialmente ci è stato negato, poi ad un certo punto si è voluto trovare un confronto e qualche obiettivo è stato raggiunto anche per la mia forza politica. Con l’Articolo 49 si è ottenuto un punto di svolta importante: le residenze che verranno dato ai frontalieri con 15 anni di lavoro continuativo in Repubblica. Sul tetto degli stipendi: si è voluto premere l’acceleratore ma si rischia di andare a sbattere. Speriamo non avvenga e che si possa aprire dialogo per progetto paese a lungo termine. Voteremo in favore Odg sottoscritti con tutte le opposizioni.

Roberto Ciavatta, Rete Mi auguro anche io, come diceva il Segretario, che sia la fase di una nuova ripartenza, con la consapevolezza che un confronto in aula può comportare un arricchimento e anche uno snellimento dei tempi. Detto questo, non possiamo esimerci nel manifestare la contrarietà nei contenuti di questa Finanziaria. Ci sono elementi che critichiamo, in alcuni casi perché recessivi, in altri perché lesivi e inqui, e in altri ancora  non in grado di rendere San Marino un Paese appetibile. Ci sono interventi contraddittori come l’acquisizione di azioni di Sums all’interno di Cassa di risparmio, un socio già mega minoritario, alla luce di una ricapitalizzazione già pianificata che si spiega solo con la logica che ‘chi contesta viene mandato via’. Si introducono tasse e si chiedono soldi per acquisire spazi e uffici nella Pa, invece di pensare magari all’affitto. Poi c’è patrimoniale, minimum tax, parte della strategia per ottenere liquidità utile a sostenere la spesa pubblica e quindi gli stipendi dei dipendenti pubblici. Poi il tetto degli stipendi: c’è una piccola nicchia al vertice che deve essere ancora un po’ più ricca. Non do indicazioni di voto nel nostro gruppo, non abbiamo imposizioni in tal senso, mi auguro possa essere di sprone.

Alessandro Cardelli, Pdcs E’ un bilancio che pensa a chiudere i conti, ma non guarda al futuro. Chiede moltissimi sacrifici, pesanti, ai cittadini, a fronte di mancati tagli e mancate scelte strutturali per il rilancio dell’economia. Sui provvedimenti centrali: abbiamo discusso la patrimoniale alle 5 di mattina, lo avevamo detto nel 2012 che non si doveva più fare dal 2013. Dalla riforma Igr non si doveva più chiedere ai sammarinesi. Oggi il governo fa parecchi passi indietro. Si colpiranno non solo immobili ma anche valori mobiliari. Anche la Minimum tax doveva essere superata dalla riforma Igr, oggi l’emendamento della maggioranza chiede di pagare un contributo che sarà restituito con il credito di imposta, ma di fatto è un provvedimento che toglie liquidità alla piccola impresa per darla allo Stato, che senso ha per 5 mln di euro? Bisogna dare atto che nell’ultima parte c’è stata volontà di dialogo e alcuni emendamenti– solo alcuni ma importanti- sono stati accolti. Il primo che può favorire sviluppo, nella legge carente, è su questo punto: la possibliità di dare residenza fiscale ad amministratori di società. Altro emendamento accolto: il piano strategico pluriennale che deve impegnare tutti, anche tutte le forze economiche e sociali, per iniziare a lavorare ad un progetto di rilancio economico. Per la Dc è importante concertare scelte che riguarderanno il futuro.  Faremo verifiche infine sull’effettività del bilancio che ha escluso la posta del debito do Cassa. La mia forza voterà contrariamente a questo Pdl.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd La politica ha dato prova di sé, tutta la politica, nell’affrontare un momento di particolare difficoltà del Paese. Le tensioni non potevano mancare, ai grandi problemi sono state date grandi risposte. Al di là dei provvedimenti su singoli temi, si è approvata una strategia proposta da un partito di opposizione, quella di un piano strategico da formulare e condividere per affrontare le emergenze del Paese. Anche insieme alle forze sociali. Il dialogo è lo strumento più difficile. Il dialogo non dei convenevoli, ma quello effettivo che si è dimostrato nche oggi, dalle differenze si risolvono i problemi. Non posso che ringraziare a nome della maggioranza, il governo, il Segretario in particolare, le forze di maggioranza stesse e anche le forze di opposizione. Siamo entrati nel dibatitto con una proposta di bilancio e usciti con un obiettivo raggiunto di un bilancio ancor più ricco. Ci sono interventi sì dolorosi, come la patrimoniale, ma equi.

Simone Celli, Ssd Finanze sugli Odg Sull’ Odg per dare mandato al governo di attivarsi con la controparte italiana su fatture import export: l’Odg è condivisibile, l’unico problema è il secondo punto che è irricevibile. L’orientamento è di respingere perché non è un impegno su cui congresso può rispondere positivamente sulla fatturazione elettronica da giugno 2018.  L’ipotetica accusa di un bilancio inadeguato non corrisponde al vero, la copertura per il 2016-2017 è evidente, per il 2018, se il management di Cassa deciderà di andare avanti con il piano industriale di Romito, si prevede un intervento dello Stato che verrà previsto nel bilancio patrimoniale dello Stato.  Il bilancio è corretto, può non piacere legittimamente, ma lo ribadiamo è costruito in modo corretto. 

 

Repubblica di San Marino, 21 Dicembre 2017/01

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