Rimini. Atti persecutori e lesioni alla ex compagna: divieto di avvicinamento per un uomo di 27 anni

Rimini. Atti persecutori e lesioni alla ex compagna: divieto di avvicinamento per un uomo di 27 anni

RIMINI. Il Giudice delle indagini preliminari ha emesso un’ordinanza cautelare nei confronti di un uomo di 27 anni, di origini brasiliane, ritenuto responsabile di atti persecutori e lesioni nei confronti della sua ex compagna. L’ordinanza è stata eseguita ieri dagli uomini della Divisione anticrimine della Questura di Rimini: l’uomo non potrà avvicinarsi alla donna. L’ultimo episodio di violenza risale a pochi giorni fa.

[c.s.] Gli uomini della Divisione anticrimine della Questura di Rimini, nella giornata di ieri, hanno eseguito un’ordinanza cautelare che dispone il divieto di avvicinamento emessa dal Giudice delle indagini preliminari, dr.ssa Sonia Pasini, su richiesta del Sostituto Procuratore dr.ssa Bonetti, nei confronti di un uomo di 27 anni, di origini brasiliane e residente a Rimini, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori e lesioni personali nei confronti della sua ex compagna.
La donna aveva allacciato una relazione sentimentale con l’uomo già dal mese di ottobre 2016, caratterizzata da frequenti liti. L’ultimo episodio violento risale a pochi giorni fa, quando, dopo una discussione, l’uomo, sceso all’improvviso dall’autovettura guidata dalla donna, prima la spingeva, poi la colpiva violentemente al volto, quindi prelevava da un cespuglio una grossa pietra, del diametro di circa 50 cm., e. dopo aver minacciato di voler distruggere l’automobile della donna, la scagliava addosso alla donna colpendola alla schiena. La donna per difendersi dall’aggressione in atto, aveva poi raccolto da terra un frammento del masso gettandolo a sua volta addosso all’indagato, ferendolo, allontanandosi quindi dalla scena sino all’arrivo delle forze dell’ordine, subito allertate dalla stessa, non prima tuttavia che l’uomo riuscisse a sottrarle il telefono cellulare gettandolo a terra e calpestandolo ripetutamente pur senza renderlo non funzionante. La donna, il cui racconto è stato riscontrato dall’attività svolta dagli agenti della Questura di Rimini intervenuti sul posto, accompagnata dal proprio ex marito, si era presentata presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Rimini per ricevere le cure necessarie a seguito delle percosse subite, e qui i sanitari le riscontravano un “trauma facciale e frattura delle ossa nasali”.
A questo punto è scattata la rete di protezione contro la violenza nei confronti delle donne della Questura di Rimini, rete già allertata dal personale delle Volanti intervenuto sul posto – che aveva segnalato il caso nel portale EVA, il protocollo che ha codificato in linee guida le Best Practice per la gestione degli interventi legati alla violenza di genere in caso di primo intervento degli addetti al controllo del territorio, attraverso la elaborazione di una “Processing Card” composta di schede che i poliziotti devono compilare ed inserire negli archivi informatici di polizia quando intervengono a seguito di segnalazione di violenza di genere – e da quello del Posto di Polizia dell’Ospedale che ha subito compreso la questione. La donna ha pure specificato che dal mese di ottobre 2016, da quando cioè aveva iniziato con l’indagato una convivenza more uxorio presso un residence di Rimini, diversi erano stati gli episodi di violenza verbale o fisica.
La professionalità degli operatori della Polizia di Stato nella ricostruzione dei singoli episodi ha consentito di adottare la misura cautelare, al fine di evitare che la condotta dell’uomo possa determinare altre e più pesanti conseguenze.
All’uomo è stato quindi notificato il divieto di avvicinamento alla donna.

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