Adesso.sm sulla visita del Fondo Monetario Internazionale

Adesso.sm sulla visita del Fondo Monetario Internazionale

La visita del Fondo Monetario appena conclusa dimostra l’attenzione con cui la comunità internazionale osserva il nostro Paese, ancora alle prese con una crisi economica strutturale alla quale occorre dare ulteriori, immediate risposte.
Dal 2008, anno in cui le problematiche si sono manifestate in tutta la loro evidenza, i percorsi di riaccreditamento intrapresi hanno raggiunto significativi risultati, ma non si era ancora avuta la forza e il coraggio di mettere a nudo la reale situazione della finanza privata.
L’avvio della Asset Quality Revew ha rivelato le fragilità del sistema finanziario che, non dovendosi fino ad oggi preoccupare della qualità dei servizi erogati, non ha provveduto a modificare la propria struttura, generando inoltre seri problemi sul fronte dell’erogazione del credito.
La determinazione dell’attuale maggioranza nel fare piena chiarezza sui difetti più gravi, ha consentito oggi di capire quale è l’ordine di grandezza delle problematiche e quali interventi sono necessari per affrontarle.
La delegazione del Fondo Monetario – all’inizio del quarto paragrafo del proprio report – ha sottolineato positivamente questa determinazione, riconoscendo al governo il coraggio della trasparenza e la volontà di agire su quei poteri che fino a ieri, per difendere sé stessi, impedivano che i dati reali emergessero.
Due sono i casi segnalati dal Fondo Monetario che possono avere influito sul rallentamento della crescita: la liquidazione di Asset Banca e il rilevato deficit patrimoniale di Cassa di Risparmio. Entrambi i casi rientrano nella necessità di fare chiarezza e di modificare andamenti che continuavano a generare incertezza.
L’assurda affermazione delle forze di opposizione che commentano l’incremento del debito, segnalato nella relazione del FMI, come se questo fosse stato generato nel 2017, dimentica di considerare che quegli scompensi sono frutto di una politica che da almeno un decennio si era rifiutata di affrontare il problema lasciandolo incancrenire.
Il debito, oggi finalmente venuto alla luce e per questo finalmente gestibile, è stato generato dalla mancanza di scelte che dovevano già da tempo rimuovere gli ostacoli e le persone responsabili di quegli andamenti e, se si devono ricercare le responsabilità, occorre risalire a chi ha gestito e lasciato gestire Asset e i crediti di Delta in quel modo.
Il ragionamento della delegazione del FMI sull’accountability, cioè sulla necessità di essere trasparenti e di motivare le scelte effettuando la verifica dei risultati, è molto chiaro ed è rivolto agli amministratori pubblici, ma anche ai gestori delle istituzioni bancarie.
La conoscenza dei problemi è il primo passo per iniziare a risolverli, tanto che la maggioranza ha illustrato al FMI i tratti essenziali della propria proposta per il Piano di Stabilità che si sta mettendo a punto, comprensivo delle riforme necessarie per contenere la spesa e rilanciare l’economia ed ha esplicitato la volontà di agire ricercando il massimo consenso nella società.
Il FMI ha anche in questo caso apprezzato la concretezza delle proposte che devono trovare attuazione nel corso del 2018, facendo esplicito riferimento alla riforma della previdenza e delle imposte indirette perchè ciò consentirà di tenere in ordine i conti dello Stato, come avvenuto con la legge di bilancio per il 2018.
Ciò però non è sufficiente: occorre essere ancor più decisi sulla riforma delle gestioni del sistema bancario affinchè siano rimosse tutte le cause che generano perdite in modo tale che le ricapitalizzazioni necessarie, questa volta, consentano realmente di rendere solide e stabili le banche che devono ricominciare da subito a produrre utili. Le ristrutturazioni delle gestioni, lo sviluppo dei servizi finanziari, la ripulitura dei bilanci dai cespiti non performanti, il consolidamento patrimoniale, la possibilità di operare sul mercato europeo, sono gli aspetti chiave assolutamente necessari per completare la riforma.
Questa è la dimensione in cui sarà possibile ottenere l’assistenza necessaria dalla comunità internazionale a partire dalla stessa Repubblica Italiana – che già manifesta il proprio sostegno – e che potrebbe portare alla stipula del memorandum con Banca d’Italia, riaccreditando in via definitiva il sistema finanziario sammarinese, legittimandolo ad operare fuori dai propri confini.
La coalizione Adesso.sm, nell’ambito del confronto con l’FMI, apprezza l’approccio dialettico e costruttivo del Governo, attento alle esigenze di riequilibrio del bilancio pubblico, del sistema finanziario ma anche al rilancio dello sviluppo del Paese.
Si esprime, altresì, apprezzamento per il livello di approfondimento con cui la delegazione del FMI ha esaminato la situazione sammarinese, e sottolinea i giudizi positivi espressi in relazione alla chiarezza che nel 2017 è stata fatta sui reali problemi. Adesso.sm intende intensificare il proprio lavoro sul progetto Paese e il Piano di Stabilità che consentirà di uscire dalla crisi, invita Banca Centrale a concludere il percorso di condivisione degli interventi necessari con le singole banche a seguito dell’AQR, è certa che le associazioni di categoria – a partire dall’ABS – possano consigliare ai propri associati i percorsi di ristrutturazione indicati e confida che il clima politico, a partire dal confronto con l’opposizione, possa finalmente dimostrarsi all’altezza della sfida intrapresa.

Adesso.sm

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