Rimini. Domenica con “IL PARLANTE”: La resurrezione, punto di forza del cristianesimo

Rimini. Domenica con “IL PARLANTE”:  La resurrezione, punto di forza del cristianesimo

RIMINI. Presso la Libreria Riminese è disponibile  IL PARLANTE   Il linguaggio dalla comparsa al web  Motore del successo degli umani di Marino Cecchetti (€ 15; pagine 288; ISBN: 1220024228; info: ilparlante@libertas.sm). Il libro è in vendita al prezzo di euro 15, con invio a domicilio.  Per modalità e  condizioni clicca: UNILIBRO  (disponibile anche in lingua inglese).

(Dal CAPITOLO 6: DIVINITA’ E NATURA) 

Dio parla: Logos, Verbum, Parola

Nella Bibbia (Genesi) sta scritto che l’uomo è stato creato per stare accanto a Yahweh, ma che, per una disobbedienza, ha perso tale prerogativa. Gesù, figlio di Dio, è sceso sulla terra per fornire all’uomo – anzi, a ogni singolo uomo – la possibilità di riguadagnare la posizione perduta.

La parabola del ricco epulone (Vangelo, Luca), il quale in vita ha negato anche le briciole a Lazzaro, povero e malato, essenzializza la portata rivoluzionaria dell’annuncio di Gesù. Sarà assegnato, a Lazzaro, un posto nell’aldilà accanto a Dio; anche se durante la vita terrena Lazzaro non ha costruito una piramide, anche se non si presenta nell’aldilà alla testa di un esercito di terracotta o di una schiera di altri uomini uccisi appositamente. Del ricco epulone, nel Vangelo, non è indicato nemmeno il nome, quasi a escluderlo dal consesso degli uomini. Del mendicante straccione e pieno di ferite, il nome c’è: Lazzaro, appunto. Gesù lo ha immortalato, così, già nell’aldiquà.

Quella di Cristo non è una variante minimale dell’ebraismo. Lo si vede quando Egli sostiene la pari dignità di tutti gli uomini, creati tutti a immagine dell’unico Dio: “Non c’è né ebreo né greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina …, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita” (Lettera ai Galati, Paolo).

L’uomo, ogni singolo uomo, non è più solo nel mondo cristiano. “Anche i capelli del vostro capo sono contati. Non abbiate paura”, dice Gesù. Dio che si cura anche di un passero perché non cada, come si può pensare che trascuri un uomo? L’uomo di fede cristiana dunque non ha più paura di ciò che lo potrebbe attendere nell’aldilà. Sa che, indipendentemente dalla casella che occupa nella societas, la sua vita non cessa con la morte avendogli Gesù, con la resurrezione, aperto – aperto specificatamente per lui – la strada dell’immortalità. Alla ‘fine dei tempi’ ogni singolo uomo recupererà il suo involucro corporeo (Marc Augé) col quale vivere in eterno accanto a Dio, come Adamo ed Eva vivevano accanto a Dio prima della cacciata dal Paradiso. È l’agognata immortalità.

Dio è nell’uomo: la ‘parola’ ne è la prova

Il cristianesimo è una religione ‘rivelata’. Dio ha parlato agli uomini, appunto, attraverso Gesù, Figlio di Dio, fattosi uomo, nato in una stalla e morto in croce. Quel che ha detto Gesù è Parola di Dio: Verbum in latino, Logos in greco. Il Cielo non è più muto. Dio parla con le Sacre Scritture. In particolare con i Vangeli.

Ecco l’incipit del testo dell’evangelista Giovanni: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”. Poi “il Verbo si è fatto carne”.

La divinità non è più nelle cose come credono i politeisti, ma separata dal creato (Bibbia,  Vecchio Testamento); è nell’uomo stesso, nella singola persona che diventa il tempio  di Dio (Bibbia, Nuovo Testamento).

L’uomo, in quanto parlante, è la prova dell’esistenza di Dio?

Paolo mette le ali al cristianesimo

Fra i primi seguaci di Gesù che non avevano avuto modo di vederlo e di ascoltarlo, c’è Paolo di Tarso. Cittadino romano, Paolo è originario di un luogo dell’Asia minore, appunto Tarso, dove è fiorente la cultura ellenistica. Israelita, faceva parte della setta dei Farisei, rigorosissimi nell’osservanza formale della Legge.

Da persecutore dei cristiani, all’improvviso, Paolo passa dalla loro parte. E comincia a frequentare la prima comunità cristiana, quella di Gerusalemme, formata per lo più da persone che Cristo lo avevano conosciuto direttamente. In primis da Apostoli e da Discepoli. Si batte da subito perché venga deciso di far conoscere l’annuncio di Cristo non solo agli Israeliti, ma a chiunque sia disposto ad ascoltarlo. E l’ha di vinta. Riesce a far saltare l’obbligo della circoncisione, nonché i divieti di mangiare carne di maiale, di erigere statue o di dipingere immagini sacre.

Cristo, una volta tolti questi e altri laccioli consimili, può essere proposto direttamente e da subito a tutti i popoli riuniti sotto le insegne politiche della ‘pax’ romana.

Paolo fa del cristianesimo una nuova connotazione della pax romana. Pur non tagliando del tutto il cordone ombelicale con la Palestina, eleva il cristianesimo a religione universale in un impero romano universale. Altra carta vincente per il cristianesimo, la saldatura con la cultura greca. A detta saldatura, il cristianesimo “deve, in gran parte, il suo trionfo nel mondo antico” (Charles Moeller). I Vangeli sono scritti quasi tutti in greco, la lingua dei dotti. Il cristianesimo, presentato nella veste della cultura greca, ammalia letteralmente gli intellettuali. Al contempo si fa ‘dottrina’ per dare, anche ai non dotti, una guida pratica nei comportamenti da assumere, professando la nuova fede. Per “rendere ragione della speranza che è in noi” (Lettera  di Pietro, Nuovo Testamento).

È dunque Paolo di Tarso il più grande interprete dell’universa-lismo proposto da Cristo. È lui, israelita fariseo formatosi nella cultura ellenistica nonché cittadino romano, a impostare l’attività missionaria della nuova religione. Punto di forza il “messaggio salvifico” incentrato sulla “resurrezione di Gesù” (Giorgio Jossa). Dal quale “messaggio” discende che gli uomini “tutti saranno vivificati in Cristo”. Quel “vivificati” è da intendersi in senso letterale? Scrive Paolo ai cristiani di Roma: Cristo “darà la vita anche ai vostri corpi”. Secondo Mauro Bonazzi: “Gli ateniesi risero quando Paolo parlò della risurrezione dei corpi”, però poi finirono anch’essi per essere affascinati da quella prospettiva. E si convertirono. L’immortalità non è più riservata “solo a pochi spiriti eletti, i filosofi, i grandi legislatori, gli eroi”, i titolari di piramidi o di megatombe con i loro tesori.

Resurrezione per tutti vuol dire resurrezione anche per le donne. La circoncisione è stata sostituita con il battesimo. Anche le donne possono essere battezzate. E possono entrare a far parte della comunità cristiana (Magli). Ed entrano effettivamente a farne parte. E da subito. Anzi, saranno proprio le donne a costituire un formidabile veicolo per la diffusione del cristianesimo a partire dagli ambienti delle classi alte, dove non sfugge il nuovo più dignitoso status che le donne, con la nuova religione, vanno ad assumere.

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