San Marino nell’operazione ‘Domino’ della GdF. Rapporti Tercas – Smib

San Marino nell’operazione ‘Domino’ della GdF. Rapporti Tercas – Smib

SAN MARINO. Senza fine lo scandalo della Banca del Titano, poi San Marino International Bank (ora Banca Impresa San Marino di Banca di San Marino), acquisita da personaggi della Banca Tercas di Teramo di nascosto da Banca d’Italia,  con la complicità di Banca Centrale della Repubblica di San Marino attraverso professionisti azzeccarbugli che hanno impostato il credito di imposta, macina al collo del sistema finanziario sammarinese.  

Si legge fra l’altro in un comunicato emesso poco fa dalla Guardia di Finanza: 

“Il Nucleo Speciale Polizia Valutaria sta eseguendo sequestri di n. 44 immobili e terreni, partecipazioni societarie e somme di denaro nei confronti di n. 3 persone fisiche tra le quali il noto imprenditore pometino Raffaele Di Mario, ex Presidente dell’A.S.D. Pomezia calcio e proprietario del locale polo alberghiero “Hotel Selene”, per reati di bancarotta fraudolenta aggravata dal requisito della transnazionalità in relazione a due società con sede a Roma, dichiarate fallite nel 2017″.

Il provvedimento è stato  emesso dal G.I.P. del Tribunale di Roma,  dove si sta svolgendo il processo Tercas. 

“Alle operazioni fraudolente hanno concorso due commercialisti con studi professionali in Roma e Città di Castello (PG) – uno dei quali rivestiva altresì la qualifica di consigliere presso la SMIB dove erano radicati i rapporti finanziari delle due società fallite, risultati strumentali alle operazioni di distrazione di ingenti somme di denaro.
I professionisti, occultando le scritture contabili delle società veicolo, hanno reso più difficile la ricostruzione dei flussi finanziari dall’Italia verso San Marino e viceversa. Gli approfondimenti bancari eseguiti dai finanzieri del Nucleo Valutario, anche mediante l’analisi di segnalazioni antiriciclaggio, ha consentito di individuare la distrazione di circa 3,2 milioni di euro a favore di una società sanmarinese di fatto riconducibile all’imprenditore Di Mario, nonché la distrazione di 560 mila euro dai conti correnti aperti in San Marino da una delle società fallite: somme ricevute a titolo di caparre confirmatorie e/o pagamenti affitti di appartamenti siti nella capitale.
E’ stato altresì dimostrato che un finanziamento di oltre 2 milioni di euro erogato dalla richiamata banca sanmarinese SMIB, all’epoca dei fatti gestita proprio da Antonio Di Matteo unitamente ad altri soggetti sodali risultati affidati dalla banca teramana, ha consentito al costruttore di perseguire i suoi intenti illeciti mediante la costituzione di una delle due “scatole vuote” utilizzate
per schermare trasferimenti di somme dalle società in decozione del gruppo DIMAFIN a favore di conti correnti personali del bancarottiere.
Le recenti indagini, che vedono il coinvolgimento di n. 7 persone fisiche, hanno portato al sequestro di ville, appartamenti, terreni ubicati nelle province di Roma, Isernia, Perugia, nonché partecipazioni in società gerenti impianti sportivi e somme di denaro rinvenute sui conti correnti intestati a 3 degli indagati”.

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