San Marino. Asdico: “Altolà alla patrimoniale”

San Marino. Asdico: “Altolà alla patrimoniale”

SAN MARINO. Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’Asdico sul tema dell’introduzione della nuova patrimoniale.

[c.s.] Inizia la stagione dei prelievi nelle tasche dei sammarinesi, dei residenti e delle imprese: Patrimoniale, introduzione dell’IVA, revisione dell’IGR e riforma delle pensioni, tanto per iniziare.  Questi sono i “primi piatti” del menù a base di imposte e tasse che è stato predisposto dal Governo e che, quasi sicuramente, verranno propinati ai cittadini, residenti ed imprese con il pieno appoggio del FMI – Fondo Monetario Internazionale, sempre in prima linea quando si tratta di attaccare i redditi dei cittadini, dei lavoratori e dei pensionati e demolire lo stato sociale.

 L’ASDICO, Associazione Sammarinese Difesa Consumatori, esprime la propria netta contrarietà all’introduzione della “Imposta patrimoniale straordinaria”: uno strumento fiscale raffazzonato che ha moltissime criticità applicative,  presenta su alcuni aspetti fortissimi dubbi di incostituzionalità ed è frutto della sola necessità di fare cassa: in poche parole uno strumento recessivo che affosserà i timidissimi segnali di ripresa dei consumi e di sviluppo dell’economia.

 Sono molte le contraddizioni che emergono da una prima analisi della bozza di Legge che ci è stata consegnata – puntualizza il Presidente dell’ASDICO Augusto Gatti.

 Tra le più evidenti va segnalato l’ampliamento dell’imposizione anche “agli strumenti finanziari ovunque detenuti”, comprese quindi le polizze assicurative ed i risparmi delle famiglie; è odioso e non equo intervenire sui risparmi delle famiglie, senza prevedere un limite minimo di applicazione che discrimini il “risparmio” dal “grande patrimonio” eventualmente prevedendo una progressività dell’imposizione. Inoltre questa modalità di tassazione crea un diverso trattamento fiscale tra depositi interni ed esterni al Paese, con un rilevante rischio di incostituzionalità.

 La Patrimoniale esprime l’apoteosi della fantasia impositiva riguardo alla tassazione sui beni immobili. Non solo si tassa, seppur oggettivamente in misura minore rispetto a quanto fatto in passato, gli immobili siti in territorio (che tra l’altro sono oggetto in molti casi di ulteriori pesanti oneri conseguenti alla sanatoria edilizia e hanno avuto un oggettiva svalutazione rispetto al prezzo di acquisto), ma si amplia la tassazione straordinaria anche ai beni immobili fuori territorio, ignorando qualsiasi principio di territorialità impositiva ed in barba agli accordi contro le doppie imposizioni! Va sottolineato che gli immobili fuori territorio subiscono già la tassazione sotto varie forme (IMU, reddito, etc.), nei Paesi ove sono ubicati.

Da sottolineare una ulteriore anomalia che riguarda la detrazione per la “prima casa”:   prevista solo per i beni siti in territorio, discriminando i cittadini ed i residenti che la “prima casa” la possiedono nelle zone limitrofe fuori territorio. Anche in questo caso non è stato previsto nessun limite minimo di applicazione dell’imposta straordinaria, che tuteli la proprietà immobiliare delle famiglie, tassando in modo crescente i “grandi patrimoni immobiliari”.

 Con questa legge si sta creando un pericoloso precedente che potrebbe essere utilizzato in futuro anche dall’Italia o da altri Paesi nei confronti dei beni di proprietà dei propri cittadini residenti a San Marino, per i beni immobili siti nel nostro territorio.

 Appare chiaro che la bramosia impositiva del Governo non si stia limitando al nostro territorio ma voglia ampliare i suoi orizzonti al mondo intero, sia riguardo ai beni immobili che agli strumenti finanziari: ci sorge il legittimo dubbio di come possa essere controllata una imposizione del genere. Abbiamo il timore che, come sempre, a pagare saranno i cittadini onesti che hanno doverosamente dichiarato le loro proprietà, che hanno accumulato nel corso di una vita di lavoro i loro risparmi e che magari, tra mille sacrifici, sono riusciti ad investire in un bene immobile per loro e per i loro figli.  

 Per l’ASDICO – puntualizza il Presidente Augusto Gatti – questa Legge va profondamente rivista: con provvedimenti di questo tenore non si rilancia l’economia, non si attraggono investimenti, si disincentivano le “residenze elettive” (prima attratti con la concessione della residenza e poi tassati sia a San Marino che nei loro Paesi). L’ASDICO ritiene che con imposizioni di questo genere non si aiutino le imprese e non si ridà fiducia alle famiglie, ai consumatori, ai lavoratori ed ai pensionati.

 Con leggi di questo tenore si rischia concretamente di ipotecare la ripresa economica del Paese.

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