San Marino. “Bullismo, condannati i genitori”. Precisazione

San Marino. “Bullismo, condannati i genitori”. Precisazione

SAN MARINO Riceviamo e pubblichiamo

[C. S.] In relazione all’articolo apparso oggi su Repubblica.sm dal titolo “Bullismo, condannati i genitori” nell’interesse della mia assistita Professoressa Anna Cecchetti, coinvolta quale parte civile nel procedimento penale, si ritiene doveroso rappresentare, affinché non possano generarsi equivoci, che non solo i genitori sono stati condannati per il reato previsto e punito dall’art. 183 del codice penale (diffamazione), ma che alcuno dei fatti che gli stessi attribuivano all’insegnante, ovvero ai minori coinvolti nella vicenda, è risultato provato.
Si ritiene dovuta questa precisazione dal momento che l’interesse perseguito dall’insegnate nel procedimento penale in oggetto, una vera e propria via crucis, non è stato solo quello di tutelare il proprio buon nome e reputazione professionale da accuse false, gravi e calunniose, ma anche quello di portare in luce la verità dei fatti in una vicenda che vedeva ingiustamente coinvolti minori – di alcuni dei quali non è neppure emersa l’identità – accusati di fatti e circostanze mai provate e che neppure il figlio dei genitori, poi condannati, ha, in audizione protetta, confermato.
Tutto per far sì che in una società che ha completamente perso di vista ogni valore, nessuno possa sentirsi orfano di maestri che insegnino la stima, l’amore e il rispetto per il prossimo, soprattutto quando si è figli di genitori che non sono più in grado né di educare né tanto meno di esser d’esempio.
Avv. Tania Ercolani

 

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