Rimini. Perché non è giusto dire che i giovani non hanno voglia di lavorare

Rimini. Perché non è giusto dire che i giovani non hanno voglia di lavorare

RIMINI. CGIL Rimini: “Giovani sfaticati? Mussoni si sbaglia”.

[COMUNICATO STAMPA] Con comunicato odierno, la CGIL Rimini ribatte all’intervista di Mussoni, Presiente di Oasi Confartigianato, premettendo che: “esiste una questione generazionale, in questo Paese, relativa al potere economico, e non solo, che rischia di indebolire il Sistema Italia.”

Per questo Ente, vi è una pletora di concause che agiscono sulla volontà del singolo, a cominciare dalla difficoltà di distaccarsi dal mercato del lavoro in età “giovanili” (complice, invero, anche il sistema previdenziale). Talvolta, tuttavia, è la stessa persona a difendere il proprio scranno a discapito delle nuove leve, anche svilendole, specialmente se poco “propense al servilismo”.

Quindi, l’idea che i giovani siano sfaticati è forse un sillogismo che andrebbe rivisitato alla luce di varie situazioni sottostanti, anche perché questi non è infrequente che debbano soggiacere a regole da Parigi prerivoluzionaria, quando l’offerta era poca e la domanda, invece, molta.

Focalizzandosi momentaneamente sull’ambito legato al sistema turistico–balneare, è altresì necessario domandarsi se e quale sia il miglior percorso scolastico/formativo in merito.

Tanti ragazzi, c’è da dire, che affrontano questa scelta confidando in un’occupazione in loco, migrano anche all’estero dovendo interfacciarsi anche con richieste di professionalità ben più alte. 

“Con estrema semplificazione si potrebbe dire che in passato l’indennità di disoccupazione stagionale interveniva a dare valore al lavoro. Gli operatori turistici ricavavano ampi guadagni, i dipendenti, con lo stipendio e l’indennità di disoccupazione, riuscivano a vivere dignitosamente fino alla stagione successiva. Certo è sempre esistito il problema endemico dell’evasione fiscale e contributiva da parte di tanti imprenditori, dello sfruttamento delle risorse del territorio e del lavoro, ma oggi, solo a voler parlare della Naspi, è venuto meno anche quel minimo principio di solidarietà economica e di responsabilità sociale delle imprese. La proposta lavorativa di Mussoni Mille euro, dice il presidente di Oasi Confartigianato, per qualche ora in spiaggia ad aprire e chiudere gli ombrelloni e finisce lì.” – sottolinea CGIL.

Che, riassunta in soldoni, si declina in un puro sfruttamento delle risorse che non godono, invece, né della remunerazione ideale per ciò che fanno né, tantomeno, delle facilities o, perlomeno, degli altri diritti ad essa legati (tredicesima, TFR, etc).

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