San Marino, Banca Centrale: si cambia. Dopo una rivoluzione tentata, verso quella realizzata

San Marino, Banca Centrale: si cambia. Dopo una rivoluzione tentata, verso quella realizzata

SAN MARINO. Va riconosciuto che il governo, espressione della maggioranza Adesso.sm, si è proposto un vero cambiamento nella gestione della Banca Centrale. Come va riconosciuto  che le forze di opposizione hanno di fatto apprezzato tale sforzo.  Lo si deduce dalla audizione in Commissione Finanze dei due candidati alla Presidenza dell’Istituto di Vigilanza, Catia Tomasetti e Giacomo Neri. 

La Banca Centrale non è sorta sotto i buoni auspici, come hanno messo in evidenza i giudici della inchiesta e  poi del processo Conto Mazzini, a partire dalla figura del primo presidente, il sammarinese Antonio Valentini.  E’ stata, in pratica, costruita perché fosse funzionale a un sistema finanziario fondato sulla depenalizzazione di alcuni reati fiscali e societari, come il falso in bilancio e l’evasione fiscale. Insomma si è messa a fornire “collaterale assistenza’” al “gruppocriminale” che ha manovrato cifre da capogiro facendo del nostro, il Paese il più corrotto al mondo

Si era accesa la speranza del cambiamento con la nomina alla presidenza  Wafik Grais , è cambiata la dirigenza, sotto la pressione degli organismi internazionali. Perché tante proteste? Si teme che si cominci a guardare negli armadi e vengano fuori anche altre situazioni?

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