San Marino. “Caso titoli”, nella serata a Domagnano il Governo fa chiarezza

San Marino. “Caso titoli”, nella serata a Domagnano il Governo fa chiarezza

SAN MARINO Partecipazione numerosa ieri sera a Domagnano per l’incontro organizzato da Adesso.sm. “A porte aperte” con l’intento di fare chiarezza sulla “questione titoli”

Sala Montelupo gremita, ieri sera, per la serata “A Porte Aperte” voluta dalla coalizione Adesso.sm per fare chiarezza su quanto pubblicato nei giorni scorsi a proposito della “questione titoli”. I Segretari di Stato Nicola Renzi, Andrea Zafferani, Franco Santi e Guerrino Zanotti hanno ripercorso i fatti accaduti nell’ultimo anno e mezzo, motivando le ragioni che, per l’acuirsi delle divergenze e delle tensioni con gli allora vertici di Banca Centrale, hanno portato all’allontanamento dell’ex DG Lorenzo Savorelli. Tensioni che emergono chiaramente anche dall’ordinanza pubblicata ma che, guarda caso, le opposizioni si dimenticano di dire.

Il Segretario di Stato Nicola Renzi ha in primis posto l’accento sulla distinzione tra metodo e merito delle cose.

“Il fatto – ha spiegato – che un’ordinanza che dovrebbe rimanere riservata, venga passata a qualcuno che la pubblica, denota già una certa gravità. Essendoci un’indagine in corso, solo lasciando la più ampia libertà al magistrato di agire senza pressioni si può arrivare all’accertamento della verità. Ed è anche questo il motivo per cui, in Consiglio, non abbiamo accolto la richiesta dell’opposizione di aprire una Commissione d’inchiesta, perché buttandola in politica di sarebbe rischiato solo di interferire con l’indagine in corso. Tra l’altro vorrei fare rilevare che qualche mese fa si è parlato di colpo di Stato, siamo stati accusati di voler impedire che certe indagini andassero avanti. Noi oggi possiamo dire che abbiamo la prova non solo che non c’è stato nessun colpo di Stato, ma anche che le cose che sono successe non hanno interferito in alcun modo che le indagini in corso. Come CCR e come Governo abbiamo più volte fornito i documenti alla magistratura, perché siamo i primi a volere che le indagini vadano a termine”.

Leggi il comunicato integrale

 

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