SAN MARINO. “Un Ospedale con le medesime caratteristiche di quello sammarinese non sarebbe, in altri Paesi, mantenuto in servizio e ciò sia a causa dell’esiguo numero di pazienti trattati, che non ne giustifica l’esistenza, sia a causa dell’enorme impatto che tale contesto ha, a titolo di passività, nel bilancio della Repubblica”. Secondo “DOMANI – Motus Liberi” per impedire un depotenziamento dell’Istituto e la chiusura di reparti di grande importanza, è necessario aumentare il bacino d’utenza: ciò sarebbe possibile prevedendo una collaborazione mista tra i settori pubblico e privato.
Primariamente si ritiene indispensabile “sganciare” le figure mediche e sanitarie dal contratto di pubblico impiego, liberalizzando al massimo la possibilità di far esercitare la libera professione a tutti i medici e le figure sanitarie, soprattutto all’interno dell’Ospedale, utilizzando ambulatori ed attrezzature, con prezzi concorrenziali rispetto al circondario. Detto brutalmente, i medici vanno fatti guadagnare molto, fatti lavorare molto, affinché rendano molto, in modo particolare per le casse dello Stato e dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, e ciò tenuto conto anche del fatto che l’inizio della loro attività avviene di norma dopo i trent’anni e la loro preparazione è costata ingenti somme alla collettività (per uno specialista non meno di 500 mila Dollari in America e 300 mila Euro in Europa). Uno dei primi obiettivi è abituarsi all’ottica di un Ospedale di Stato che sia, al tempo stesso, anche una buona casa di cura privata, nella quale operino medici che prestino la loro attività per i Sammarinesi e per i clienti paganti. In altre parole, una struttura “mista” che permetta una corretta convivenza tra la sostenibilità della struttura e la garanzia di una sanità pubblica che rispetti il primo criterio dell’efficienza: “non poco a tutti, non tutto a tutti, ma ad ognuno ciò che serve”, le prestazioni dovranno essere erogate con logica e giustificazione, sostituendo le prestazioni “inutili” con quelle di pazienti paganti, al fine di ridurre quanto più possibile la spesa ed incrementare le entrate. (…)
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