San Marino. “Torniamo a ragionare sui dati reali”

San Marino. “Torniamo a ragionare sui dati reali”

SAN MARINO. Speriamo “che questa fase di mistificazione a uso sciopero generale possa finire presto e si possa tornare a ragionare sui dati reali”. Prosegue il botta e risposta a distanza tra sindacati e Segreteria di Stato per l’Industria sul tema del lavoro e dell’occupazione. 

[C.S.] Ci scuserà il sindacato se ci troviamo costretti a ribadire cose già dette, ma visto l’ultimo comunicato che hanno emesso, copia-incolla di quello del 30 Aprile scorso, è doveroso riportare all’attenzione della cittadinanza la realtà delle cose.
Nella speranza che questa fase di mistificazione a uso sciopero generale possa finire presto e si possa tornare a ragionare sui dati reali.
Un sindacato che non è stato in grado di dire pubblicamente una parola che sia una di fronte alle politiche che sono state messe in campo per consentire alle aziende di crescere, come le varianti di Prg o l’intervento sul credito agevolato, lo Sportello Unico, le liberalizzazioni ed altro, di fronte ai dati estremamente positivi del mese di Marzo 2018 anziché rallegrarsi per il fatto che il sistema sta ripartendo preferisce prodursi nell’ennesimo attacco al Governo. Tra l’altro dopo che durante tutta la discussione sulla legge sviluppo aveva recitato il mantra “guai a creare qualunque discriminazione tra residenti e frontalieri”.
Comunque, sintetizziamo velocemente i dati di Marzo 2018 a beneficio della cittadinanza:
1) 485 occupati in più rispetto a Marzo 2017 nel settore privato, una crescita del 3,2% degli occupati in un solo anno. Una crescita che non vedevamo dal 2010. Fuori da qua ci metterebbero tutti la firma, di fronte a questi dati, ed un sindacato normale si rallegrerebbe, qua invece critica e fa i distinguo;
2) non è assolutamente scontato che la crescita sarebbe stata così sostenuta senza l’intervento fatto con la legge sviluppo: semmai è vero il contrario, visto che lo stesso FMI denunciava che alla fine dell’anno scorso la crescita occupazionale stava rallentando. Questo è il segno evidente che le forze lavoro residenti in territorio, da sole, non riuscivano già più a rispondere adeguatamente alle esigenze delle imprese e quindi ragionamenti tipo quello del sindacato (“se non avessero assunto frontalieri avrebbero assunto residenti”) non hanno senso;
3) i licenziamenti sono calati del 22% nei primi 3 mesi del 2018 rispetto ai primi 3 mesi del 2017. Almeno in parte, questo è anche un merito della legge sviluppo che, avendo eliminato gli enormi incentivi prima esistenti per le imprese che assumono, ha ridotto l’incentivo al turnover e quindi ai licenziamenti: una correzione che fa sì che oggi le assunzioni dei residenti siano reali, strutturali, non “drogate” dagli incentivi. Ovviamente questa parte della storia il sindacato la omette;
4) la disoccupazione si è ridotta rispetto a Marzo 2017, soprattutto la disoccupazione in senso stretto, che fotografa i disoccupati immediatamente disponibili al lavoro: il dato di Marzo 2018, 950 persone, non si vedeva dal Dicembre 2012. Sono certamente ancora troppi, ma sono segni di evidente miglioramento. E se cala la disoccupazione, significa che i sammarinesi e residenti il lavoro lo trovano, eccome. Anche questi sarebbero dati su cui un sindacato normale si rallegrerebbe;
5) in ultimo le imprese. 73 imprese in più in 3 mesi sono un risultato importante, dopo anni di soli segni meno. E siccome è ragionevole pensare che una impresa nasca per rimanere aperta e non per chiudere pochi mesi dopo, evidentemente se il numero di imprese totali negli anni passati è calato nel corso dell’anno è perché mentre alcune imprese aprivano altre chiudevano per problemi di mercato. Un elemento che si viveva ancora fino all’anno scorso ma che, se la ripresa si consoliderà come sembra, ragionevolmente non avrà più luogo e potrà portare ad un consolidamento strutturale delle imprese a fine anno. Anche perché solo se aumentano le imprese aumenta l’occupazione (per tutti, sammarinesi e frontalieri).
Le criticità su cui lavorare ci sono, a partire dalla disoccupazione femminile e degli over-50, su cui interverremo con un Decreto ad hoc per favorirne le assunzioni: vedremo se il sindacato saprà apprezzare almeno questo.
Ci sono però importanti elementi positivi che fotografano un trend che va cavalcato ed ampliato, con soddisfazione e impegno da parte di tutti e senza queste inutili uscite che hanno solo l’evidente finalità di preparare un conflitto che non ha alcun senso.
Siamo sempre pronti a rimettere in discussione le nostre decisioni, ma basandoci sui dati: e vista la situazione di Marzo non c’è alcun motivo per andare a toccare qualcosa che sta dando risultati tangibili. Naturalmente vedremo i dati dei prossimi mesi e se necessario interverremo.

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