Mario Gerevini, Corriere della Sera: Affari privati in Banca Centrale nella Repubblica del Titano

Mario Gerevini, Corriere della Sera: Affari privati in Banca Centrale nella Repubblica del Titano

Corriere della Sera

La Repubblica del Titano
Un indirizzo mail della Advantage di Confuorti mittente o destinatario di 146 messaggi con la Bcsm tra aprile 2016 e settembre 2017
Affari privati in Banca Centrale
San Marino: mail e WhatsApp al centro dell’inchiesta sugli ex vertici di Bcsm. L’acquisto di titoli legati a un gruppo petrolifero brasiliano e all’investment bank che entrò in Mps. La regia occulta
del finanziere Francesco Confuorti dietro le manovre dell’istituto centrale. E torna a galla il caso Asset
Centinaia di mail e WhatsApp stanno scuotendo la pace artificiale di San Marino.

Mario Gerevini

Si era appena spenta l’eco delle condanne sul Conto Mazzini, la tangentopoli del Titano, che adesso ci si accapiglia sul cosiddetto Caso Titoli, ovvero l’inchiesta’ della magistratura sull’uso spregiudicato dei fondi della Banca Centrale di San Marino (la nostra Banca d’Italia) per acquistare titoli (oltre 40 milioni di euro) che alcuni privati, in particolare un finanziere italiano, avevano dato in garanzia a una banca.
I messaggi sembrano dare sostanza ai sospetti e alle ricostruzioni degli inquirenti già trapelati nei mesi scorsi: dentro Banca Centrale (Bcsm) si era insediata una sorta di task force guidata dal direttore generale Lorenzo Savorelli che rispondeva a una regia esterna. Chi? Il finanziere Francesco Confuorti titolare della lussemburghese Advantage Financial, assai vicino a Comunione e Liberazione con cui edita il quotidiano online «Il Sussidiario.net».
Storie
Il quadro investigativo delinea un’istituzione, autonoma e vitale per l’economia sammarinese, eterodiretta e piegata agli interessi di un ristretto gruppo di persone. Tra l’altro è da un anno che l’attuale opposizione denuncia i conflitti di interesse in Banca centrale accusando il governo di implicita complicità. Il governo, però, si chiama fuori affermando, da una parte, di aver sempre rispettato l’autonomia di Bcsm e, dall’altra, ributtando la palla agli avversari: siete stati voi con il precedente governo a nominare all’inizio del 2016 il presidente Wafik Grais e Savorelli (entrambi nel frattempo sostituiti e la presidenza affidata venti giorni fa a Catia Tomasetti, avvocato dello studio Bonelli-Erede).
Come sempre succede a San Marino, le cose non sono mai ben delineate. Bianco e nero non esistono ma esistono diverse tonalità di grigio. L’attuale governo «dei ragazzi», con uno zoccolo duro di giovanissimi segretari (ministri) nelle poltrone chiave, è in carica da un anno e mezzo ed è sostenuto da una maggioranza che in parte era maggioranza anche con il precedente governo. Tangentopoli ha spazzato un bel po’ di vecchia guardia e il giovane governo ha un’agenda fatta di trasparenza e ripartenza ma il ricambio non può essere immediato in un Paese di soli 33 mila abitanti che porta orgogliosamente il titolo di Stato. E che sta sempre faticosamente digerendo il tracollo delle banche, un tempo paradiso del «nero» italiano.
Due cifre per dare l’idea: nel 2007 la raccolta bancaria era di 14,1 miliardi e il rapporto sofferenze-impieghi all’1,9%; oggi la raccolta è a 5,8 miliardi e il rapporto al 20,5%.
In «pancia» il sistema ha circa 2 miliardi di Npl da smaltire, un business che fa gola.
Ma andiamo al sodo. L’ex direttore generale, Savorelli, il membro della Vigilanza, Siotto (ad oggi gli unici noti tra gli indagati), con la collaborazione di Mirella Sommella (Vigilanza) avrebbero riferito delle loro attività riservate a un soggetto che nelle email o nei messaggi veniva indicato come «A» o «F» o «Fc» o altre sigle e che il magistrato individua in Francesco Confuorti, «destinatario di informazioni relative a vicende rilevanti nell’ambito della operatività di Banca Centrale». A dimostrazione «dell’influenza determinante di A.», l’ordinanza riporta una comunicazione in cui l’ex direttore generale Savorelli afferma che «senza avallo di A. io non autorizzo».
Un indirizzo di posta elettronica della Advantage di Confuorti è stato mittente o destinatario di 146 comunicazioni nel periodo 11 aprile 2016- 3 settembre 2017 «intercorse – scrive il magistrato – con gli esponenti di vertice di Banca Centrale (Grais, Savorelli, Siotto, Sommella), riguardo a vicende a vario titolo riferite al sistema bancario sammarinese ed alle funzioni istituzionali di Banca Centrale.
È questo il quadro generale in cui si è inserita la cosiddetta «operazione titoli». Cioè Bcsm nell’estate 2017 ha investito oltre 43 milioni per rilevare titoli che la Banca Cis aveva in garanzia a fronte di finanziamenti accordati ad alcuni clienti. I titoli erano obbligazioni senza rating e ad alto rendimento emesse da una finanziaria olandese, Demeter, che -secondo fonti consultate – è tecnicamente una «repackaging entity», cioè riconfeziona altri titoli. Nello specifico dovrebbero essere titoli derivati e collegati ai gruppi brasiliani Petroleo Brasilero (petrobras), gigante petrolifero, e l’investment bank Btg Pactual, che fece un bagno di sangue in Mps.
Difesa
E i clienti che avevano dato in garanzia i titoli?
Membri della famiglia Confuorti; una dipendente dello stesso Confuorti, Chio Okaue, nonché moglie del membro della Vigilanza Siotto; per lo stock più consistente, la Advantage dello stesso Confuorti che però, a giudicare dal bilancio, deteneva quei titoli per conto terzi (oltre ad avere anche direttamente obbligazioni Petrobras). Sulla natura di quei derivati è stata comunque già avviata una perizia. Savorelli per ora non parla: il suo avvocato attende di avere in mano, formalmente, gli atti.
Il risultato, comunque, è che grazie alla liquidità di Bcsm, i debiti vengono azzerati con vantaggi per Banca Cis e per Confuorti & C. Il proprietario di Banca Cis è Marino Grandoni, ingegnere e immobiliarista, uno degli uomini più potenti e influenti a San Marino. «Vicenda montata, c’è una lotta in atto a San Marino e noi siamo in mezzo. Viene criminalizzato Confuorti che per altro è in ottime relazioni con i politici. L’operazione titoli? Ordinaria per Bcsm e non c’è danno». Le notizie emerse nell’inchiesta hanno fatto riesplodere le polemiche sulla liquidazione coatta di un’altra banca privata, Asset Banca, concorrente del Cis di Grandoni e poi inglobata in Cassa di risparmio.
«Asset è stata vittima di un disegno per farla chiudere – sostiene l’ex presidente Stefano Ercolani – e lo si evince molto chiaramente dalle carte dell’inchiesta sul caso titoli».
Oggi domina il grigio nell’ex Paese del «nero».

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy