San Marino. Considerazioni sullo sciopero del 30 maggio 2018

San Marino. Considerazioni sullo sciopero del 30 maggio 2018

Considerazioni sullo sciopero del 30 maggio 2018

Il diritto di sciopero è garantito dalle norme che ne regolano alcuni aspetti di garanzia dei servizi essenziali. Lo sciopero quindi è uno strumento sostanzialmente di difesa messo a disposizione dei lavoratori e delle organizzazioni che li rappresentano; al di la di queste affermazioni che possono apparire scontate, l’analisi di un momento simile presenta molteplici sfaccettature e sostanzialmente a seconda della parte che la esegue porta sempre a conclusioni, almeno in parte, differenti.

Il dato certo è che il massimo rispetto meritano coloro che partecipano direttamente e ci mettono la “faccia” rimettendoci una parte di retribuzione. Quello che fa in parte la differenza fra una protesta strumentale e il tentativo di difendere un’idea o un obiettivo legittimo, per quanto di parte sia, sono ad esempio le modalità e i comportamenti di coloro che aderiscono.

Il Congresso di Stato riconosce ai lavoratori scesi in piazza una maturità ed una civiltà che anche la politica e i movimenti e partiti dovrebbero prendere ad esempio. Sicuramente questi comportamenti hanno contribuito a facilitare la riapertura del dialogo del confronto sia con la maggioranza che con il Governo, che nelle prossime settimane riprenderà sui temi oggetto dello sciopero e sugli aspetti più squisitamente contrattuali, ad esempio in materia di rapporto di lavoro pubblico.

L’intendimento è quello di predisporre un terreno di maggior confronto sia su aspetti generali quali ad esempio il sistema di relazioni con la maggioranza, che più specifici con il Governo.

La Segreteria di Stato per gli Affari Interni sta predisponendo un documento che inoltrerà al Sindacato per riaprire la contrattazione sui temi legati ai pubblici dipendenti e alla “spending rewiew”. La maggior parte delle proposte è stata preannunciata in uno specifico incontro tra le parti. Si tratta di misure volte a diminuire la spesa derivante dalle retribuzioni, di proposte di accorpamento di alcuni uffici ecc.

Naturalmente non sarà una trattativa facile ne tantomeno esente da conflittualità. Il governo intende affrontarla con la massima disponibilità a trattare e con il tempo necessario a ricercare sino in fondo l’accordo. In parallelo si intende predisporre tavoli di confronto su altri aspetti quali equità fiscale, in merito a cui si intende intervenire con decisione, pensioni, rilancio dell’economia. Altri aspetti sono stati oggetto di contestazione; in primis la cosiddetta ”operazione titoli” sulla quale il Governo non ha nulla da nascondere e su cui la giustizia farà il suo corso.

Non è invece accettabile che qualche dirigente sindacale abbia approfittato dell’occasione per perorare la causa di un consigliere o altri soggetti abbiano utilizzato tale momento per accentuare lo scontro politico in atto fra maggioranza e opposizione. “Dobbiamo, commenta il Segretario di Stato Guerrino Zanotti, comprendere che acuire il conflitto non porta nessuno a vincere, ma si tratta di un gioco pericoloso in cui tutti perdono e la somma dei benefici è uguale a Zero. Non è accettabile che alcuni consiglieri abbiano approfittato della diretta radio e della presenza in piazza dei manifestanti per inscenare un teatrino dai toni che sfiorano la violenza verbale e fisica.

Il rispetto dovuto alle massime istituzioni quale la Reggenza, a luoghi come il Palazzo Pubblico, simbolo della nostra antica e democratica tradizione, meritano ben altro rispetto.” Un ultimo commento va alla polemica sostenuta dalla CSU in merito alla circolare del Direttore della Funzione Pubblica: non si è voluto intervenire a caldo per non alimentare la tensione.

Si è trattato di una comunicazione perfettamente aderente alle norme che regolano e tutelano il diritto di sciopero nel settore pubblico allargato: DECRETO DELEGATO 2 agosto 2012 n.110 per garantire i servizi essenziali ed indispensabili.

Se la DGFP non avesse proceduto in tal senso sarebbe stata una omissione nell’ ambito dei propri compiti. “Se il sindacato ha notizie e segnalazioni circostanziate di comportamenti antisindacali, dichiara il Segretario di Stato alla Funzione Pubblica, il governo è pronto a svolgere le dovute verifiche e a prendere adeguati provvedimenti. Altrimenti certe dichiarazioni andrebbero meditate con maggiore oculatezza.”

Il SEGRETARIO DI STATO Guerrino Zanotti

San Marino, 05 giugno 2018

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