San Marino. La Segreteria di Stato alla Sanità sul tema dell’assistenza privata non sanitaria

San Marino. La Segreteria di Stato alla Sanità sul tema dell’assistenza privata non sanitaria

SAN MARINO. La Segreteria di Stato alla Sanità si pronuncia sul tema dell’assistenza privata non sanitaria.

[c.s.] COMUNICATO STAMPA

Alcune considerazione sui fatti portati all’attenzione della pubblica opinione dal comitato civico rispetto.

Come ricordato più volte dall’Istituto per la Sicurezza Sociale, è l’ISS l’ente deputato a garantire l’assistenza sanitaria ai degenti presenti in Ospedale. E ciò avviene attraverso il proprio personale sanitario.

Per venire incontro alle necessità di degenti e familiari è possibile, come in ogni altro paese, che all’Ospedale di Stato venga esercitata l’attività di assistenza privata non sanitaria in quanto richiesta dagli stessi degenti o loro familiari. Attività che è regolamentata da norme specifiche e il nuovo Comitato Esecutivo ISS ha ulteriormente migliorato attraverso un nuovo regolamento e introducendo anche norme comportamentali e obblighi per coloro che prestano tali attività all’interno delle strutture ISS.

I moduli per richiedere tale assistenza sono stati recentemente aggiornati proprio per migliorare e rendere ancora più trasparente tutte le procedure e ridurre al minimo la possibilità che si possano verificare irregolarità o storture.

La Segreteria alla Sanità unitamente a quella del Lavoro, alla Direzione dell’ISS e dell’Ufficio del lavoro, vuole rassicurare il comitato civico ma soprattutto la cittadinanza, che sono già in atto ulteriori revisioni delle norme e procedure che regolamento l’attività di assistenza privata non sanitaria per facilitare gli assistiti ISS che ne fanno richiesta e per migliorare anche l’attività di controllo da parte degli uffici preposti, in particolare dell’Ispettorato del Lavoro.

Nel rispetto dei ruoli e delle prerogative di ciascuno e degli uffici e strutture della PA, si ritiene tuttavia non del tutto opportuno il clamore suscitato attorno all’attività di indagine che sarebbe stata avviata dalla magistratura a seguito dell’azione intrapresa dal Comitato Civico “#rispetto”, che potrebbe andare a condizionare proprio la ricerca della verità da parte degli organismi preposti.

 

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