SAN MARINO. Passa il decreto sulla modifica del trattamento retributivo per la dirigenza pubblica. Il documento, approvato dal Consiglio Grande e Generale, nella seduta odierna, con 27 voti a favore e 15 contrari, fissa i criteri di “revisione della struttura retributiva della dirigenza pubblica, che verrà fatta e una parte verrà legata al raggiungimento del risultato, contestualmente a norme di valutazione amministrative e gestionali”. La versione del decreto votata in aula è tuttavia una versione ridotta rispetto a quella originale, con il passaggio da 6 a 2 articoli.
Il decreto emesso lo scorso aprile alla fine “non era proprio un intervento di taglio della spesa”, chiarisce Zanotti. Suo obiettivo è quello di modificare la retribuzione dei dirigenti pubblici rispetto alla parte legata ai risultati. Zanotti fa però un mea culpa: la delega della legge di Bilancio scadeva ad aprile 2018 e per l’emanazione del decreto “non c’è stato tempo per un approfondimento con le organizzazioni sindacali e anche con i rappresentanti di categoria dei dirigenti”. Di qui il senso degli emendamenti presentati oggi dal governo che mantengono la delega al governo ma posticipano di fatto l’intervento legandolo e alla produzione di norme per la valutazione dei dirigenti e consentendo il confronto con dirigenti e sindacati .
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Sono intervenuti:
Guerrino Zanotti, Segretario di Stato per gli Affari interni
Teodoro Lonfernini, Pdcs
Davide Forcellini, Rete
Pasquale Valentini, Pdcs
Denise Bronzetti, Ps
Gian Carlo Venturini, Pdcs
Oscar Mina, Pdcs
Giuseppe Maria Morganti, Ssd
Marica Montemaggi, C10
Mimma Zavoli, C10
Francesco Mussoni, Pdcs
Lorenzo Lonfernini, Rf
Eva Guidi, Ssd
Marianna Bucci, Rete
Roberto Ciavatta, Rete
Gian Matteo Zeppa, Rete
Enrico Carattoni, Ssd
Repliche
Guerrino Zanotti, Sds Affari Interni
Teodoro Lonfernini, Pdcs
Pasquale Valentini, Pdcs
Roberto Ciavatta, Rete
Gian Carlo Venturini, Pdcs
Guerrino Zanotti, Sds Affari Interni