San Marino. Commissione Affari Interni, seduta odierna pomeridiana

San Marino. Commissione Affari Interni, seduta odierna pomeridiana

COMUNICATO STAMPA 

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI COSTITUZIONALI E ISTITUZIONALIPUBBLICA AMMINISTRAZIONE, AFFARI INTERNI, PROTEZIONE CIVILE, RAPPORTI CON LE GIUNTE DI CASTELLO; GIUSTIZIA; ISTRUZIONE; CULTURA; BENI CULTURALI, UNIVERSITA’ E RICERCA SCIENTIFICA 

VENERDI’ 3 AGOSTO 2018 – seduta del pomeriggio 

Toni accesi e posizioni lontanissime tra maggioranza e opposizione, fin dalle prime battute, per la Commissione convocata in via straordinaria, su richiesta dei commissari di minoranza, per discutere del “Decreto Scuola”. Dalla tribuna, folta è la presenza di insegnanti che non trattengono gli applausi all’intervento della ‘collega-consigliera’ Mariella Mularoni, Pdcs. Il Comma 2, quindi il Riferimento del Segretario di Stato per l’Istruzione, Marco Podeschi, sul Decreto “Interventi nella organizzazione del sistema scolastico e nell’offerta formativa”, inizia con la lettura di una relazione di oltre 20 pagine, in cui il responsabile dell’istruzione del Titano spiega articolo per articolo il provvedimento, respingengo le critiche ricevute da sindacati, una parte dei docenti e dall’opposizione. “In queste settimane- spiega Podeschi- sono circolate informazioni non aderenti alla realtà e ingiustamente allarmistiche”. Per esempio, “Si è detto che il rapporto numerico bambini-educatori sarebbe stato aumentato- manda a dire- che sarebbero stati effettuati tagli di circa il 10% della spesa destinata all’istruzione, che si voleva colpire gli insegnanti: nulla di vero. E’ invece intenzione di questo governo valorizzare la professionalità dei docenti ed evidenziare il loro importante ruolo sociale”.Nel difendere il provvedimento, Il Segretario poi “quale sia il vero interesse dei bambini di questo Paese- prosegue- lasciare crescere irresponsabilmente il debito pubblico con cui un giorno essi purtroppo saranno costretti a fare i conti, o individuare correttivi che, pur non incidendo sulla qualità dell’istruzione, possano rendere più sostenibile il sistema scolastica”. La relazione passa poi a spiegare altri interventi e progetti su cui  sta lavorando la Segreteria di Stato: ora di religione, plurilinguismo, inclusione, internazionalizzazione, polo scolastico.

Il documento letto in Aula viene fortemente criticato dalle opposizioni.  Mariella Mularoni, Pdcs,parla di farsa e presa in giro:“L’Odg di oggi prevedeva un riferimento sul decreto, non un piano programmatico sull’istruzione” . Punta poi il dito contro “un decreto balneare al limite dell’incostituzionalità” e se la prende con i colleghi di maggioranza, definendoli “soldatini senza coscienza”.  Anticipa infine un ordine del giorno,   firmato da tutte le forze di opposizione, per richiedere il ritiro del decreto. Difendono il provvedimento i commissari di maggioranza: Marina Lazzarini, Ssd, lei stessa insegnante, dice di comprendere i timori dei docenti sulla spending review, ma si dice convinta che “sul tema si sia creato un clima di allarmismo esasperato che ha portato una situazione di conflitto tra insegnanti e strumentalizzazioni nei confronti dei genitori”. Denise Bronzetti, Ps, la richiama subito al rispetto di insegnanti e genitori che si sono adoperati autonomamente per la petizione anti-decreto: “Non può dire che i cittadini sono stati strumentalizzati dalla politica”. E stigmatizza la mancanza di confronto in Aula, a fronte del ricorso dello strumento del decreto delegato. Dalla maggioranza, Fabrizio Perotto, Rf, pure insegnante, replica alle accuse rivolte da Mularoni: “Ho sempre votato coscientemente in Aula e, come lei, faccio parte della categoria degli insegnanti e so perfettamente- chiosa- che una parte di loro non è d’accordo con il decreto, li rispetto e lei deve rispettare la mia posizione”. Del resto, osserva, che il problema che si cerca di fronteggiare con il decreto è il calo demografico del Paese: di qui l’inito ad andare avanti con il provvedimento e parimenti “affrontare anche il rilancio della natalità a San Marino”. Prima della pausa serale, prende la parola Davide Forcellini, Rete, per dare lettura all’Odg dell’opposizione con cui “si richiede il ritiro immediato del decreto” e l’attivazione di “un tavolo di lavoro per sviluppare un Progetto di legge organico che disciplini interventi con il coivolgimento di docenti, sindacati, rappresentaze politiche di maggioranza e delle opposizioni”. Il dibattito riprenderà in seduta notturna. 

Di seguito un estratto dei lavori della seduta pomeridiana. 

Comma 1. Comunicazioni

Mimma Zavoli, C10, Presidente E’giunta richiesta dall’Ordine avvocati e notai di avere audizione in Commissione sulla modifica del Pdl relativo al reato di possesso beni provenienti da misfatto, per poter dare un contributo tecnico su materia sensibile. Possiamo fare un ragionamento dal momento che non è abitudine delle Commissioni audire soggetti non previsti dal regolamento consiliare vigente. Faccio un suggerimento, se non è il caso di incontrare informalmente l’Ordine senza convocare una seduta, per ascoltare senza problema l’Ordine stesso.

Teodoro Lonfernini, Pdcs In relazione a questa comunicazione, è pervenuta una richiesta, addirittura dall’Ordine che chiede di poter essere ascoltato, io direi di sì, ma di accogliere in modo formale. La commissione è organo istituzionale e la richiesta arriva da un Ordine professionale. Sì alla convocazione e in maniera formale e nei tempi giusti, possiamo programmare l’audizione fine agosto o nei primi di settembre.

Davide Forcellini, Rete Vorrei che le mie comunicazioni in tema di scuola fossero prese per quelle che sono, ovvero aliene da strumentalizzazione politica. La convocazione d’urgenza è stata chiesta perché il decreto è uno strumento di emergenza e per questo dovrebbe essere usato in via straordinaria, mentre vediamo che il govenro lo sta usando anche per temi che dovrebbero richiedere più tempo. Bisogna capire perché c’è stata questa accelerata nei tempi e la poca condivisione con i docenti. Finalmente speriamo di essere riusciti a ragionare su un decreto che purtroppo ha già effetto, ma grazie alla convocazione che come consiglieri di opposizione ci siamo sentiti di dover fare, ci possiamo fermare un attimo con Segretario e maggioranza. Era doveroso a fronte anche della movimentazione nel Paese per il decreto.

Denise Bronzetti, Ps

Prendo anche subito a pretesto la richiesta giunta da parte dell’Ordine di avvocati e notai di essere auditi, per dire questo: non è vero che non sono mai stati auditi, lo stesso presidente dell’Ordine è stato ascoltato poche settimane fa in Commissione IV^ sul Testo per l’edilizia, ma ne ricordo tante altre di volte, dove sono state accordate presenze di diverso genere, compresa quelle di funzionari Pa. Esprimo quindi parere favorevole all’audizione dell’Ordine, nella persona del suo Presidente. In tema di giustizia, forse vale la pena accordare anche questa audizione. Nel 199 ter, così come è stata proposta la modifica, ci sono delle parti che hanno ricadute importanti sui professionisti, in questo caso avvocati, e non possiamo escludere l’attore principale di questo articolo in particolare, per evitare che ci dobbiamo tornare sopra come già successo.

Avrei aperto il Comma riferendomi alle richieste di convocazioni urgenti di commissioni ai fini di audire organismi, poi negate. Siamo abbastanza grandi nel capire che di fronte a una richiesta, poi sostanzialmente negata, nella sostanza ci viene dato il contentino: ‘vi convochiamo e facciamo commissioni subito dopo 10 giorni di Consiglio e le convochiamo venerdì sera, sabato e chi più ne ha più ne metta’. Chi fa politica da tempo questi meccanismi li conosce bene ed è un bruttissimo modo di procedere, non riserva dignità né a chi è chiamato a ragionare, né per tutte le persone su cui i provvedimenti su cui andremo a parlare, in questi orari e con questa fatica, ricadono. Ho fatto presente alla Reggenza che questo modo di procedere con questi orari e cadenze sta impedendo la partecipazione continuata e secondo orari prestabiliti alle sedute del Consiglio grande e generale ed è un problema per l’espletamento delle funzioni democratiche che ci sono state consegnate. Non stupitevi se poi si prendono iniziative istituzionali che possono raddrizzare l’andazzo che sta prendendo una brutta piega.

Marica Montemaggi, C10

Il 199 ter è un tema molto delicato su cui ha visto maggioranza e opposizione riunirsi per cercare di trovare un accordo di principio e so che questo lavoro complesso va avanti e sta già coinvolgendo l’ordine per arrivare alla migliore soluzione per la modifica di quell’articolo. Visto che ci sono confronti che stanno andando avanti anche come Segreteria, e che mi auguro possano essere concertati con l’opposizione in via preliminare, a livello ufficiale come Commissione attenderei il lavoro che si sta portando avanti, nulla toglie di vedersi come commissione nella sua interezza in maniera informale, come veniva suggerito, senza convocare una seduta ad hoc con audizione. Farei questo passaggio.

Mariella Mularoni, Pdcs

Credo che su un argomento così delicato bisogni rispettare l’istituzionalità per avere anche il verbale. Il Consigliere Montemaggi parla di incontri e confronti, ma mi risulta sia stata portaa una proposta non condivisa e che non ci siano stati altri incontri con l’opposizione.

Sull’Odg, ringrazio Segretario e Presidente per aver risposto alla richiesta dell’opposizione, ma vorrei far rilevare l’opportunità di mettere all’Odg anche una legge di oltre 100 articoli e delicata come quella sulla privacy, senza che ci sia stato tempo di esaminarla, non è utile a nessuno. Avrebbe richiesto più incontri, mi risulta invece che l’unico incontro organizzato sia andato deserto, eravamo presenti solo io e il Segretario. E’ l’ennesima forzatura della maggioranza, non c’era nessuna urgenza.

Marina Lazzarini, Ssd Vorrei sapere se il regolamento prevede un iter particolare da seguire in caso si chieda audizione da parte di organismi esterni. Sulla convocazione di oggi: siamo tutti stanchi e nessuno avrebbe voluto essere qui, ma è arrivata questa richiesta di convocazione e il Presidente la deve fare entro 10 giorni. Prima si fa richiesta e dopo ci si lamenta. Fabrizio Perotto Rf E’ compito del Presidente della Commissione convocarla una volta ricevuto richiesta, non reputo sbagliata questa convocazione anche se nei primi giorni di agosto. Lei fa notare Bronzetti che il Consiglio èdurato 11 giorni consecutivi , è evidente che le uniche giornate disponibili siano quella di oggi, domani e lunedì. Sul discorso della preparazione sui commi, non sono nuovi, ci sono da diverse settimane e tutti i commissari hanno avuto il tempo di approfondire. Mimma Zavoli, C10, presidente L’ articolo 8 del Regolamento sulle richieste delle convocazioni straordinarie, da parte di 1/3 dei consiglieri, come quella pervenuta: il presidente non può fare come vuole ma è tenuto a convocarla entro 10 giorni. – Lei consigliere Lonfernini mi lasci parlare- Inoltre come l’Ordine richiede l’audizione non è previsto dal nostro regolamento. Margherita Amici, Rf Si annuncia una seduta roboante, visto i primi interventi. Farei un appello al buon senso di tutti i consiglieri presenti. Mi auguro che i lavori di questa Commissione siano improntati al rispetto reciproco e della figura dei presidente Zavoli e dei ruoli.  Non intendo disconoscere l’autorevolezza dell’ordine degli avvocati e notai, posso dire che, per il corretto funzionamento degli organismi istituzionale, ritengo prevalente il regolamento e non considero atipico incontrare i rappresentanti istituzionali in altra sede, magari l’assenza di microfono favorisce anche un clima più disteso. Teodoro Lonfernini, Pdcs Non mi sono lontanamente permesso che lei Presidente può fare quello che vuole, la prego di non mettere mai parole nella bocca di altre persone, siano consiglieri o cittadini, perché sarebbe improprio. Dopo aver ascoltato richiami molto ‘pontefici’, metto a verbale la mia contrarietà di rifiutare la richiesta di dibattere in modo ufficiale, se volete farvi una pizza con l’Ordine andate pure da Lino a Borgo. Ne prendo atto e nell’essere contrario, visto che ormai la nostra voce verbale vale così poco, invierò una nota verbale quale commissario per comunicare che accolgo la loro richiesta e chiederò loro una data di convocazione.  Davide Forcellini, Rete Chiedo, poiché le sedute della commissioni sono pubbliche, di accogliere gli insegnanti che stanno aspettando qui fuori ad entrare.

 

Comma 2. Riferimento del Segretario di Stato per l’Istruzione in merito al Decreto Delegato 10 luglio 2018 n.83 “Interventi nella organizzazione del sistema scolastico e nell’offerta formativa” e successivo dibattito

Mimma Zavoli, Presidente Possiamo far entrare senza dubbio gli insegnanti in tribuna.

Marco Podeschi, Sds per l’Istruzione dà lettura di una relazione: Con la Legge 7 agosto 2017 n. 94 “Variazione al bilancio di previsione dello stato e degli enti del settore pubblico allargato per l’esercizio finanziario 2017 e modifiche alla legge 21 dicembre 2016 n. 144”, è stato avviato un processo di analisi e di revisione della spesa complessiva della Pubblica Amministrazione, degli Enti del settore pubblico allargato e delle Società ed Enti partecipati. E’ stato istituito un apposito gruppo di lavoro, che ha coinvolto membri di governo, rappresentanti dei gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali, con il compito di rilevare le aree di eccesso, inefficienza, incoerenza della spesa. L’attività di analisi è stata effettuata sulla base della relazione presentata in data 31 maggio 2013 dal Gruppo Tecnico per la revisione della spesa pubblica, istituito ai sensi dell’articolo 5 della Legge 21 dicembre 2012 n.150. La relazione prodotta dal gruppo di lavoro era funzionale all’elaborazione, da parte del Congresso di Stato, di un piano esecutivo in grado di realizzare una riduzione complessiva del 10% della spesa corrente nei prossimi tre esercizi finanziari, segnatamente il 2,5% nel 2018, il 3,5% nel 2019 e il 4% nel 2020 (art. 15, comma 7, Legge 7 agosto 2017 n. 94).

Il Congresso di Stato, tuttavia, considerando la scuola una risorsa strategica per lo sviluppo sociale, economico e culturale del Paese, ha ritenuto prioritario subordinare le esigenze di contenimento della spesa al mantenimento di un elevato standard qualitativo del sistema d’istruzione.

Pertanto non sono stati recepiti gli interventi particolarmente impattanti sulla scuola e sulla professionalità degli insegnanti contenuti nella relazione sulla revisione della spesa pubblica, quali ad esempio l’accorpamento dei plessi con un numero ridotto di alunni, l’aumento del numero massimo di allievi per classe, l’impiego di personale docente per la gestione dei Centri Estivi.

Considerando che l’educazione della persona rappresenta un bene e una priorità fondamentali per la Repubblica, il Congresso di Stato ha deciso di non applicare alla scuola le percentuali di riduzione di spesa previste dalla legge sopra citata. Le misure introdotte dal Decreto n. 83/2018 si limitano, invece, a rivedere alcuni aspetti organizzativi dell’attuale assetto scolastico, sulla base anche dei profondi cambiamenti demografici che interessano il nostro Paese.

L’emissione del Decreto n.83/2018 è stata preceduta da una serie di incontri con i docenti, nel corso dei quali ho illustrato le difficili condizioni economiche in cui volge il Paese e l’intenzione del governo di non porre in atto provvedimenti di riduzione della spesa a discapito della qualità didattica, limitandosi a lievi interventi di razionalizzazione delle risorse. Ho prestato attenzione alle varie problematiche e criticità sollevate dal personale scolastico in occasione dei collegi docenti, delle riunioni della Consulta per la Pubblica Istruzione e nel corso dei numerosi colloqui intercorsi presso la Segreteria di Stato Istruzione su richiesta degli stessi insegnanti e delle Organizzazioni Sindacali.

La versione definitiva del Decreto ha tenuto conto di alcune proposte emerse in tali occasioni di confronto ed è stata elaborata grazie anche alla collaborazione dei dirigenti scolastici, che hanno presentato dati ed hanno offerto elementi utili di riflessione.

Mi sembra opportuno entrare nel dettaglio di ogni singolo articolo del Decreto Delegato, perché in queste settimane sono circolate informazioni non aderenti alla realtà e ingiustamente allarmistiche. Si è detto che il rapporto numerico bambini-educatori sarebbe stato aumentato, che sarebbero stati effettuati tagli di circa il 10% della spesa destinata all’istruzione, che si voleva colpire gli insegnanti: nulla di vero. E’ invece intenzione di questo governo valorizzare la professionalità dei docenti ed evidenziare il loro importante ruolo sociale.

L’ Art.1 riguarda la scuola dell’infanzia, per la quale sono stati rivisti i criteri per l’assegnazione di educatori-insegnanti, introducendo una maggiore progressività.

Come si evince dalla tabella 1, lo schema applicativo di cui all’art. 2 della Legge 27 giugno 2003, n. 87 assegnava 4 insegnanti per gruppi fino a 34 alunni; superata questa soglia si aggiungevano immediatamente 2 insegnanti, mentre sopra i 52 alunni era attribuito 1 insegnante supplementare ogni 8-9 alunni aggiuntivi. Il Decreto prevede, invece, la suddivisione in due fasce dell’intervallo 35-52, assegnando rispettivamente 5 insegnanti fino a 43 alunni, 6 insegnanti fino a 52.

 

Decreto 83/2018

Legge 27 giugno 2003 n.87

alunni iscritti

   

alunni iscritti

   

16-34

1

4

16-34

1

4

35-43

2

5

35-52

2

6

44-52

2

6

53-60

2

7

53-60

2

7

61-68

2

8

61-68

2

8

69-78

3

9

69-78

3

9

79-86

3

10

79-86

3

10

87-94

3

11

87-94

3

11

95-104

4

12

95-104

4

12

105-112

4

13

105-112

4

13

113-120

4

14

113-120

4

14

121-130

5

15

121-130

5

15

131-138

5

16

131-138

5

16

139-146

5

17

139-146

5

17

147-156

6

18

147-156

6

18

 

In anni recenti la Commissione Paritetica per la definizione dei Piani Cattedra, su proposta della Direzione e in accordo con le OO.SS., ha ripetutamente deliberato, in deroga alla legge, l’assegnazione di 5 insegnanti, anziché 6, in plessi scolastici con un numero superiore a 34. Nel verbale della Commissione Paritetica del 13 luglio 2012, nel corso della quale erano stati assegnati al plesso di Chiesanuova 5 insegnanti al posto dei 6 previsti per i 47 alunni iscritti, è espressa la posizione favorevole delle Federazioni Pubblico Impiego, in considerazione del fatto che “la richiesta avanzata dal dirigente scolastico era in linea con le indicazioni di legge, che prevedono di operare economie nell’organizzazione dei servizi”.  Considerate le critiche a questa disposizione, dobbiamo dedurne che non esiste più la necessità di operare in economia oppure non sono più tenute nella dovuta considerazione le leggi approvate recentemente dal Consiglio Grande e Generale che sollecitano un contenimento delle spese.

La scelta di normare una prassi più volte ripetuta dalla Commissione Paritetica evita di procedere in deroga alla legge, ed è stata assunta dopo un’attenta valutazione delle frequenze effettive degli alunni rispetto alle iscrizioni. Come evidenziato in tabella 2, i bambini presenti quotidianamente nella scuola sono in media circa l’80%, tale percentuale diminuisce sensibilmente alle 14, circa il 50%, per poi ridursi progressivamente al 25-30% alle ore 16.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DOCENTI       settembre

DOCENTI       febbraio

ISCRITTI             settembre

ISCRITTI             febbraio

Mattino

calcolato sull’anno

calcolato sull’anno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

media

%

media

%

media

%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ACQUAVIVA

8

8

63

68

55,0

84%

36,1

55%

19,0

29%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BORGO

13

14

109

119

98,1

86%

47,3

41%

21,1

19%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAILUNGO

7

8

67

75

59,5

84%

35,9

50%

17,7

25%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CA’ RAGNI

11

13

93

107

80,4

80%

44,8

45%

33,9

34%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CHIESANUOVA

6

6

37

43

31,1

77%

22,2

55%

14,1

35%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DOGANA

6

6

53

57

46,2

84%

22,2

40%

0,0

0%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DOMAGNANO

11

13

94

109

83,1

82%

38,2

38%

27,9

27%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FAETANO

6

6

41

47

37,0

84%

28,4

65%

18,3

42%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FALCIANO

9

10

77

86

62,2

76%

29,9

37%

25,6

31%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FIORENTINO

6

6

48

51

44,9

91%

31,8

64%

20,3

41%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MONTEGIARDINO

4

4

28

34

23,9

77%

12,5

40%

9,3

30%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MURATA

6

7

49

55

40,6

78%

28,4

55%

19,6

38%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SAN MARINO

6

6

47

49

40,5

84%

26,0

54%

13,4

28%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SERRAVALLE

12

14

104

116

87,3

79%

46,4

42%

28,2

26%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Va sottolineato che non vi è alcun cambiamento nel rapporto numerico alunni/insegnante che rimane approssimativamente intorno a 8,5 in tutte le fasce previste nello schema. Quindi non è fondato affermare che con tale modifica può essere compromesso il processo educativo e di apprendimento. Va anche precisato che tale rapporto è sensibilmente inferiore rispetto a quello italiano e di altri Paesi europei.

Dalla griglia riassuntiva del numero degli iscritti e dei docenti per l’anno scolastico 2018-2019, allegata al piano cattedre della scuola dell’Infanzia si può verificare concretamente gli effetti delle disposizioni del Decreto, che riguardano 4 plessi, Chiesanuova, Fiorentino, Murata, Montegiardino.

 

Plessi

Settembre – Gennaio

Febbraio – Giugno

alunni

educatori

alunni

educatori

Chiesanuova

39

5

43

5

Fiorentino

41

5

45

6

Murata

41

5

50

6

Montegiardino

35

5

42

5

Dalla tabella si evince, anzitutto, che non corrisponde al vero che nella scuola dell’infanzia vengono a meno 6 insegnanti. Sono esattamente 4 per il periodo settembre- giugno, che si riducono a 2 nel secondo quadrimestre, perché nei plessi di Fiorentino e di Murata dal 1° febbraio il numero dei bambini iscritti è superiore a 43.

Nel plesso di Montegiardino, se fosse rimasto in vigore il precedente schema, per un alunno in più rispetto ai 34 previsti dalla fascia precedente, sarebbero stati attribuiti 6 insegnanti: 2 insegnanti in più per un solo bambino, con un rapporto numerico di 5,8 bambini a educatore.

Mi chiedo quale sia il vero interesse dei bambini di questo Paese: lasciare crescere irresponsabilmente il debito pubblico con cui un giorno essi purtroppo saranno costretti a fare i conti o individuare correttivi che, pur non incidendo sulla qualità dell’istruzione, possano rendere più sostenibile il sistema scolastico?

Con l’art. 2 si avvia un progetto sperimentale per l’insegnamento di educazione motoria nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Elementare. Con il Decreto Delegato n. 86, approvato il 10 giugno 2014, sono stati ridotti 3 insegnanti di educazione motoria, 2 nella Scuola elementare, 1 che si occupava del Coordinamento delle attività sportive. Gli interventi previsti, fortemente caldeggiati dall’allora Segreteria di Stato per gli Affari Interni, erano molto consistenti. Confrontandoli con le misure del Decreto n. 83/2018, stupisce il fatto che siano stati approvati senza alcun clamore o particolari resistenze e con il voto convinto di forze politiche che oggi gridano allo scandalo.

 Infatti il Decreto del giugno 2014 prevedeva, tra l’altro,

  • la riduzione di un corso della scuola media di Fonte dell’Ovo (11 anziché 12)
  • la riduzione di un insegnante nei plessi con meno di 65 alunni
  • l’adozione di un tempo scuola di 40 ore settimanali (anziché 50) nella scuola dell’infanzia (Dogana e Cailungo) e la conseguente riduzione di 2 insegnanti
  • la riduzione del numero degli insegnanti distaccati presso i centri di documentazione e presso la Ludoteca
  • la riduzione del personale non docente
  • la riduzione delle propine d’esame
  • la riduzione delle sostituzioni.

Il venir meno di 2 insegnanti di Educazione Fisica presso la Scuola Elementare ha comportato il fatto che la maggioranza di essi svolgesse servizio su più plessi, con inevitabili problemi di ordine didattico ed organizzativo. Anche gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia erano impegnati su due o più plessi, perché ad ogni gruppo di bambini viene assicurata un’ora di educazione motoria settimanale.

Il Decreto n. 83/2018 avvia una sperimentazione per la quale si evita che gli insegnanti di educazione motoria lavorino in più plessi distanti fra loro, affidandogli il compito di svolgere attività didattica con alunni della scuola dell’infanzia e della scuola elementare della singola realtà locale.  Ad esempio, fino all’anno scorso nel plesso della scuola elementare di Fiorentino operavano 2 insegnanti di educazione motoria ed 1 nel plesso attiguo della scuola dell’infanzia. Da quest’anno a seguire tutti gli alunni del Castello ci sarà un solo insegnante, che potrà assicurare una presenza effettiva in tutti i giorni della settimana. Sarà così facilitata la sua partecipazione alla vita del plesso, agli organismi collegiali e ai colloqui con i genitori. Questa modifica a livello organizzativo garantisce inoltre una maggior continuità didattica fra i due ordini scolastici, perché nei momenti di passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola elementare i bambini potranno essere accompagnati da una figura di riferimento a loro familiare.

Tale modello consentirà un utilizzo più razionale delle risorse, permettendo l’impiego di una figura professionale in meno.

L’art.3 demanda alla Direzione della scuola elementare, in collaborazione con gli insegnanti, il compito di predisporre un progetto sperimentale per plessi con classi aventi un numero di alunni inferiore a 13, soglia minima stabilita dalla Legge n. 87 del 2003.

Nei prossimi anni la scuola sammarinese sarà chiamata a ripensare la propria organizzazione, anche a causa del significativo calo demografico che interessa il nostro territorio. Dai 357 nati nel 2008, si è passati a 225 nel 2017. Un calo del 36 % in soli 10 anni, che non può non destare una forte preoccupazione.

 

Castello

Ge-Ma

2014

Gi-Dic 2014

Ge-Ma

2015

Gi-Dic 2015

Ge-Ma

2016

Gi-Dic 2016

Ge-Ma

2017

Gi-Dic 2017

Ge-Ma

2018

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Acquaviva

8

13

6

16

9

14

2

6

6

Borgo

34

40

18

32

18

38

25

34

23

Chiesanuova

4

8

5

8

4

6

5

4

3

Domagnano

18

16

13

24

14

14

7

7

14

Faetano

4

6

4

7

5

3

4

5

4

Fiorentino

12

11

5

8

8

14

8

8

8

Montegiardino

3

9

7

5

8

4

4

8

8

San Marino

12

19

9

16

6

14

8

10

6

Serravalle

32

54

46

57

27

62

32

48

24

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

totali

127

176

113

173

99

169

95

130

96

 

303

286

268

225

 

Iscritti alla Sc. Inf.

299

274

92

 

 

 

In alcuni plessi della Scuola Elementare, secondo le attuali proiezioni, aumenteranno sensibilmente le classi con meno di 13 bambini. Numeri inadatti a garantire una qualità elevata della didattica, che è determinata non solo dal rapporto numerico alunni-insegnante, ma anche dalle possibilità d’interazione fra pari. Se infatti il sovraffollamento delle classi, esito inevitabile di politiche di contenimento dei costi che questa Segreteria rigetta, incide negativamente sul processo di apprendimento, è altrettanto vero che una classe con pochi bambini è povera di scambi e di idee.

Un sistema di istruzione non più rigidamente trasmissivo, qual è quello che riserva alla lezione frontale un ruolo primario, ma aperto al lavoro cooperativo e alla didattica laboratoriale, promuove forme di apprendimento basate sul confronto e la collaborazione. Perché si inneschino queste dinamiche positive, è necessario che le classi non siano private della loro risorsa più preziosa, gli studenti.

Nell’anno scolastico 2018-19 saranno operanti nella Scuola Elementare già 6 classi con un numero di alunni inferiore a 13:3 nel plesso di Montegiardino, 2 nel plesso di Faetano ed una nel plesso di Chiesanuova.

L’intervento previsto nel Decreto n.83/2018 non costituisce una novità assoluta nel panorama della legislazione scolastica sammarinese.  Già la Legge 27 giugno 2003 n. 87 prevedeva all’art.3 la predisposizione di un progetto sperimentale per plessi con meno di 65 alunni che aveva di fatto comportato la riduzione di un insegnante, 9 anziché 10. L’art. 3 era stato riconfermato, dopo alcuni anni di non applicazione, dall’art. 17 del Decreto Delegato 10 giugno 2014 n.86 che come si è già detto assegnava ai plessi con meno di 65 allievi nove insegnanti anziché dieci, che operano nelle varie classi in collaborazione con i docenti specialisti di Inglese, Educazione Motoria e Religione.

 

   

Nei plessi con meno di 65 alunni, fatto salvo il monte ore di didattica stabilito dagli ordinamenti vigenti e fatta salva l’offerta del servizio a tempo pieno, verranno predisposti progetti sperimentali concernenti un’articola-zione delle attività che favorisca l’arricchimento delle opportunità formative e che al contempo consenta un migliore e più razionale utilizzo del personale docente.

Nei plessi della scuola elementare, dove è attivo l’intero corso quinquennale e dove sono presenti  meno di 65 alunni, pur garantendo il modello organizzativo del tempo pieno, viene demandato alla direzione didattica il compito di predisporre un progetto sperimentale, che preveda attività didattiche rivolte a ciascun gruppo classe, alternate ad esperienze laboratoriali a classi aperte, che favoriscano occasioni di confronto in un gruppo più numeroso e maggiori stimoli di tipo culturale nelle attività di ricerca, fermo restando il vincolo del non superamento dei numeri previsti dall’art.3 della Legge n.87/2003.

Per l’attuazione del progetto di plesso sono necessari 9 insegnanti elementari e i docenti di Lingua inglese, Educazione Motoria e religione del plesso.

In considerazione del decremento demografico che interesserà la scuola nei prossimi anni, si è deciso di intervenire sulla base delle seguenti direttrici:

  • scongiurare la chiusura dei plessi più piccoli, in quanto essi svolgono un importante ruolo di presidio culturale nelle comunità che li ospitano. Tali scuole animano la vita dei piccoli castelli con le loro iniziative spesso aperte alla cittadinanza.
  • elaborare un progetto sperimentale, di durata quinquennale, coinvolgendo gli stessi docenti e gli esperti che da anni seguono i processi di riforma della scuola sammarinese. Un progetto meditato e basato su principi pedagogici, che possa caratterizzare questi piccoli plessi con una proposta didattica riconoscibile ed originale. 

Proprio per garantire i tempi necessari ad una riflessione esaustiva sul progetto e all’analisi approfondita anche di modelli esistenti in realtà vicine, si è deciso di mantenere per il prossimo anno scolastico la situazione precedente: rimangono quindi vigenti le disposizioni contenute nell’art.17 del D.D. del giugno 2014.

In che cosa differisce l’articolo contenuto nel Decreto n.83/2018 rispetto al precedente del Decreto 10 giugno 2014 n.86?

Innanzi tutto viene sollecitato il coinvolgimento attivo degli insegnanti nella elaborazione del progetto sperimentale. Essi potranno confrontarsi con esperti e con la Direzione per definire il progetto organizzativo che ritengono più idoneo e più adeguato alle risorse professionali presenti, alle esigenze degli alunni, alle metodologie didattiche più accreditate.

Finora il criterio per l’assegnazione di 9 insegnanti, anziché 10, era il numero complessivo degli alunni del plesso, che doveva essere inferiore a 65. Ora si prende in considerazione il numero di alunni per classe: il progetto sperimentale verrà attivato solo nel caso in cui nel plesso siano presenti almeno 2 classi con un numero di alunni inferiore a 13. L’organizzazione verterà prevalentemente su attività riservate al singolo gruppo classe, alternate a momenti in cui gli alunni lavoreranno insieme a compagni di altre classi per esperienze per cui è preferibile un numero più elevato di partecipanti, per assicurare una maggiore ricchezza di stimoli e di scambi fra pari. Il grande gruppo non supererà comunque il numero massimo previsto per legge per la singola classe.

Se nel plesso vi sono fino a 3 classi con un numero di bambini inferiore a 13, non cambia nulla rispetto alle diposizioni previste fino ad oggi: saranno assegnati 9 insegnanti elementari più i docenti di lingua inglese, religione e educazione fisica.

Se, invece, nel plesso sono presenti almeno 4 classi con un numero di alunni inferiore a 13 gli insegnanti elementari saranno ridotti di una unità. Voglio specificare che in nessun castello della Repubblica vi sono plessi che rientrano in questa seconda ipotesi, la quale è stata pensata in prospettiva di un ulteriore calo demografico. Le proiezioni di cui disponiamo ci inducono, purtroppo, a ritenere che nei prossimi anni in alcuni plessi diverse classi non raggiungeranno neppure le 10 unità.

Alcuni hanno prospettato come soluzione al calo demografico l’iscrizione di alunni residenti in altri Castelli nei plessi meno numerosi. Voglio specificare che da anni la Direzione sollecita in tal senso i genitori e negli ultimi anni sono state costituite zone polmone per cui è possibile l’iscrizione d’ufficio in un castello limitrofo, a condizione che si assicuri al bambino il trasporto scolastico. Tali provvedimenti della Direzione, non sempre graditi alle famiglie, erano stati assunti perché era stato raggiunto il tetto massimo di alunni nella classe del plesso di residenza del bambino. Un domani sarebbe estremamente difficile un intervento del genere, quando nel plesso di residenza gli iscritti risultano essere inferiori alla soglia massima stabilita.

Più facile sarebbe ottenere iscrizioni nei plessi più piccoli se questi si contraddistinguessero per una programmazione maggiormente caratterizzata che potrebbe incontrare il gradimento di genitori, valorizzando didattiche attive e laboratoriali. Per questo risulta importante elaborare un progetto sperimentale di qualità, che sappia trasformare le ridotte dimensioni del plesso in un’opportunità e non in un limite.

 

Attualmente i curricoli della Scuola Media Inferiore e della Scuola Secondaria Superiore sono strutturati su moduli orari di durata inferiore ai 60 minuti. Nella Scuola Media, ad esempio, l’orario settimanali è articolato in 32 moduli didattici distribuiti in 6 giornate, dalle 8 alle 13; ciò comporta naturalmente che nelle due giornate con 6 moduli, le “lezioni” abbiano una durata di 45 o 50 minuti. Nella Scuola Superiore l’orario settimanale dei vari indirizzi di studio è articolato in un numero di moduli settimanali che varia dai 31 ai 35. Siccome la giornata scolastica inizia alle 8,15 e si conclude alle 12,45 o in alcune giornate alle 13,35, le lezioni hanno una durata di circa 50 minuti. Per favorire didattiche operative dai tempi più distesi e rispettose dei processi d’apprendimento degli studenti, sarebbe opportuno, com’è già stato fatto anche in Italia, reintrodurre moduli orari di 60 minuti. Questo provvedimento, oltre alle evidenti ricadute positive per la didattica, si tradurrebbe anche in un impiego ottimale delle risorse e, senza diminuire il tempo scolastico per gli studenti, si potrebbe ottenere un contenimento dei costi.  Un simile intervento comporta, tuttavia, la revisione della distribuzione oraria delle discipline e della programmazione, che si intende attuare nei prossimi anni con il concorso dei docenti.

Un’apposita disposizione del Decreto n. 83/2018 consentirà, già dal prossimo anno scolastico, di impiegare le ore di servizio previste per l’insegnamento non effettivamente svolte a causa della durata dei moduli d’insegnamento inferiore a 60 minuti, stimabile in circa 1 ora settimanale per gli insegnanti della Scuola Media e almeno 2 ore settimanali per gli insegnanti della Scuola Superiore, per attività integrative ed elettive tese a un arricchimento e ad un potenziamento del curricolo, ai sensi dell’art. 8, comma 2, punto c), della Legge 12 febbraio 1998, n. 21.  Il Collegio dei Docenti potrà individuare le esperienze che meglio rispondono ai bisogni formativi e a particolari interessi degli studenti. Tali ore potranno essere utilizzate anche per l’organizzazione di attività di recupero rivolte ad allievi che ne necessitano, per contrastare eventuali fenomeni di insuccesso scolastico. Faccio presente che lo stesso Collegio dei Docenti della Scuola Secondaria Superiore, in linea con quanto già espresso dal Consiglio di Istituto, ha evidenziato la necessità di organizzare nuovamente attività di recupero per gli studenti che nello scrutinio intermedio presentino insufficienze in una o più discipline. (Vedi lettera del Dirigente della Scuola Secondaria Superiore del 23 luglio 2018 prot. n. 83278).

Ritengo che provvedimenti di questo genere siano una valorizzazione della professionalità docente e un riconoscimento della cura educativa che gli insegnanti riservano ai propri studenti.

Gli articoli 5 e 6 del Decreto Delegato danno continuità a due sperimentazioni avviate nella Scuola Secondaria Superiore, ai sensi dell’art. 28, comma 6, della Legge 12 febbraio 1998 n. 21.

La prima riguarda la creazione di uno spazio laboratoriale per l’analisi e la produzione di linguaggi teatrali ed espressivi, il cui sviluppo e coordinamento richiede un impegno di 4 ore settimanali. Tali ore includono la progettazione del laboratorio e lo svolgimento di un corso con lezioni a cadenza settimanali che si conclude con una performance in uno spazio teatrale. Il corso viene svolto in orario extrascolastico, nell’ambito dell’area elettiva, per consentire la frequenza di studenti di tutti gli indirizzi.

La seconda sperimentazione verte, invece, sull’insegnamento dell’informatica e sul potenziamento delle materie scientifiche nell’indirizzo scientifico. Tale sperimentazione comporta due ore settimanali aggiuntive nel primo e nel secondo anno, destinate a conoscenze e abilità digitali, e l’implementazione delle programmazioni afferenti all’area scientifica.

Il nostro Paese sta affrontando una sfida particolarmente ardua: il sistema su cui si è retto finora, fondato su una ampia disponibilità di risorse economiche, è stato messo a dura prova. Se da un lato non è realistico pensare di aumentare la spesa pubblica, dall’altro disponiamo ancora di preziose risorse, umane e intellettuali, che possono garantire un futuro alle nuove generazioni. Questo è particolarmente vero nel settore dell’istruzione. Lungi dal volerle mortificare, il Governo è intervenuto con responsabilità e nella consapevolezza che indebolire il sistema scolastico sia un controsenso per qualsiasi progetto di sviluppo del Paese. Anche gli altri interventi che la Segreteria di Stato per l’Istruzione sta mettendo in atto, e che, approfittando di questa occasione che mi viene data, ci terrei ad illustrare brevemente, vanno nella stessa direzione di investire nel settore scolastico, un asset strategico per il rilancio della Repubblica.

“Indicazioni curricolari per la Scuola sammarinese”

Dal prossimo anno scolastico prenderà avvio la prima fase della sperimentazione delle “Indicazioni curricolari per la Scuola sammarinese”, che sarà introdotta in maniera graduale per favorire l’attuazione delle importanti innovazioni didattiche contenute nella premessa pedagogica e culturale.

Le scuole della nostra Repubblica, ad eccezione dell’Infanzia, si sono spesso avvalse di testi programmatici redatti per istituti italiani, poi adattati in alcuni casi alla realtà sammarinese. Essi sono stati elaborati in periodi differenti, spesso distanti tra loro, con visioni pedagogiche e didattiche non sempre coerenti.

Le indicazioni curricolari che ci apprestiamo a licenziare sono il primo intervento normativo di matrice sammarinese che riguarda in maniera organica tutto il sistema d’istruzione. Un progetto ambizioso nato da un confronto e un dibattito interni al mondo scolastico del nostro Paese, che ha coinvolto insegnanti di ogni ordine e grado, docenti universitari e specialisti del settore.

Con l’elaborazione delle nuove indicazioni curricolari per la scuola sammarinese si è inteso creare un progetto educativo, che raccordi maggiormente tra loro i diversi cicli scolastici, pur mantenendone le specificità.

I lavori si sono svolti in diverse fasi: nell’anno scolastico 2014/15 tre gruppi di lavoro, composti da rappresentanti di ogni ordine scolastico, compreso l’asilo nido, coordinati dai prof. Giancarlo Cerini, Luigi Guerra e Carlo Petracca, si sono dedicati alla elaborazione della premessa pedagogica e culturale delle nuove indicazioni.

Il primo gruppo ha analizzato i profondi cambiamenti intervenuti nella nostra comunità e a livello planetario (globalizzazione, flussi migratori, informatizzazione), interrogandosi su quali fossero i compiti della scuola in uno scenario culturale, sociale ed economico dalla fisionomia inedita. Si è riflettuto sull’identità dei nuovi alunni e sui loro bisogni formativi, tenendo in considerazione anche recenti documenti sull’educazione di sfondo internazionale ed europeo, nella consapevolezza che è ormai indispensabile attraversare i confini nazionali e confrontarsi con una dimensione più estesa.

Il secondo gruppo si è focalizzato sulle caratteristiche dell’ambiente di apprendimento, inteso non semplicemente come spazio fisico, ma come insieme di fattori che influenzano la relazione educativa e l’acquisizione da parte dell’allievo di competenze significative in termini di apprendimento e di socializzazione. E’ emersa l’esigenza di potenziare didattiche operative e collaborative, nelle quali agli studenti è riservato un ruolo attivo nella costruzione del loro apprendimento. E’ stata anche ribadita la volontà di realizzare una scuola sempre più inclusiva, capace di assicurare a tutti gli allievi il diritto fondamentale all’istruzione, a prescindere dalle condizioni e dalle capacità individuali, predisponendo ambienti ed interventi adeguati perché ciascuno possa raggiungere il successo scolastico.

Il terzo gruppo si è soffermato sulle funzioni, gli oggetti e gli strumenti della valutazione scolastica. Un tempo questa operazione aveva come unico obiettivo l’accertamento degli apprendimenti dell’alunno, spesso fatti coincidere con una mera riproduzione delle conoscenze trasmesse dal docente. Oggi alla valutazione sono riconosciute anche funzioni formative, orientative, regolative e proattive. Essa, oltre ad esprimere un giudizio sui risultati conseguiti dall’allievo, deve aiutarlo a prendere consapevolezza delle ragioni di eventuali errori che ostacolano l’apprendimento, fornendogli preziose informazioni per orientarlo nel suo percorso di crescita.

Nell’anno successivo il lavoro è proseguito con la costituzione di dieci gruppi, formati da rappresentanti di ogni grado scolastico e coordinati da esperti nelle varie discipline, con l’obiettivo di predisporre le indicazioni curricolari per i singoli ambiti disciplinari e per due aree trasversali: “Competenze di cittadinanza” e “Competenze digitali”. Tali indicazioni esplicitano le motivazioni alla base dell’insegnamento della disciplina, i traguardi di competenza al termine di ogni ciclo scolastico, costruiti secondo una logica di continuità e coerenza, e suggeriscono indicazioni metodologiche e didattiche.

La seconda fase della sperimentazione, preceduta da un’ultima fase di revisione dei testi, sarà avviata dall’anno scolastico 2019/20, riguarderà i curricoli verticali delle singole discipline e sarà accompagnata dal monitoraggio delle azioni messe in campo.

La sperimentazione intende contribuire all’arricchimento dell’offerta formativa del nostro sistema scolastico, rendendone più incisiva l’efficacia attraverso la creazione di un percorso educativo rispondente ai bisogni formativi in continua evoluzione degli allievi.

Nei prossimi giorni verrà reso pubblico sul sito del Dipartimento Istruzione la prima parta delle Indicazioni curricolari, composta dalla premessa pedagogica e dagli elaborati contenenti indicazioni sulle due aree interdisciplinari “Competenze di cittadinanza” e Competenze digitali”.

Insegnamento alternativo a “Religione”

A seguito dell’approvazione, nella seduta del 22 febbraio 2017 del Consiglio Grande e Generale, di un Ordine del giorno sull’insegnamento della Religione cattolica, è stato attivato un confronto con la Santa Sede, che ha condotto alla sottoscrizione il 26 giugno u.s. di un accordo su tale materia.

Il documento riconferma l’insegnamento della Religione cattolica nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado in considerazione del fatto che esso contribuisce al perseguimento delle finalità proprie della scuola e risulta essere determinante per la comprensione del patrimonio culturale ed artistico del nostro Paese.

L’art. 2 dell’accordo precisa che la scelta di avvalersi o non avvalersi di tale insegnamento, che ha comunque una connotazione culturale e non catechistica, dipende dalla dichiarazione dell’interessato, quando ne abbia la capacità legale, oppure dei suoi genitori.

L’ordine del giorno prevedeva l’istituzione di un percorso alternativo per lo studente che non opta per l’insegnamento della Religione, per evitare discriminazioni o penalizzazioni in materia di valutazioni finali.

L’accordo contemplava anche una successiva Intesa tra le competenti autorità scolastiche e la Diocesi per la definizione di una serie di questioni: i programmi di insegnamento, le modalità di organizzazione dell’insegnamento di Religione, le modalità di reperimento degli insegnanti e i titoli di studio che devono possedere.

Nei mesi successivi all’approvazione dell’ordine del giorno sono stati effettuati diversi incontri fra una delegazione del Dipartimento Istruzione e rappresentanti della Diocesi San Marino – Montefeltro, in cui sono state prese in esame diverse tematiche, fra cui l’adozione delle indicazioni curricolari per l’insegnamento di Religione e il reclutamento degli insegnanti.

Le indicazioni curricolari dovranno essere perfettamente integrate con le finalità della scuola e concorrere a perseguire le competenze previste nei profili degli allievi al termine di ogni ciclo scolastico. Esse dovranno essere oggetto di intesa fra la Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Diocesi San Marino-Montefeltro, fermo restando la competenza esclusiva di quest’ultima a definirne la conformità con la dottrina della Chiesa.

Le disposizioni attuali consentono all’Autorità Diocesana di procedere alla nomina, per l’insegnamento della Religione, di propri sacerdoti, per i quali non è necessaria l’iscrizione in graduatoria. Si è, invece, convenuto che il reclutamento di tutti i docenti di Religione dovrà avvenire esclusivamente sulla base delle pubbliche graduatorie.

Nei prossimi mesi l’accordo siglato con la Santa Sede sarà portato all’esame del Consiglio Grande e Generale per la sua ratifica e nel contempo verrà proposta una sperimentazione per un insegnamento alternativo a quello di Religione Cattolica, consentendo ai genitori e allo stesso studente, se maggiorenne, il diritto di scelta, nel rispetto della libertà di coscienza individuale e della responsabilità educativa della famiglia.

Tale insegnamento alternativo, denominato “Etica e società”, prevede percorsi didattici finalizzati:

  • all’approfondimento, attraverso il confronto e il dialogo interculturale, dei valori fondamentali dell’esperienza umana;
  • alla costruzione del senso di legalità e della convivenza civile;
  • alla maturazione della consapevolezza che le persone umane hanno diritti riconosciuti da documenti nazionali ed internazionali, ma anche doveri corrispondenti da adempiere.

Plurilinguismo

Con l’adozione del Decreto n. 109 del 19 settembre 2017 ha preso avvio, il secondo triennio di sperimentazione del plurilinguismo nel sistema educativo e formativo sammarinese. Da tempo la scuola sammarinese riconosce l’importanza di formare cittadini plurilingui, capaci di apprendere e usare una pluralità di lingue e linguaggi.

La finalità complessiva del progetto, coordinato dal Prof. Martin Dodman, è di favorire una graduale caratterizzazione di ogni segmento della scuola sammarinese come ambiente di apprendimento multilingue, in cui si prevede l’uso alternato di più lingue all’interno di discipline, progetti interdisciplinari e in altre attività della vita scolastica, in modo da potenziare il ruolo di ciascuna lingua, migliorare la capacità degli apprendenti di usarle in modo trasversale nel curricolo scolastico e ottenere i numerosi benefici che derivano dal plurilinguismo personale.

Nel mese di novembre sono state rese note a tutti i docenti le linee guida per l’internalizzazione della scuola, redatte dal comitato scientifico per il plurilinguismo, che coordina tutte le azioni di sensibilizzazione, formazione, progettazione e monitoraggio per promuovere il plurilinguismo e gli scambi con l’estero. Le linee guida presentano una serie di indicazioni e di esemplificazioni per una piena implementazione del progetto nella scuola sammarinese.

In un incontro di verifica, effettuato a conclusione dell’anno scolastico 2017/18, è emerso che:

  • in tutti gli ordini scolastici si è riscontrato un aumento delle ore di attività in ambiente di apprendimento multilingue.;
  • gli alunni che frequentano i vari segmenti scolastici si dimostrano sempre più abituati a muoversi quotidianamente all’interno di un ambiente di apprendimento multilingue e all’uso della lingua inglese in particolare e di altre lingue europee come lingua veicolare dell’apprendimento;
  • un numero sempre più crescente di insegnanti si sta impegnando a costruire modalità diversificate di uso veicolare dell’inglese e di altre lingue europee all’interno della conduzione quotidiana delle attività didattiche, potenziando e sfruttando al meglio le caratteristiche del loro profilo plurilingue.

Linee guida per l’inclusione

In data 1° luglio 2015 è stato approvato dal Consiglio Grande e Generale il Decreto Delegato n.105 in materia di inclusione scolastica, che presenta significativi elementi di novità rispetto alla normativa precedente. In modo particolare:

  • è riconosciuto all’alunno con disabilità il diritto ad un intervento integrato che assicuri il completo sviluppo delle sue potenzialità individuali e favorisca la conduzione di una vita piena e soddisfacente;
  • viene attribuita all’intera comunità scolastica la corresponsabilità del percorso di inclusione, nella prospettiva della piena valorizzazione ed efficacia di ogni possibile apporto professionale;
  •  si introduce la figura di docente specializzato per il sostegno e l’inclusione, in possesso di specifici requisiti formativi e competenze professionali.

L’art. 6 del Decreto demanda alla Commissione Tecnica per l’Inclusione scolastica l’emanazione di apposite linee guida per il diritto allo studio degli alunni con disabilità. La predisposizione di tale documento costituisce un impegno molto importante, in quanto può essere l’occasione per approfondire aspetti significativi del percorso di inclusione e per riflettere su possibili criticità ancora presenti, nell’intento di realizzare una scuola sempre più inclusiva, in grado di offrire risposte adeguate ai bisogni affettivi, sociali e di apprendimento di tutti gli studenti.

Per l’elaborazione delle linee guida è stata chiesta la collaborazione della Prof.ssa Roberta Caldin , direttrice del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, e del dott. Roberto Dainese, che durante i mesi scorsi hanno incontrato in diverse occasioni i dirigenti scolastici, gli psicologi e i pedagogisti del Sevizio Minori, per confrontarsi sul ruolo e sui compiti degli attori coinvolti nel percorso di inclusione scolastica (la famiglia, il servizio minori, gli insegnanti, i compagni, gli altri professionisti della scuola), sui documenti per favorire l’inclusione (la diagnosi funzionale, il Progetto educativo individualizzato, la relazione di fine anno scolastico) e sugli aspetti collegati alle azioni della scuola (la corresponsabilità e la cooperazione, l’individualizzazione e la personalizzazione, la continuità …).

Nei prossimi mesi sarà presentato in appositi incontri con i docenti dei vari ordini scolastici il testo ancora a livello di bozza, per un utile confronto e per raccogliere eventuali proposte, suggerimenti e possibili perplessità.

Ricordo, sempre sul tema dell’inclusione, che con Delibera del Congresso di Stato n.2 del 18 giugno 2018 è stata demandata all’Università degli studi l’organizzazione, anche per l’anno accademico 2018/19 di una nuova edizione del Corso per il conseguimento della specializzazione per il sostegno e l’inclusione scolastica.

Riforma maturità e scuola alternanza – lavoro

Nell’anno scolastico 2017-2018 la Segreteria Istruzione ha avviato due gruppi di lavoro composti da insegnanti della Scuola Superiore che si sono resi disponibili a partecipare. Il primo si è occupato della revisione della normativa che disciplina gli esami conclusivi degli indirizzi di studio quinquennali, mentre il secondo ha esaminato alcuni progetti di alternanza scuola-lavoro già operativi in Italia e in altri paesi d’Europa, al fine di valutare l’opportunità di incrementare le esperienze già in atto a San Marino.

Queste occasioni di riflessione si sono rese necessarie al fine di garantire, agli alunni che studiano in territorio, nuove opportunità formative in linea con gli orientamenti didattici ed educativi più recenti, e una completa permeabilità tra il sistema d’istruzione sammarinese e quello italiano per gli studenti che decidessero di cambiare in itinere il loro percorso di studi.

Nel corso dei lavori è emersa la volontà di rivedere, in linea con quanto avvenuto già in Italia, alcune modalità di svolgimento dell’esame di maturità, ponendo al centro del processo di valutazione non tanto i contenuti della disciplina, quanto le capacità del candidato di elaborazione e di traduzione delle stesse in competenze cognitive e operative che ne attestino la “maturità”.

Quanto all’adozione di un sistema di alternanza delle attività didattiche più tradizionali con forme di esperienza anche extrascolastiche maggiormente incentrate sull’operatività e l’interazione con l’ambiente sociale, culturale ed economico esterno, si è ribadita la necessità imprescindibile di garantire agli studenti esperienze dall’alto valore formativo, che non si riducano a meri adempimenti formali.

L’urgenza di individuare e valorizzare tutte le attività integrative che già da tempo arricchiscono l’offerta formativa della Scuola Secondaria Superiore si è fatta ancora più evidente allorché si sono manifestati i primi casi in cui, ad alcuni studenti trasferitisi presso istituti italiani, è stato chiesto produrre adeguata certificazione delle attività svolte in tal senso.

Diritto allo studio

È in fase di studio un progetto di riforma della Legge n. 5 del 2004 sul Diritto allo Studio, nell’intento di renderla maggiormente conforme alla mutata offerta formativa nel settore dell’istruzione superiore e universitaria e di introdurre nella valutazione dei requisiti di reddito per   beneficiare degli assegni di studio l’Indicatore della Condizione Economica per l’Equità (ICEE), di prossima adozione. Contestualmente, saranno sottoposte a revisione le modalità di presentazione delle domande, in particolare sarà migliorata la procedura informatica, per agevolare l’utenza ed ottimizzare il lavoro dell’ufficio preposto. Infine sarà aggiornato il regolamento della Consulta, con il recepimento di nuovi criteri per l’esame delle pratiche anche a seguito della casistica che si è venuta a determinare nel corso degli anni.

Internazionalizzazione del sistema d’istruzione

Allo scopo di promuovere l’internazionalizzazione del sistema di istruzione sammarinese, e facendo seguito alla delibera n. 36 del 2018 del Congresso di Stato, si è costituito un gruppo di lavoro che ha coinvolto le Segreterie di Stato interessate finalizzato all’elaborazione di una proposta normativa che agevoli il riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche conseguite al di fuori dell’Italia, sia in prospettiva di inserimento nel mercato del lavoro, sia per un proseguimento del percorso formativo. Il gruppo ha svolto un’analisi comparata delle procedure attuate, in materia di riconoscimento titoli, in altri Paesi che hanno sottoscritto accordi bilaterali con l’Unione Europea, come Svizzera, Liechtenstein, Andorra e Cipro. L’obiettivo di medio periodo è quello di entrare nell’ “European Qualification Framework”, il Quadro europeo delle qualificazioni per l’apprendimento permanente, che mette in relazione i sistemi e i quadri nazionali delle qualificazioni dei Paesi aderenti.

EQF ha il duplice obiettivo di: 

  • agevolare la mobilità transnazionale di studenti e lavoratori/trici, perché favorisce la trasparenza e la spendibilità delle qualificazioni in più Paesi e in sistemi di istruzione e formazione diversi;
  • promuove l’apprendimento permanente, perché rende più consapevoli del valore di una qualificazione o un titolo e facilita la validazione dell’apprendimento conseguito in percorsi non formali e informali.

Polo scolastico

Gli interventi nel settore Istruzione si estenderanno anche all’edilizia scolastica. Accanto alle manutenzioni ordinarie, è stata deliberata la realizzazione di due interventi alquanto impegnativi, in termini non solo economici: la ristrutturazione del plesso della scuola elementare di Serravalle, che presenta caratteri di urgenza, e la realizzazione del campus scolastico a Fonte dell’Ovo, che l’art. 13 della Legge 21 dicembre 2017 n. 147 individua tra le opere prioritarie nell’ambito del piano pluriennale degli investimenti di cui alla Legge 11 maggio 2015 n. 67.

Se infatti i bisogni formativi degli studenti sono cambiati, lo sono anche i processi educativi in grado di soddisfarli, e la loro attuazione comporta necessariamente un profondo ripensamento degli ambienti di apprendimento. Ambienti che permettano di sperimentare nuove modalità didattiche, non più limitate allo spazio ristretto dell’aula, ma che si estendano aldilà del singolo gruppo classe e aldilà delle pareti dell’edificio scolastico, integrando la fase di riflessione teorica e di applicazione pratica, la ricerca e l’azione.

Il campus, concepito secondo i principi dell’ecosostenibilità e del risparmio energetico, ospiterà la Scuola Media Inferiore, la Scuola Secondaria Superiore, il Centro di Formazione Professionale (CFP) e l’Istituto Musicale Sammarinese, offrendo una nuova sede dotata di tutte le infrastrutture necessarie all’implementazione di metodologie didattiche avanzate, che tengano conto degli orientamenti della riflessione pedagogica più accreditata.

Il Congresso di Stato, con delibera n. 51 del 2018, ha costituito un gruppo di lavoro trasversale alle Segreterie e agli uffici tecnici coinvolti con l’incarico di redigere delle Linee Guida che definiscano le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche di cui dovrà essere dotato il campus, la distribuzione e l’organizzazione degli spazi e il time line degli interventi in termini di priorità, allo scopo di redigere un bando di concorso internazionale per la stesura del progetto.

Le Linee Guida, licenziate il 06 luglio 2018, tracciano nella premessa un quadro sintetico della situazione attuale del ciclo d’istruzione secondaria nella scuola sammarinese, prendendo in considerazione l’articolazione dei curricoli di studio, la distribuzione oraria settimanale dei moduli d’insegnamento e il numero di iscritti.

Nel caso della Scuola Media è stato possibile effettuare una proiezione piuttosto attendibile delle iscrizioni dall’anno scolastico 2018-19 al 2024-25, dalla quale emerge che nel 2021 si avrà un picco di alunni, stimabili in circa 1038, quindi un costante decremento, particolarmente accentuato nell’ultimo triennio.

La realizzazione del campus intende perseguire la massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi, in modo che sia possibile ridefinirne la configurazione operativa in base alle differenti esigenze che si manifestano, modificandone agevolmente la destinazione d’uso.

Nella nuova struttura saranno allestiti laboratori con un differente grado di specializzazione, impianti sportivi, un auditorium con dotazioni tecniche per conferenze, spettacoli teatrali e musicali, cucine con refettori annessi, biblioteche con sale di lettura e ambienti atti a favorire la socializzazione e le attività di gruppo. Infine sarà superato il concetto tradizionale di classe, sostituita da un’idea di ambiente di apprendimento non più vincolato all’impostazione rigida della lezione frontale, ma funzionale alla realizzazione di nuove modalità didattiche, incentrate sulla prassi laboratoriale, sulla cooperazione e sulla centralità delle interazioni tra pari.

Attraverso questa nuova struttura si intende, inoltre, far confluire progressivamente il CFP nella sfera del settore istruzione di ciclo secondario, per realizzare un sistema formativo di base unitario, esteso all’assolvimento dell’obbligo scolastico.

Gli ordini scolastici interessati condivideranno molte delle infrastrutture, permettendo la realizzazione di economie di scala per la loro gestione e manutenzione. Il servizio di trasporto scolastico potrà essere ottimizzato, garantendo un ulteriore risparmio e una gestione più razionale ed armonica delle situazioni di emergenza meteo.

Il campus scolastico sarà inoltre concepito come aperto all’intera collettività, in una prospettiva di forte integrazione con il territorio e la comunità locale.

Manutenzione edifici scolastici

Gli edifici scolastici della Repubblica di San Marino sono oggetti di una frequente attività di manutenzione ordinaria – straordinaria realizzata dall’Amministrazione con il supporto operativo di AASPL e AASS.

Di seguito è riportato l’elenco analitico delle attività programmate nei plessi realizzato dall’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici aggiornato al 5 luglio 2018.

Plesso Scolastico di Cailungo, Borgo Maggiore:

Su indicazione dei tecnici dell’Ufficio Progettazione si sono iniziati i lavori per la sistemazione degli spazi esterni, in particolare la rimozione delle lastre che costituiscono il marciapiede che conduce all’ingresso della scuola; la demolizione di n.2 fioriere poste all’interno dei portici, il raccordo del terreno fra il giardino ed il portico e la sistemazione di altri marciapiedi; i lavori sono iniziati l’11 giugno us e termineranno presumibilmente nei primi giorni di luglio cm; infine verrà eseguita la levigatura del parquet in legno della Palestra (appalto in corso). Il lavoro, come concordato con la direzione scolastica, verrà eseguito dal 4 al 7 settembre pv. Si ritiene di appaltare l’imbiancatura della facciata esterna (lato mare).

Scuola Media di Fonte dell’Ovo, San Marino

Si eseguirà il ripasso della copertura (ala nord e palestra); sistemazione del muretto esterno (c/o il bar) danneggiato dai mezzi rottaneve; ripristino e ripresa di alcuni porzioni di intonaco esterno; sistemazione di alcuni gradini interni all’edificio scolastico; i lavori termineranno presumibilmente alla fine di luglio cm. Sono in corso i lavori per la bonifica delle pavimentazioni e colla contenti amianto e nuove pavimentazioni in gomma al piano secondo e sottotetto.

Scuola Elementare di Serravalle

Su indicazione dei tecnici dell’Ufficio Progettazione e come concordato con la Direzione scolastica, verranno eseguiti i lavori di manutenzione ordinaria alla copertura con sistemazione dei coppi e ripasso generale; demolizione di alcune porzioni di cornicione ammalorato e ricostruzione dello stesso; sistemazione delle banchine dei terrazzi; chiusura di fessure all’esterno dell’edificio in particolare in corrispondenza della passerella prospiciente la palestra ed all’interno dell’aula II; ripristino delle guaine dove si sono manifestate le recenti infiltrazioni; i lavori sono iniziati il 24 giugno us e termineranno presumibilmente a metà luglio cm.

Plesso Scolastico di Acquaviva

Sulla base del progetto redatto dall’ arch. S. Casadei e dai tecnici UP, è in corso l’appalto per i avori per la sistemazione degli spazi esterni. Il lavoro eseguito nel periodo indicativo ottobre 2018 – gennaio 2019.

Scuola Media di Serravalle

Su richiesta della Direzione scolastica si sono eseguiti una serie di lavori di manutenzione ordinaria, in particolare l’installazione di una porta scorrevole a chiusura dello spazio “Matteo”; la tinteggiatura dei soffitti interni (appalto in corso); l’installazione di un infisso e sistemazione dei vetri esistenti all’interno all’aula di musica; la rimozione del giardino pensile su una porzione di copertura dell’edificio scolastico al fine di risolvere le numerose infiltrazioni rilevate durante il periodo invernale; i lavori sono iniziati appena terminate le attività didattiche e termineranno presumibilmente a luglio cm; infine verranno installati pannelli in legno a copertura di un armadio per la linea dati al piano primo (ordinativo in corso). Si sono iniziati i lavori per l’applicazione delle pellicole a controllo solare.

Asilo Nido Bruco Verde, Acquaviva

Su richiesta della Direzione scolastica è in programma la tinteggiatura interna dell’intero edificio scolastico (appalto in corso); il lavoro verrà eseguito dal 6 al 17 agosto.

Scuola dell’Infanzia di Chiesanuova

Su richiesta della Direzione scolastica sono stati installati i teli ombreggianti sulla struttura del gazebo esterno e verrà realizzata una ringhiera a completamento dei lavori di costruzione della scala esterna, prima della ripresa dell’attività scolastica.

Scuola dell’Infanzia di Serravalle

Su richiesta della Direzione scolastica e su indicazione della Protezione Civile si sono appena conclusi i lavori di inversione del senso di apertura delle porte per consentire l’uscita di emergenza dalle 4 aule.

Scuola dell’Infanzia di Domagnano

su richiesta della Direzione scolastica saranno sostituite le porte verso lo spazio esterno in 3 aule per consentire l’uscita di emergenza.

Scuola dell’Infanzia di Dogana Bassa, Serravalle

Su richiesta della Direzione scolastica verranno installati i teli sulla copertura del gazebo esterno. Verrà inoltre eseguita dalle maestranze AASLP la tinteggiatura delle aule entro il mese di agosto.

Scuola dell’Infanzia di Murata

Su richiesta della Direzione scolastica verrà eseguita la tinteggiatura esterna ed interna della struttura scolastica (appalto in corso); la tempistica verrà concordata con la Direzione in funzione del centro estivo.

Plesso di Falciano

Su richiesta della Direzione scolastica è in corso la tinteggiatura interna della struttura scolastica eseguita dalle maestranze AASLP. L’ UP dovrà fornire indicazioni per gli interventi di sistemazione della passerella pedonale che dal parcheggio conduce all’ingresso principale della scuola.

Scuola Infanzia di Cà Ragni

Su richiesta della Direzione scolastica verrà eseguita la tinteggiatura interna dell’edificio scolastico.

Scuola Elementare di Domagnano

Su richiesta della Direzione scolastica verrà eseguita la levigatura del parquet in legno della Palestra (appalto assegnato). Il lavoro, come concordato con la direzione scolastica verrà eseguito dal 6 al 10 agosto. Inoltre è prevista la manutenzione della copertura del refettorio e la sostituzione di una gronda esterna.

Scuola Elementare di Murata

Su richiesta della Direzione scolastica verrà eseguita la levigatura del parquet in legno della palestra. Il lavoro, come concordato con la direzione scolastica verrà eseguito dal 10 al 14 settembre.

Scuola dell’Infanzia di Acquaviva

Su richiesta della Direzione scolastica verrà eseguita la levigatura del parquet in legno del refettorio, del corridoio e delle aule. Il lavoro, come concordato con la direzione scolastica verrà eseguito dal 30 luglio al 10 agosto; inoltre è prevista la manutenzione / riparazione della copertura del refettorio a seguito delle numerose infiltrazioni di acqua piovana riscontrate nel periodo invernale.

Scuola Elementare di Cà Ragni

E’ prevista la manutenzione / riparazione della copertura del refettorio a seguito delle numerose infiltrazioni di acqua riscontrate nel periodo invernale. Inoltre verranno demolite e conferite a discarica autorizzata le cappe e canne fumarie interne.

Asilo Nido Aquilone

Su richiesta della Direzione scolastica e su indicazione dei tecnici dell’Ufficio Progettazione verrà eseguita l’installazione di pannelli fonoassorbenti all’interno delle aule per l’abbattimento del rumore, la tinteggiatura delle pareti interne e della scala anche per sanare porzioni di muratura oggetto di infiltrazioni d’ acqua. Il lavoro, come concordato con la direzione scolastica verrà eseguito dal 6 al 10 agosto.

Scuola dell’Infanzia di Montegiardino

E’ stato definito con la Direzione scolastica l’intervento del tappeto antitrauma del giardino esterno recentemente sistemato con il manto erboso artificiale e la sostituzione / riparazione di parte della gronda con relativo discendente posta nella parte posteriore dell’edificio. Il lavoro verrà eseguito dalle maestranze dell’AASLP.

Asilo Nido “Arcobaleno” Dogana Bassa

Recentemente sono stati eseguiti interventi alla recinzione del porticato esterno; si è inoltre eseguita l’apertura di una porta interna in un’aula, una parete vetrata ed installata una porta a soffietto. Restano da montare la tettoia sull’ingresso al Plesso riservato al personale, la fornitura di zanzariere e la posa in opera di pavimentazione in pvc all’interno di una stanza destinata al pranzo dei piccoli (maestranze AASLP).

Scuola Secondaria Superiore

Su richiesta della Direzione scolastica verrà eseguita la tinteggiatura interna di alcune aule e la ripresa di alcune porzioni di intonaco ammalorato lungo i corridoi ed all’interno di un bagno ove si sono verificate anche delle infiltrazioni di acqua. Il lavoro verrà eseguito da un’impresa privata da individuarsi tra quelle di cui al contratto aperto.

Scuola Elementare di Fiorentino

Sono stati concordati interventi di ripavimentazione del campetto di calcetto ubicato sotto la scuola.

Sedi scolastiche varie

Installazione di pellicole adesive a controllo solare nel periodo giugno-agosto.

Conclusione

L’istruzione rappresenta l’investimento strategico più efficace per il rilancio sociale ed economico del sistema, perché incrementa il valore del patrimonio più prezioso di cui un Paese dispone: i suoi cittadini. Il progresso culturale e scientifico di una nazione è indispensabile per assicurarne il benessere e, in ultima analisi, la sopravvivenza stessa.

Garantire questo progresso significa avere il coraggio e la forza di ripensare continuamente la fisionomia della Scuola, accettare le sfide che l’evoluzione della società contemporanea ci impone, con il coraggio di cambiare senza mai rinunciare alla nostra identità.

Gli interventi che ho appena esposto rivelano chiaramente che risultano infondate alcune affermazioni emerse durante l’acceso dibattito che ha coinvolto l’opinione pubblica in questi giorni.

Non risulta vero ad esempio che manca un chiaro progetto per la scuola sammarinese: esso è stato costruito negli anni, grazie anche all’apporto degli insegnanti e degli esperti del settore educativo che hanno contribuito alla elaborazione delle Indicazioni curricolari.

E’ infondato affermare che non c’è attenzione verso la qualità dell’offerta formativa: progetti come il Plurilinguismo, il potenziamento dell’Inclusione scolastica, lo sviluppo delle competenze di cittadinanza e digitali sono azioni finalizzate all’inserimento ottimale dei ragazzi in una società plurale e in un ambiente lavorativo che richiede di gestire volumi sempre crescenti di informazione con autonomia e capacità critica.

E’ ingiusto infine sostenere che si intende perseguire un risparmio nella spesa per l’istruzione, quando il Congresso di Stato con uno dei suoi primi atti ha voluto incrementare la qualità dei prodotti alimentari per la refezione scolastica, e ora si sta impegnando attivamente per la realizzazione di un polo scolastico che dia finalmente una risposta all’esigenza di creare ambienti di apprendimento adeguati alle nuove metodologie didattiche che si intendono implementare.

Ricopro questo ruolo in un momento difficile perché il governo non é nelle condizioni di migliorare le sue condizioni economiche o altro, ma si tratta di difendere la qualità del nostro sistema educativo del quale noi tutti siamo fruitori e io per primo. Lo considero un sistema educativo eccellente grazie all’opera di chi ci lavora e grazie agli interventi svolti in continuità con chi ha ricoperto prima di me il ruolo di segretario di Stato.  Si è continuato infatti con le  riflessioni fatte negli anni e sfociate in documenti e in atti normativi. Infine, sottolineo come nell’ultima versione del decreto inviata ai sindacati siano stati comunicati nuovi cambiamenti,recependo alcune osservazioni, e questo non è stato detto.

Mariella Mularoni, Pdcs

L’Odg di oggi prevedeva un riferimento sul decreto, non un piano programmatico sull’istruzione e sulla scuola che nulla ha a che vedere sul decreto e che non abbiamo visto prima. La relazione poteva esserci inviata prima, noi oggi non abbiamo modo di discutere il piano presentato. Questa è una farsa, una presa in giro e mancanza di rispetto verso gli insegnanti qui in tribuna che erano qui per avere spiegazioni in merito al decreto. La richiesta di una commissione d’urgenza era stata fatta per avere una spiegazione dal Segretario sul decreto su cui siamo proeccupati. In questo ultimo mese gli insegnanti a più riprese hanno espresso perplessità e denunciato assenza di confronto su un decreto calato dall’alto nel momento in cui l’attività scolastica è esaurita e nonostante nel collegi docenti lo stesso Segretario avesse assicurato che la scuola non sarebbe stato toccata dalla spending review. Insegno da tanto tempo, mai ho visto un fronte comune di famiglie e docenti di ogni ordine e grado mobilitarsi contro un decreto balneare.  Qui dentro ci sono i soldatini che non hanno coscienza e opinione. E’ la cruda realtà. Siamo al limite dell’incostituzionalità, è a rischio il diritto alla parità di istruzione. Presenteremo un Odg firmato da tutte le forze di popposizione con cui chiediamo il ritiro del decreto.

Marina Lazzarini, Ssd Strana la considerazione degli insegnanti delle superiori che hanno espresso nel comunicato di ieri, quando sostegono che nel badge non sono incluse ore di lavoro extra orario scuola, sembra che non conoscano le norme base dell’insegnamento, le ore autogestite sono imprescindibili per svolgere la docenza. La seconda parte del testo è ancora più incomprensibile, se le ore di insegnamento sono di 50 minuti, le due ore perse andranno recuperate o no? Si parla invece di 3 ore in più non retribuite. Le opinioni poi di fare cassa sono opinabili. Prevedere un anno per elaborare soluzioni a fronte del calo demografico e spostare l’applicazione nel 2020 serve a mettere a punto questo piano. Inoltre  la Scuola di infanzia si vede una nuova assegnazione di docenti in via sperimentale per prevedere poi una fase di verifica al termine dell’anno su aspetti positivi e negativi. Conosco bene il mestiere dell’insegnante, è stato il mio per 40 anni, conosco bene l’impegno e la passione dei colleghi, capisco il timore che possono provare parlando di spending review, sono convinta sul tema si sia creato un clima di allarmismo esasperato che ha portato una situazione di conflitto tra insegnanti e non approvo in qualche occasione ci siano state strumentalizzazioni nei confronti dei genitori. Abbiamo tutto l’anno scolastico 2018-2019 in caso per recuperare.

Teodoro Lonfernini, Pdcs Il clima si è alimentato proprio per mancanza di confronto, è da due mesi che possiamo tutti noi assistere a prese di posizione e manifestazioni pubbliche da parte di soggetti che dovevano essere coinvolti in un ragionamento di miglioramento del sistema scolastico. È la prima volta che del decreto e di scuola ne  parliamo in Commissione. Se vuole migliorare il nostro circuito scolastico, Segretario, come può pensare di andare avanti con una contrarietà così generale? Glielo dice un ex Segretario che ha ritirato un decreto e lo ha poi modificato per migliorarlo. Qui siamo di fronte  a un decreto varato in luglio che non avrà applicazione  a settembre, a parte la parte sperimentale. Non c’è nessuna urgenza.

Denise Bronzetti, Ps Ci vuole rispetto. E’ stata convocata una commissione perché fossero spiegati i motivi del decreto. Ci vuole rispetto dei cittadini che ne chiedono il ritiro. Quando la cittadinanza decide di firmare autonomamente, come in questo caso, la richiesta di ritiro del decreto, consigliere Lazzarini, deve avere rispetto,  non può dire che i cittadini sono stati strumentalizzati dalla politica. E per primi i cittadini hanno chiesto che le loro richieste non fossero strumentalizzate, anche dall’opposizione. Nella ricostruzione storica degli interventi fatti sulla scuola, Segretario, non può far passare l’adozione del decreto delegato 2014 come fatto di cui l’Aula ha preso atto senza alcun tipo di contestazione, le cose non andarono così. Questo confronto e dialogo qui viene a mancare come di tutte le questioni di cui dibattiamo da due anni in quest’Aula e non me ne vogliano i colleghi di maggioranza se c’è chi li chiama ‘soldatini’ perché è semplice andare a visionare il numero di interventi fatti per consiglieri all’interno dei singoli dibattiti. Io non so neache che voce hanno alcuni vostri colleghi. E non venite a dirci che c’è confronto in Aula, le cose per voi passano sotto i ponti, qui dentro sono stati presentati i peggiori interventi che si potevano fare. Non venitemi a dire che c’è confronto. Se continuate ad usare lo strumento della decretazione non può che essere così, cosa veniamo a fare in consiglio e nelle commissioni. Visto che parla di continuità con i suoi predecessori, mi spieghi Segretario allora perché Morganti si è lanciato in una proposta di mediazione che non ha avuto seguito.  Mi auguro possa fermarsi sulla ratifica di questo decreto, la invito formalmente a fare un passo indietro prima che sia troppo tardi.

Fabrizio Perotto, Rf Lei Bronzetti forse di spingibottoni ne sa qualcosa perché ha militato nel Ps che di esempi ne ha visti tantissimi. A Mularoni, Eviterei certi commenti poi solo per avere l’applauso e le celebrazioni di due minuti dalla platea, sa benissimo che io ho sempre votato coscientemente in Aula e, come lei, faccio parte della categoria degli insegnanti e so perfettamente che una parte di loro non è d’accordo con il decreto, li rispetto e lei deve rispettare la mia posizione.  Dice poi che nella relazione non ha sentito parlare del decreto, forse non ascoltava, era impegnata a guardare chi c’era in tribuna. Il decreto è stato ilustrato a più riprese sia nella seduta precedente del consiglio e poi perchè segretario ha fatto una relazione di 40 minuti, qui vorrei invece parlare di alcuni luoghi comuni emersi in queste ultime settimane. Dire che il decreto è stato fatto in fretta e furia: non c’è stata alcuna fretta e furia, le argomentazioni sulla ristutturazione scolastica non sono nate in una notte e partorite il giorno dopo, se n’è parlato diversamente. Quando si dice che il decreto usa tagliola sul sistema scolastico, a qualcuno sfugge che c’è stato un comitato di spending review che non era governativo, ma era allargato a sindacati, associazioni, rappresentanti di maggioranza e opposizione e che faceva seguito alle deliberazioni di quest’aula sulla riduzione della spesa pubblica del 10% in 3 anni. Nessuno ha tirato fuori poi l’elemento fondamentale che è fulcro del decreto: il calo demografico. Lei Mularoni in 12 minuti di intervento non ha toccato il focus del problema. Sono venuti a mancare in 10 anni  132 nati che per una scuola elementare è un quantitativo rilevante. Il decreto non tocca il numero insegnanti di sostegno, l’attenzione che San Marino ha sul sostegno alla disabilità è massima  Sono poi due mesi che dite che il decreto non va bene, ma le proposte dove solo? Mi auguro il governo tenga in considerazione il decreto e affronti anche il rilancio della natalità a San Marino. Non posso dire che questo decreto è ‘il meglio in assoluto’ e se con un Pdl condiviso ci sarebbe stato un progetto migliore, ogni innovazione introdotta nel paese porta contestazione. Mi auguro che le sperimentazioni non restino parole scritte ma siano una cosa condivisa in cui la dirigenza della Scuola primaria coinvolga gli insegnanti che lo voglianofare collaborando a scriverla insieme. E le valutazioni si faranno dopo l’attuazione della sperimentazione.

Davide Forcellini, Rete Discutere del decreto non significa leggere una relazione di 20 pagine di fronte a persone che non possono ribattere, non c’entra niente con il riferimento che avrebbe dovuto fare il Segretario, al posto di parlare di plurilinguismo e religione a scuola. La sua presunzione è di parlare e non ascoltare, non ha niente da spartire con l’insegnamento perché lei non sa ascoltare. Ascoltando si può imparare da tutti, ma lei si considera imparato. L’effetto di straneamento delle sue parole è così forte tanto che è arrivato a dire ‘Mi chiedo quale sia il vero interesse dei bambini di questo Paese: lasciare crescere irresponsabilmente il debito pubblico, con cui un giorno essi purtroppo saranno costretti a fare i conti, o individuare correttivi che, pur non incidendo sulla qualità dell’istruzione, possano rendere più sostenibile il sistema scolastico?‘ Ma non si vergogna di rovesciare la verità sempre a suo uso e consumo? Si capisce perché è stato scelto il decreto per affondare la scuola, è un intervento di urgenza e qui l’urgenza era far sparire cattedre, senza che se ne accorgessero i docenti. Ecco la motivazione della Commissione di oggi, affinché almeno la maggioranza riesca a far ripensare al Segretario, noi chiediamo il ritiro con un Odg. Quanto poi di risparmio si potrà ottenere con questi tagli? Cosa di poco conto rispetto agli sprechi che ci sono con le Consulenze e che i suoi colleghi non vanno a toccare. Ripensateci colleghi di maggioranza. Tra di voi ci sono colleghi come Lazzarini e Perotto che amano il lavoro della scuola e hanno sensibilità: vi sembra normale che a pagare pegno della situazione disastrosa del Paese siano i più piccoli, coloro che non centrnao niente?

Do lettura dell’Odg

Visto il decreto 10 luglio n.83, considerando che esso è stato adottato senza confronto preventivo con forze politich, corpo dei docenti, operatori del settori e sindacati, senza aver considerateo le esigenze organizzative scolastiche (…) dal momento che ha come unico obiettivo tagli lineari indiscriminati e prevede l’avvio di sperimentazioni nei contenuti non chiari, alla luce di 2 mila firme raccolte da genitori e insegnanti per chiedere il ritiro del decreto (…) tenendo conto che la linea politica del Segretario contrasta con le rassicurazioni che lui stesso aveva sostenuto nel collegi dei docenti dei vari ordini, si richiede il ritiro immediato del decreto e di predisporre un tavolo di lavoro per sviluppare un Progetto di legge organico che disciplini interventi con il coivolgimento di docenti, sindacati, rappresentaze politiche di maggioranza e delle opposizioni’.

 

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