SAN MARINO La Segreteria di Stato alle Telecomunicazioni ribadisce pubblicamente alcune questioni sull’accordo Zte, alcune precisazioni sulle Tlc.
L’accordo recentemente firmato con Zte, disponibile (come trasparenza vuole) a questo link http://www.interni.segreteria.sm/on-line/home/delibere-congresso-di-stato/ricerca-delibere-per-seduta/documento25102689.html, non fa altro che ribadire i contenuti del MOU già firmato nel Dicembre 2017 con la medesima Zte, ed allarga il campo ad investimenti di Zte nel settore dell’innovazione tecnologica e ad una collaborazione/sponsorizzazione in vista dell’Expo di Dubai 2020.
Nulla di strano o di allarmante, a meno che non si ritengano allarmanti investimenti in questi ambiti, cosa che non crediamo qualcuno possa pensare.
Il progetto è sempre lo stesso, confermato a più riprese pubblicamente: lo Stato (l’Aass in particolare) si doterà di una rete Internet e mobile di alto livello e di propria proprietà (perchè si ritiene assolutamente strategico in termini di sovranità avere la proprietà della rete) e la affitterà agli operatori privati con il meccanismo del Ran Sharing per il settore mobile e nella modalità fibra accesa e fibra spenta per la rete in fibra ottica FTTH, ottenendo in tal modo una più che adeguata remunerazione dei propri investimenti. Come noto, l’interesse di WindTre all’utilizzo della rete è stato già formalizzato.
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