SAN MARINO. “Il risanamento dei conti pubblici e la riforma del sistema previdenziale devono seguire la bussola dell’equilibrio e dell’equità”. E’ questo l’invito che la CSU rivolge al Governo con la ripresa del confronto dopo la pausa ferragostana.
Davanti alla folta platea dei delegati sindacali riuniti oggi alla Sala Montelupo di Domagnano, i segretari Giuliano Tamagnini (CSdL) e Gianluca Montanari (CDLS) hanno innanzitutto sottolineato che con l’incontro di inizio settimana dedicato al Piano Nazionale di Stabilità, l’Esecutivo continua a non dare risposte chiare su alcuni punti cruciali come la crisi del sistema bancario e il risanamento del bilancio dello Stato. Sul fronte bancario- tra nazionalizzazioni, liquidazioni forzate e fusioni – manca un progetto dettagliato che indichi una via d’uscita complessiva. Il Governo è infatti ancora in attesa da Banca Centrale dei dati dell’Aqr, ovvero del quadro sulle sofferenze dei nostri cinque istituti di credito. Le uniche cifre che sono state fatte al tavolo di confronto riguardano l’ipotetica richiesta di un prestito all’FMI di 270 milioni, prestito a fronte di un deficit pubblico di 330 milioni che con le sofferenze di Cassa di Risparmio, circa 500 milioni, sale a oltre 800 milioni.