SAN MARINO. “Colpite l’evasione, non gli stipendi pubblici”. E’ l’appello che la Csu rivolge al Governo sul tema della spending review.
“Il reddito delle famiglie sammarinesi in un anno è calato di circa 3mila euro, ma il Governo insegue il pareggio di bilancio solo con nuove tasse, patrimoniale, riforma IGR, riforma pensioni, introduzione IVA, e con l’ennesimo taglio degli stipendi della PA”. E’ negativo il bilancio che i segretari delle Federazioni Pubblico Impiego della CSU, Alessio Muccioli (CSdL) e Milena Frulli ( CDLS), fanno della trattativa sulla spending review: “Nell’ultimo incontro non ci sono stati passi in avanti. Dopo una serie di provvedimenti che hanno già colpito i salari pubblici e 10 anni senza rinnovo contrattuale, il Governo insiste sulla linea dei tagli alle retribuzioni. Tramontata infatti l’idea, perché inapplicabile, del taglio dell’orario settimanale, la nuova proposta, che ci è arrivata questa mattina, è quella di un taglio dell’1,5% per gli stipendi fino a 1500 euro, del 3,5% per le retribuzioni da 1500 a 2500 euro e si procede con aliquote che si innalzano progressivamente per scaglioni di 500 euro”.