San Marino. Il Segretario Santi e il Direttore dell’ISS in Kazakhstan per parlare di salute

San Marino. Il Segretario Santi e il Direttore dell’ISS in Kazakhstan per parlare di salute

SAN MARINO Una delegazione di San Marino partecipa alla conferenza organizzata da OMS e UNICEF per ribadire che l’assistenza sanitaria primaria deve essere presente in ogni parte del mondo e in particolare nei paesi in via di sviluppo

[c.s.] Il 25 e 26 ottobre la delegazione della Repubblica di San Marino composta dal Segretario per la Sanità Santi e dal Direttore dell’Istituto Sicurezza Sociale, insieme ai rappresentanti di oltre 120 paesi di tutto il mondo si sono incontrati ad Astana (Kazakhstan) per celebrare i 40 anni della Dichiarazione di Alma-Ata e apporre un nuovo tassello nel progetto “salute per tutti” promosso dall’OMS.
La conferenza, organizzata da OMS e UNICEF, ha inteso commemorare la Dichiarazione di Alma-Ata del 1978 sull’assistenza sanitaria primaria e riflettere sui risultati raggiunti, sugli errori commessi, ma soprattutto sul lavoro che ancora deve essere fatto.
Nel 1978 si tenne a Almaty, in Kazakistan, una conferenza cruciale che riunì esperti della salute e leader mondiali con l’impegno di promuovere la salute di tutti, la salute come diritto fondamentale dell’umanità, creando le basi di principio e politiche per attivare gli sforzi globali di assistenza sanitaria portati avanti negli ultimi 40 anni.
Nei dieci punti della Dichiarazione, firmata da 134 Paesi, si richiedeva un’urgente ed efficace azione nazionale e internazionale per sviluppare e implementare l’assistenza sanitaria primaria in ogni parte del mondo e in particolare nei paesi in via di sviluppo, secondo uno spirito di cooperazione tecnica e in accordo con un nuovo ordine economico internazionale. La Conferenza esortò i governi, l’OMS, l’UNICEF e le altre organizzazioni internazionali, le agenzie multilaterali o bilaterali, le organizzazioni non governative, le agenzie di finanziamento, tutti gli operatori sanitari e l’intera comunità mondiale a sostenere l’impegno nazionale e internazionale a favore dell’assistenza sanitaria primaria e a dedicarle un crescente supporto tecnico e finanziario, particolarmente nei paesi in via di sviluppo.
La nuova sfida che viene lanciata in queste giornate è rappresentata dalla evidenza che il potenziamento dell’assistenza sanitaria di base (Primary Health Care) e il mettere la persona al centro, rappresenta il modo migliore per risolvere in maniera sostenibile ed efficace le principali criticità dei sistemi sanitari e socio sanitari.
L’approccio PHC è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi globali condivisi di Copertura Sanitaria Universale e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) relativi alla salute, definiti nell’Agenda 2030 dell’ONU.
La nuova dichiarazione, firmata proprio il 25 ottobre alle 12.30 ad Astana, e consegnata simbolicamente alle nuove generazioni di professionisti sanitari, rinnoverà l’impegno politico nei confronti dell’assistenza sanitaria di base da parte di governi, organizzazioni non governative, organizzazioni professionali, università e organizzazioni globali per la salute e lo sviluppo.

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