Mentre in mattinata il clima in Consiglio Grande e Generale è stato piuttosto calmo, nel pomeriggio gli animi si sono decisamente scaldati. Ad accendere le micce è stata la nomina di Antonella Mularoni, proposta da Repubblica futura, a membro del Consiglio direttivo di Banca centrale al posto del dimissionario Nicola Cavalli.
Una volta che dai banchi di Rf è stato annunciato il nome dell’ex segretario di Stato agli Esteri un po’ tutta l’opposizione è insorta.
In diversi hanno sottolineato l’inopportunità della nomina, dato che Mularoni è anche ambasciatore a disposizione e nel Cda dell’Agenzia per lo sviluppo. Matteo Zeppa, capogruppo di Rete, ha chiesto la sospensione della nomina, sottolineando il conflitto di interessi, altrimenti la dimissione da ambasciatore, “che è un ruolo di rappresentanza del governo”.
Duri gli attacchi a Repubblica futura: “Quello che state facendo – ha detto Denise Bronzetti – è sempre più simile ad una oligarchia. Non si gioca così con le istituzioni”. Davide Forcellini di Rete ha parlato di tirannia mentre per Alessandro Cardelli, capogruppo Dc “la nomina è legittima ma inopportuna”.
Dalla maggioranza hanno preso parola il capogruppo di Rf Roberto Giorgetti e i consiglieri Stefano Palmieri e Nicola Selva che ha detto: “Banca centrale ha bisogno di persone preparate e competenti per raggiungere gli obiettivi prefissati. Antonella Mularoni ha un curriculum che altri non hanno, in più è sammarinese e donna. Sul fatto che sia ambasciatore non è prevista come incompatibilità. Forse la sua nomina fa paura nel momento in cui Banca centrale sta tornando ad essere l’orticello per qualcuno”.
Al termine del dibattito la nomina è stata approvata con 30 voti a favore, 10 voti nulli e 9 schede bianche.
digià