Non si paga a San Marino sanatoria per aumenti della superficie utile inferiori al 12%

Non si paga a San Marino sanatoria per aumenti della superficie utile inferiori al 12%

Nuovo intervento del Governo mediante decreto legge in materia di sanatoria edilizia nella Repubblica di San Marino.  Chi ha già pagato in base alle precedenti norme potrà essere rimborsato, assicura il Segretario di Stato al Territorio, Augusto Michelotti, ai microfoni di San Marino Rtv.  Il nuovo decreto è stato  promulgato in data 31 gennaio 2019 e contiene, appunto,  “Ulteriori disposizioni transitorie“: 

” 1. Per i fabbricati realizzati o modificati in assenza di titolo edilizio prima dell’entrata in vigore della presente legge si applicano in deroga le seguenti disposizioni.
2. Costituisce difformità rispetto al titolo edilizio, rilevante per la presente legge, esclusivamente l’aumento della superficie utile che ecceda il 12% e, con riferimento ai piani seminterrati, delle altezze che eccedano il 4% delle misure progettuali approvate. In nessun caso si ha difformità per l’aumento di superficie pari o inferiore al 12% delle misure progettuali.

4. Le certificazioni di cui alla presente legge, quali a titolo esemplificativo il rilascio della conformità e della rispondenza edilizia non possono essere negate così come le sanzioni previste dalla presente legge non possono essere comminate se i fabbricati, realizzati o modificati in assenza di titolo edilizio prima dell’entrata in vigore della presente legge, rispondono ai requisiti di cui al presente articolo.
5. In ogni caso l’interessato potrà presentare il progetto di stato di fatto in sanatoria.

E’ probabile che queste nuove norme siano ulteriormente modificate al momento dell’approvazione del decreto in Consiglio Grande e Generale.

Da San Marino Rtv: Il decreto è figlio di un compromesso con gli ordini professionali. “Avevano chiesto di più” – racconta il Segretario al Territorio Augusto Michelotti, che rassicura in caso di problemi: “ci sono ancora tre mesi prima della ratifica per intervenire con piccole correzioni”. A questo punto ci si chiede: chi ha sanato con le vecchie regole potrà chiedere il rimborso? Michelotti conferma: “Nei casi in cui non sia stata versata la seconda rata, si ricorrerà al conguaglio. Se la pratica è invece chiusa ci sarà il rimborso di quanto versato”. Per ottenerlo occorrerà fare domanda allo sportello per l’edilizia. Michelotti si dice convinto che la norma faciliterà operazioni di compravendita dato che in quel 12% di tolleranza rientra buona parte degli abusi esistenti. “ Abbiamo ridimensionato i parametri dell’abuso – spiega – ma l’obbligo di informare il compratore c’è sempre”.

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