San Marino. La politica vista con gli occhi degli scout

San Marino. La politica vista con gli occhi degli scout

[c.s.] “Cara Politica,

si sente spesso parlare di te, anzi sempre, ma chi ti conosce realmente? Noi nell’ultimo periodo ci abbiamo provato, ma un passo alla volta…

Tu probabilmente già ci conosci perché il tuo agire riguarda tutto, noi invece fino a poco tempo fa di te avevamo solo sentito parlare come qualcosa di lontano.

Ad ogni modo ci presentiamo: siamo scout, in particolare un gruppo di ragazzi dai 16 ai 21 anni. Sappiamo già cosa stai pensando, tu con secoli e secoli di storia alle spalle e noi adolescenti o poco più che cerchiamo di capire di cosa ti occupi; ebbene sì, nel periodo dei “i politici sono tutti uguali” e “la politica non cambierà mai” noi ci siamo interrogati su di te, su come conoscerti e per farlo siamo partiti da noi.

Il servizio costituisce il fondamento del nostro agire, è per noi una situazione di disponibilità permanente che non ci relega mai nel nostro “io”, ma che ci spinge a mettere l’altro al primo posto. Ci siamo resi conto che questa tensione spontanea verso l’altro è dimensione immancabile per te, cara politica, perché ci è subito risultato evidente come questo concetto sia strettamente legato al ruolo che il politico esercita nella sua posizione di rappresentante dei cittadini.

Informarsi e domandarsi sono stati i pilastri della nostra ricerca perché pensiamo che il modo più efficace per approcciarsi ad un universo sconosciuto sia quello di scandagliare le opinioni come il cosiddetto “chiacchiericcio” che invade le più improbabili discussioni sulle pagine Facebook.

Abbiamo in tal modo provato a cogliere la tua essenza, sia tramite ricerche e dibattiti interni al nostro gruppo, sia grazie al confronto attivo con varie figure del tuo mondo presente e passato (maggioranza, opposizione, emergenti). Ci siamo costruiti un’idea di cosa sei veramente aldilà delle tue deformazioni e di tutto ciò che troppo spesso si mormora a tuo riguardo. Lo scopo di tutto ciò è stato avvicinare a noi il tuo mondo e coloro che se ne occupano, spesso così lontani ai nostri giovani occhi. Cara Politica, tu sei organizzazione del nostro vivere, ignorarti significa rifiutare il tentativo di cambiare lo stato delle cose, negare a noi stessi la possibilità di darci un futuro diverso e di creare delle solide basi per chi verrà dopo di noi.

Il problema è che forse siamo tutti troppo impegnati a pensare a noi stessi per capire il tuo valore che supera la dimensione egoistica a cui siamo tristemente abituati.

Fare politica implica sicuramente una buona dose di entusiasmo e di propositività perché la nostra dimensione democratica, per essere definita tale, ha bisogno di innovazioni e cambiamenti continui, ma la voglia di fare e di impegnarsi non bastano. Abbiamo imparato che non bisogna mai fermarsi, chi si ferma in politica è perduto perché chi non segue l’andamento del tempo umano non può politicamente occuparsi dell’umanità.

Politica, il tuo sguardo è rivolto al domani, ma i tuoi piedi sono, per forza di cose, ben saldi sulla terra perciò sei in continuo mutamento, sei capace di modellarti ed adattarti alle più varie situazioni. Tentare di comprendere ciò richiede tempo, tanto tempo, infatti a seguito dei lunghi mesi che abbiamo speso per provare a conoscerti, amica Politica, siamo arrivati ad un’altra importante conclusione. Anche solo per ritenersi sufficientemente informati su ciò che accade nel mondo (politico e non solo) è richiesto tanto sforzo quindi viene da sé che ci vuole molto più tempo, esperienza e studio per acquisire le conoscenze e un saper fare idonei a ricoprire un incarico pubblico più o meno importante perché in quel ruolo non si rappresenta solo se stessi come alle urne, ma si rappresenta un elettorato, un paese, un ideale.

Politica sei di tutti, ma fare politica non è per tutti, non ci si può occupare di te in maniera istituzionale senza le adeguate competenze, non è possibile improvvisarsi politici come non ci si può improvvisare medici perché non sarebbe giusto per i pazienti, che in questo caso sarebbero il paese e i cittadini.

Politica, sei confronto, scambio, dialogo. Non è possibile pensarti come scontro tra realtà impenetrabili in cui il solo scopo è prevalere sull’altro con la forza in una ottusa lotta atta unicamente a screditare le posizioni altrui e ad esaltare in maniera acritica le proprie idee attraverso non più un dialogo (discorso tra due) ma un monologo (discorso di uno). Politica, al giorno d’oggi, sei troppo spesso dialogo tra sordi e ciò non fa parte della tua natura che è invece profondamente costruttiva e rivolta a dare soluzioni ai problemi del presente e a progettare il futuro.

Ora siamo qui ad aspettare una risposta, non da te politica, ma da chi si occupa di te. Ci sarà qualcuno da qualche commissione o partito che in buona sintesi ci scriverà:

Cari ragazzi,

non sempre nelle varie situazioni che si vengono a creare in questo intricato ambiente si può agire come si agirebbe da giovani entusiasti ma inesperti

Cara Politica, siamo consapevoli che agli occhi di chi ci legge sembreremo ingenui e sognatori, ma sappiamo che non sei perfetta, il nostro essere così propositivi ed entusiasti ha il fine di spingerci a costruire un futuro migliore al meglio delle nostre possibilità sicuramente non perfetto, ma coerente con la tua natura.

Clan Mir”

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