San Marino. Giovanni Giardi: “Come spendere la vita breve e preziosa?”

San Marino. Giovanni Giardi: “Come spendere la vita breve e preziosa?”

[c.s.] Gli anni e le vicende delle vita mi portanoa partecipare ormai frequentemente  a funerali di amici e coetanei e anche a prestare la mia attenzione ad amici e parenti colpiti da gravi malattie o dai più gravi effetti della vecchiaiaparticolarmente a quelli ricoverati in casa di riposo.

Con queste persone se ne vanno pezzi di storia (che non abbiamo adeguatamente raccolto e censito per le future generazioni),  che vengono cancellati pian piano dagli attacchi delle malattie dell’invecchiamento. Queste occasioni fanno riflettere su come utilizziamo questa breve, unica e preziosa vita che ci è stata data.Vedo gente in giro per il mondo che si dà da fare nella difesa dei diritti, nella solidarietà, spendendo la vita per un mondo migliore(anche gesti semplici – ho visto un gruppo di volontari andare settimanalmente a suonare e cantare nella casa di riposo per un pomeriggio di festa fra gli assistiti peraltro trattato ottimamente dal personale),  ma vedo anche tante persone  sciupare  la loro vita ad  odiare,  discriminare,imprigionati nella  cattiveria e nel razzismo.Non che nel passato andasse meglio: le faide tra paesi e famiglie, il razzismo verso gli ebrei, i meridionali “terroni” fino alla discriminazioni anche deidisabili e delle donne, ma nella cultura  di oggi si poteva sperare che restassero sentimenti marginali e dimenticati. Invece si sentonoministri che dedicano la loro vita a seminare odio, disposti a far morire migliaia di persone in mare per prendere voti;capi di grandi paesi che sbavano per costruire muri pazzeschi; piccoli e meschini untori locali che fanno da cassa di risonanza portando la peste di questi sentimenti di odio fino nei bar dove la maggior parte della gente sta diventando qualunquista e incattivita. Una nota a parte lo meriterebbe anchela stessa radicalizzazione della vita politica ormai imbarbarita, incapace di confronto, dialogo e legittimazione reciproca, comportamenti che sono benoltre il legittimo confronto anche acceso di chi ha la pretesa di rappresentare il popolo nelle istituzionicon statura e competenza necessarie.

Possibile che una persona, voltandosi indietro nella vecchiaia, alla fine di questa vita sempre breve, non ami vedere che ha fatto qualcosa di buono per i suoi fratelli – indipendentemente dalla razze e dalla condizione sociale, per la pace e la concordia, per la crescita del paese e del  mondo?

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