L’eccidio di Fragheto, Casteldelci: un invito a non dimenticare. Giovanni Giardi

L’eccidio di Fragheto, Casteldelci: un invito a non dimenticare. Giovanni Giardi

“E’ PERICOLOSO DIMENTICARE”

Una testimonianza di Giovanni Giardi pervenuta domenica  7 aprile 2019

Sono stato ieri con Angela ad una toccante cerimonia di anniversario dell’eccidio di Fragheto (frazione di Casteldelci) compiuto da parte delle truppe nazifasciste nel 44 e all’apertura a Casteldelci di una sezione del Museo dedicata a quei tragici eventi.
Non voglio fare commenti personali. C’ero stato tante altre volte per meditare e riflettere su quale grado di mostruosità può giungere l’uomo corrotto dalle ideologie violente, dal razzismo (vedi shoah) e dalla guerra. Andateci sia a Fragheto che a Casteldelci Il museo è nello stupendo centro storico del piccolo Paese, il tutto in un angolo suggestivo della Valmarecchia. Portateci soprattutto i ragazzi perché capiscano che deve essere eliminato ogni odio, razzismo e ideologia violenta afinchè non vivano anche loro tali tragiche conseguenze.
L’eccidio di Fragheto fu compiuto da truppe nazifasciste il 7 aprile 1944 nell’omonimo borgo, frazione del comune di Casteldelci. Su 75 abitanti del paese furono uccisi 15 donne, 7 bambini, 6 vecchi e 2 giovani (praticamente tutti gli abitanti presenti). I giovani e gli uomini del borgo si erano in precedenza nascosti nelle vicinanze, perché avvisati dai partigiani di un’imminente incursione nazista e, forse sottovalutando i tedeschi, essi avevano pensato che nulla sarebbe stato fatto a donne, bambini e vecchi. 

 

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