San Marino con le sue banche peggio di Grecia e Cipro. Il Fatto quotidiano

San Marino con le sue banche peggio di Grecia e Cipro. Il Fatto quotidiano

Fabio Pavesi e Ferruccio Sansa su Il Fatto quotidiano:   Il sistema banche è fallito: “malati” il 54% dei crediti / Il sistema della piccola Repubblica è di fatto fallito ll peso dei crediti malati è schizzato al 54% del totale degli impieghi

Paese che vai, salva-banche che trovi. Ora tocca a San Marino che ha votato un blocco dei pagamenti per l’istituto Cis (il Credito Industriale Sammarinese già al centro di un’inchiesta del 2018). Una boccata d’ossigeno per l’istituto, forse, ma non per i correntisti che si vedranno imprigionati i loro risparmi per tre mesi. Si tratta di un bis, perché la Banca Centrale di San Marino (Bcsm) aveva già disposto un blocco a gennaio, ma stava per scadere. Il Parlamento ha dovuto così votare la proroga fino a luglio. Ora Bcsm potrà provvedere al blocco per dare il tempo al commissario di tentare di rimettere in sesto i conti e cercare un acquirente. Altrimenti si rischia la liquidazione. (…)
 Sempre secondo l’Fmi il deficit di capitale delle banche del Titano si misura in almeno 540 milioni di euro. Soldi necessari a mettere in sicurezza il sistema. Soldi, però, che lo Stato non possiede. Del resto già le ricapitalizzazioni della Cassa di risparmio, la banca più grande, hanno portato a raddoppiare il peso del debito pubblico sul Pil. Il debito pubblico è esploso infatti dal 33% al 78% solo per i salvataggi bancari. Certo, c’è ancora margine per agire, ma il sentiero si fa sempre più stretto. Per salvare le banche occorrerebbero misure draconiane sul bilancio pubblico. Vorrebbe dire aumentare sensibilmente la tassazione sui cittadini e prendere la scure per tagliare la spesa pubblica. Un nodo difficile da sciogliere: salvare le banche vorrebbe dire affossare l’intero bilancio della Repubblica. Ma che sarebbe di San Marino senza le sue banche, pur ferite a morte dalla fine dell’oasi fiscale?

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