“Dopo la vittoria del SI siamo pronti a scrivere insieme la legge elettorale”

“Dopo la vittoria del SI siamo pronti a scrivere insieme la legge elettorale”

Le forze di opposizione hanno incontrato la stampa per lanciare la parte finale della campagna refendaria per modificare la legge elettorale, prevista per domenica 2 giugno.

Gli esponenti dei partiti di minoranza hanno ribadito il sostegno al SI’ al quesito che sarà su carta azzurra, guardando già alla prossima settimana.

“L’obiettivo principale – ha detto il capogruppo Dc Alessandro Cardelli – è evitare i meccanismi del ballottaggio, che incide troppo in caso di più di 2 coalizioni. Siamo molto fiduciosi per i risultati di domenica. Ad ogni modo dal 3 giugno siamo pronti a scrivere insieme alle altre forze politiche la legge elettorale, condivisa, che possa accogliere il requisito e ma anche altri aspetti”.

Un concetto ribadito anche da Iro Belluzzi (Psd): “La politica deve tornare a ragionare insieme. Occorre trovare maggioranze ampie e condivisioni, viste le sfide che il Paese deve affrontare. Per questo serve una riforma elettorale che agevoli il dialogo”.

Per Alessandro Mancini, Ps, “questa legge elettorale ha manifestato molte lacune. Ha portato al governo una maggioranza che è tale solo in Consiglio e non nel paese. È necessario ridare centralità al Consiglio, eliminando il ballottaggio”. Anche per Mancini “da lunedì si aprirà una fase nuova, con le forze politiche che si dovranno sedere al tavolo ed accogliere il quesito referendario”. Ma non solo. Per leader socialista “si può ragionare” sul superamento della preferenza unica e della modifica della soglia di sbarramento, concetti contenuti nella proposta di modifica della legge elettorale avanzata nelle scorse settimana dalla maggioranza.

Per Rete ha parlato Roberto Ciavatta: “Il quesito della scheda azzurra dice che non ci possono più essere governi di minoranza. Questa legge non è più attuale per le esigenze del paese”. Ha quindi lanciato una frecciata alla maggioranza: “Ha i numeri. Se volevano cambiare la legge potevano farlo. Perché non lo hanno fatto? Forse c’è volontà di mantenere la centralità politica che solo questa legge gli dà”.

Quindi l’apertura al tavolo di discussione dopo il voto: “Sappiamo che i SI vinceranno a man bassa. Ma ragioneremo a modifiche ulteriori della legge elettorale oltre a quella prevista dal quesito”.

 

Infine un appello: “Serve un momento di riappacificazione del paese. Per i prossimi 25 anni pagheremo i danni fatti da questo governo. Le forze responsabili del paese devono dialogare, seppur vincendo”. 

Per Emanuele Santi, Mdsmi, “la maggioranza non ha voluto veramente aprire il tavolo per modificare la legge elettorale. Anche dopo la presentazione del referendum, a fine 2018, non ci sono stati incontri. Solo il 10 aprile 2019, a iter referendario in corso, è arrivata una bozza che non accoglieva nemmeno il quesito. Per questo invitiamo tutti a votare Si”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy