“Bail in”: quando una banca va in default, a rispondere con le loro sostanze – oltre ai proprietari, agli amministratori, ai sindaci – potrebbero essere chiamati anche i clienti di una determinata tipologia. Nella bozza di ‘legge salvabanche’ all’esame delle forze politiche e di maggioranza e di opposizione (presenti altri soggetti) – bozza elaborata da Banca Centrale – figurerebbero dei profili di intervento che richiamano proprio il bail-in.
A lanciare l’allarme – cosa c’entrano i clienti? – sono state le associazioni dei consumatori facenti capo ai tre sindacati sammarinesi. Esse dicono di aver avuto la bozza in “maniera non ufficiale”. Bozza che, secondo un consigliere della maggioranza, sarebbe giunta anche ad “alcune agenzie” italiane, poi raccolta da “siti di informazione specializzati in finanza” e quindi, a cascata, dai mezzi di informazione sammarinesi.
Al che i politici sammarinesi eccoli in coro a stracciarsi le vesti, a urlare all’attentato alla Repubblica, eccetera.
Il fatto ricorda quel Simplicio, inventato da Galileo, che quando gli si indicava la luna col dito, si fermava al dito. Un, pragmatico, ex Segretario di Stato alle Finanze si è chiesto: “Chi può trarne beneficio?”. Risposta: “Chi ha interessi notevoli in ambito bancario e finanziario e cerca di minimizzare le proprie difficoltà spostando l’attenzione su altri temi”. E li definisce “criminali”, questi personaggi, perché vogliono solo continuare a tutelare i “propri affari” e non vedono altro.
Detti personaggi – aggiungiamo noi – potrebbero essere gli stessi che si oppongono alla pubblicazione degli ‘atti bancari’ decisa all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale il 31 luglio 2018. Su questo stop continuano a tacere tutte le -15?- forze politiche sammarinesi, compresi i consiglieri intervenuti nel dibattito.
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