La legge “salva-banche” potrebbe subire un ritardo
Pare che l’opposizione che assieme ai Sindacati, Anis e Abs ha collaborato con il Governo alla stesura della Legge ‘salva-banche’ a partire dal testo predisposto da Banca Centrale, a ridosso del varo in Consiglio Grande e Generale previsto, in via d’urgenza, per venerdì 14 giugno, abbia alzato l’asticella chiedendo altro. Ad esempio più rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio e varo subito della Commissione d’Inchiesta su Banca Cis.
A complicare il tutto l’incredibile – ancora inspiegabile – gesto del consigliere rappresentante del Movimento Rete, Roberto Ciavatta, che nel corso dell’Ufficio di Presidenza di venerdì 7 ha preso a male parole il rappresentante di Repubblica Futura, Matteo Fiorini, tanto da provocarne le dimissioni dal CGG.
Adesso.sm pare ferma a non accettare queste ulteriori condizioni, e nel un nuovo UdP già convocato per giovedì mattina, spera di riuscire a convincere tutti ad approvare per via d’urgenza la legge ‘salva-banche’ appunto venerdì prossimo, come ‘stabilito’ prima del fattaccio.
La Democrazia Cristiana ha convocato una conferenza stampa per respingere, sdegnata, le accuse lanciate da Repubblica Futura, di essere diventata “lo zerbino” del Movimento Rete, in quanto avrebbe accettato senza alcuna pubblica e manifesta reazione quanto avvenuto venerdì 7 nell’Ufficio di Presidenza. Cioè, in pratica, senza prendere posizione sul gestaccio di Ciavatta. Invece, a detta della Dc ed in particolare del rapprensentante Dc nell’UdP, Stefano Canti, gli unici soggetti a prendere posizione sono stati: Reggenza, Segretario di Stato agli Affari Interni ed, appunto, la Dc.