Nei primi tre mesi del 2019 i prezzi alimentari sono diminuiti dello 0,48%

Nei primi tre mesi del 2019 i prezzi alimentari sono diminuiti dello 0,48%

NEI PRIMI TRE MESI DEL 2019 I PREZZI ALIMENTARI SONO DIMINUITI DELLO 0,48%

I primi di gennaio del 2018 abbiamo pubblicato un articolo dal titolo: “la mucca ha finito il latte e adesso dove andiamo a mungere!?” Riproponiamo la stessa premessa perché, purtroppo e nostro malgrado, calza alla perfezione anche in questa circostanza. Scrivevamo:”” Continuiamo a perseguire le solite azioni di denigrazione ottenendo gli stessi risultati, oppure iniziamo a cambiare atteggiamento? Alcune parti sociali, per non dire la maggior parte, utilizzano ancora lo stesso atteggiamento: screditare gli altri senza farsi un minimo di esame di coscienza.”” Mentre si sparano pubblicamente dati o percentuali non corrette “sull’aumento incontrollato e ingiustificato dei prodotti alimentari”, vogliamo credere che “ingenuamente” qualcuno abbia valutato approssimativamente i dati statistici senza fare le giuste valutazioni. Così abbiamo confrontato e analizzato i dati pervenutici dall’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica di San Marino.

Nel primo trimestre 2019, per i prodotti alimentari e bevande analcoliche, abbiamo una diminuzione del 0,48% rispetto a dicembre 2018 (indice 137,58 a dicembre 2018 – indice136,91 a marzo 2019). Mentre su base annua abbiamo un aumento del 2,75% confrontando l’indice medio del 2018 pari a 133,24 –  indice 136,91 a marzo 2019.

Il paniere dei prodotti è lo stesso dell’Istat Italiano mentre le rilevazioni vengono effettuate nell’ultima settimana di ogni mese soprattutto nei generi alimentari e vengono messi nello stesso “calderone” tutti i prodotti. Per fare un esempio sono presenti nelle rilevazioni dei prezzi anche la frutta e la verdura, troppo legati alle condizioni climatiche che posso determinare un’influente variazione dei prezzi di mercato al consumo. ( Basta pensare al prezzo di frutta e verdura dopo un mese di Maggio sfavorevole alle coltivazioni come quest’anno). Riteniamo che per avere un dato più affidabile si debbano rilevare solo i prezzi di vendita delle grandi superfici. Mentre ora vengono rilevati anche in alcuni punti vendita di piccole dimensioni e solo 3 supermercati su 5. Gli aspetti sopra elencati andrebbero considerati e, soprattutto, non è corretto confrontare il nostro sistema con quello della vicina Italia che, per dimensione territoriale e tutta una serie di variabili, si riflette nel numero delle rilevazioni e nella produzione delle medie statistiche, risultato una “falsatura” della realtà delle cose. Basta pensare alla notevole differenza di prezzi rilevati nel sud d’Italia , notevolmente più bassi che al nord.

Un corretto raffronto dovrebbe avvenire fra i prezzi rilevati a San Marino e quelle delle aree circostanti e non media italiana.

A chi giova tutto questo allarmismo proprio in questo momento?! Cosa bolle in pentola e nelle menti di qualcuno?!   Consigliamo, prima di reagire d’impulso di ripetersi per almeno cento volte il gioco delle 12 “P”: Prima Pensa Poi Parla Perché Poche Parole Pronunciate Possono Produrre Parecchie Problematiche.

La buona notizia è questa: a San Marino CONVIENE acquistare i generi alimentari e non solo.

Grazie all’impegno di “forze”, sia economiche che di risorse UMANE degli operatori, si può comodamente rimanere in Repubblica senza organizzare “viaggi” fuori confine. NOI scegliamo il nostro Paese. NOI scegliamo di spendere i nostri soldi in repubblica. Non volendo innescare polemiche inutili, siamo disponibili ad unconfronto ma senza screditare pubblicamente nessuna categoria. Non serve a nessuno ne tanto meno al Paese, dato che quest’ultimo ha ancora tanto da dare ma la “mucca ha finito il latte” e siamo tutti nella stessa barca!

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