San Marino. Tomassoni insiste con l’attuazione di interventi inclusivi

San Marino. Tomassoni insiste con l’attuazione di interventi inclusivi

“L’insussistenza di dati e statistiche, le attese bibliche per l’affermazione di taluni diritti, i solchi sempre più profondi tra discriminazioni e risposte necessarie, le barriere (materiali e immateriali) consolidate e in aumento grazie ad una burocrazia dilagante… Queste sono, genericamente parlando, solo alcune delle questioni che andrebbero affrontate con una certa urgenza, ma evidentemente, non tutti, nemmeno nel governo, sono di questo avviso”.

A chiedere interventi efficaci e celeri per supportare al meglio le persone con disabilità presenti a San Marino è Mirco Tomassoni, che in un comunicato fa sapere di ritenere “inaccettabile” la perdurante indifferenza della politica e delle istituzioni.

Sulla questione della Vita Indipendente, dichiara il presidente di Attiva-Mente e consigliere di Sinistra socialista democratica, il tavolo per l’elaborazione di un progetto, peraltro sperimentale, che preveda la figura dell’assistente personale “è ripartito solo poche settimane fa e solo dopo numerosi richiami“. Vita Indipendente, a detta di Tomassoni, è “il diritto per le persone con disabilità di vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone che, mentre da noi è ancora un tabù, è ritenuto l’elemento più significativo e su cui fa perno il nuovo paradigma che la Convenzione Onu promuove, perché parlare di ‘libertà’ in senso generale o riferendosi al rispetto della dignità delle persone con disabilità, non ha alcun senso se non si fa in modo di associare quel termine, la libertà appunto, alla capacità e possibilità di scegliere e decidere del soggetto”.

Non mancano, aggiunge l’ex Capitano Reggente, altre problematiche contingenti “oramai cristallizzate nel tempo” come “il tema del vuoto dopo l’età scolare, quello del Dopo di Noi, quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche e delle barriere alla comunicazione, quello del lavoro, quello del Prontuario nomenclatore e tanto altro”.

Serve assolutamente, afferma infine Tomassoni, “una riflessione complessiva, un ragionamento d’insieme sullo stato dell’arte, per evidenziare in modo chiaro e responsabile quelle che sono oltre alle ragioni economiche, quelle politiche, sociali e culturali che rendono ancora precarie certe tutele e labili il riconoscimento e l’affermazione di taluni diritti”.

Ecco il testo integrale della nota stampa

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