Confindustria: «Romagna unita Solo così ci faremo ascoltare»
Il presidente Maggioli dopo l’uscita di Gnassi: «Le sue parole sono condivisibili, ma la colpa è nostra, perché non abbiamo un progetto condiviso, il che non vuol dire umiliare i campanili»
La Romagna deve cominciare a ragionare come un unico territorio, un’area vasta ricca di eccellenze e punti di forza. Una “regione” che quando va a Bologna o a Roma a chiedere considerazione non può non essere ascoltata. Vale per le infrastrutture e i servizi, per le fiere e gli aeroporti. È la posizione di Paolo Maggioli, presidente di Confindustria Romagna.
Il “dado è tratto”
Allora. Due giorni fa, il sindaco Andrea Gnassi ha rilanciato con forza un tema antico e mai risolto: l’incapacità della Romagna di fare squadra, preferendo dividersi nei vari campanili. Il primo cittadino è partito dall’uni – versità, dai corsi di medicina e chirurgia, per i quali Ravenna e Forlì sembrano fare una corsa a due per “fregare” le altre piazze. Ma il ragionamento vale per tutto: sanità, fiere, aeroporti, mobilità. Il rischio? Presentarsi a Bologna e in Regione sempre divisi, offrendo quindi l’alibi e la scusa per guardare oltre confine: Milano (Fiera), Firenze (Olimpiadi). (…)
Tratto dal Corriere Romagna