Libera: “Tavolo istituzionale dovrà affrontare rifinanziamento del sistema San Marino”

Libera: “Tavolo istituzionale dovrà affrontare rifinanziamento del sistema San Marino”

Chiuso il Consiglio con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri, ora la politica di San Marino si appresta ad affrontare un periodo veramente intenso, quasi convulso.

Settimana prossima si riunirà nuovamente il Consiglio Grande e Generale, che ancora non è ufficialmente sciolto, cosa che avverrà quando i Capitani Reggenti emetteranno l’apposito decreto. L’ordine del giorno sarà definito oggi pomeriggio, con l’Ufficio di Presidenza convocato dalle 15. Sempre la prossima settimana prenderà vita il così detto Tavolo istituzionale, ovvero la riunione di politica e parti sociali, che ha l’obiettivo di predisporre un bilancio previsionale 2020 condiviso. Nelle prossime settimane sono previste le visite sul Titano dell’agenzia di rating Fitch, che potrebbe declassare l’economia sammarinese rendendo più difficile e più costoso indebitarsi, e del Fondo monetario internazionale, la cui valutazione è altrettanto influente.

Nel frattempo partirà la campagna elettorale, durante la quale si svolgeranno i lavori del Tavolo e infine il Consiglio straordinario in cui verrà discusso il bilancio così partorito. 

Gran finale le elezioni politiche, che si dovrebbero tenere il 1° o il 15 dicembre, facendo slittare all’anno nuovo quelle delle Giunte di Castello.

 

Per fare il punto sulla situazione, oggi i promotori di Libera – ovvero Civico 10, Ssd e Res – hanno incontrato la stampa.

 

“Con le nostre dimissioni consegnate giovedì si è conclusa la legislatura – inizia Matteo Ciacci – “È stata legislatura importante che ha avuto la capacità di mettere a nudo problemi che non emergevano. Rivendichiamo con forza il percorso che ha portato a fare chiarezza nel sistema bancario. Nell’ultimo anno siamo stati protagonisti della ripresa del dialogo con le forze politiche e sociali, dopo il primo periodo in cui maggioranza e opposizione si sono scontrati in modo fortissimo per responsabilità diffuse.

Abbiamo avviato un percorso di pacificazione, con la legge su BancaCis e la modifica della legge elettorale”.

Il leader di C10 indica poi l’obiettivo del Tavolo istituzionale: “Serve un percorso di responsabilità per risolvere le problematiche del paese che sono la crisi di liquidità e il rifinanziamento del sistema, che non possono essere affrontate da maggioranza semplice”.

Il tema centrale è dunque quello del debito pubblico, diventato ormai indispensabile per salvare le casse pubbliche sammarinesi dal default.

“Il debito pubblico – ammonisce però Ciacci – deve essere destinato a sviluppo e rilancio dell’economia ma per farlo occorre risanare il bilancio dello Stato con riforme strutturali. Per questo abbiamo chiesto un percorso di riforme condivise”.

“Il momento che viviamo – aggiunge Luca Santolini– è straordinario. Ci sono problemi enormi da affrontare, ancora più grossi di quanto ci aspettassimo. Siamo con l’acqua alla gola e nessun governo politico può uscire dalle secche. Per rompere i muri e i veti incrociati abbiamo scelto questa strada, che è sì un po’ arzigogolata ma rispettosa delle leggi”. 

 

Marina Lazzarini (Ssd) commenta invece così la crisi della maggioranza di Adesso.sm: “È stata una via nuova, una crisi nata per la prima volta per creare stabilità e non instabilità. Non potevamo andare avanti nel percorso di incertezza in cui ci trovavamo”.

Il segretario di Ssd Alessandro Bevitori precisa: “Nessuno ha fatto accordi sotto banco per un nuovo governo. L’unico accordo è stato Libera, nata alla luce del sole. Abbiamo chiesto alle forze politiche responsabilità per cessare lo scontro e terminare questo brutto spettacolo fatto di insulti, poco rispetto per le istituzioni. Questo perché quando il paese si unisce è capace di dare risposte importante alle crisi, vedi il caso Cis. Ed è per questo che nonostante sia stata la crisi bancaria più grave mai affrontata non ci sono state fuoriuscite di denari dal sistema.

Oggi poi c’è la necessità di presentarci con responsabilità agli organismi internazionali remando tutti dalla stessa parte”.

 

Eravamo in una situazione di stallo – concorda Santolini – che non rendeva possibile attuare le riforme indispensabili (vedi minacce di dimissioni Zanotti, poi rientrate). Una politica irresponsabile avrebbe chiesto il prestito estero senza fare le riforme impopolari urgenti, scialacquando quanto ottenuto e tirando a campare altri anni. Noi invece abbiamo voluto portare le forze politiche ad un tavolo per condividere temi e contenuti. Il clima di pacificazione che si respira oggi è frutto del nostro lavoro. Siamo arrivati a concordare come fare le cose e cosa fare. Mi aspetto e spero che anche la campagna elettorale si svolga in un clima sereno”.

Dalibor Riccardi, promotore di Riforme e sviluppo dopo l’uscita dal Psd del 2018, riserva un plauso ai compagni di Libera: “Riconosco a C10 e Ssd di aver messo il bene del paese davanti alle logiche politiche. Da qui nasce Libera, il cui embrione è stato presentato il 28 luglio. L’obiettivo è candidarsi insieme alle prossime elezioni e rimettere le persone al centro della politica. Questo progetto inizierà un percorso per presentarsi a breve alla cittadinanza”.

 

Tornando al debito, quanto verrà chiesto in prestito e soprattutto chi sarà il creditore da Libera nessuno vuole sbilanciarsi. “È quanto dovrà essere stabilito dal Tavolo istituzionale” commentano i presenti. Solo Marina Lazzarini, quasi sottovoce, si lascia andare a una stima: “Serviranno non meno di 500 milioni di euro”. I colleghi sottolineano che non c’è nulla di sicuro, perché tutto dipenderà da quanto forti saranno le riforme per ridurre le spese pubbliche. “Una cosa è certa: – attacca Bevitori – La precondizione nel ricevere le risorse è la riforma delle finanze pubbliche”.

 

Intanto la già precaria tregua politica dovrà affrontare una prima sfida non banale: la decisione dell’ordine del giorno del prossimo Consiglio. Per Ciacci dovrà contenere per forza tre punti: la presa d’atto dei giudici d’appello; l’assestamento di bilancio “per arrivare preparati alle visite di Fitch e Fmi”; l’intervento per copertura Carisp. I nuovi giudici in particolare rischiano di riattizzare i tizzoni che covano sotto la cenere dopo l’incendio dei mesi scorsi culminato con la sostituzione del magistrato dirigente Valeria Pierfelici con Giovanni Guzzetta.

 

Non scontato anche il buon esito del Tavolo istituzionale: “Sarà aperto a tutti, senza veti – assicurano da Libera – e sarà coordinato dal segretario di Stato per le Finanze Eva Guidi, dopo l’ottimo lavoro con il tavolo sul Cis”. Ma regole di ingaggio e modalità di lavoro devono ancora essere decise. “Da lì – spiega Bevitori – dovrà uscire il bilancio previsionale 2020 che sarà misto, un po’ tecnico e un po’ politico. Fisserà gli impegni per il prossimo governo. Certo – conclude – occorrerà trovare una sintesi ma ora, con l’azione che abbiamo messo in campo, tutti quanti sanno qual è la situazione del Paese”.

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