San Marino. In una lettera del giudice Caprioli le motivazioni del rinvio del “Mazzini”

San Marino. In una lettera del giudice Caprioli le motivazioni del rinvio del “Mazzini”

San Marino. In una lettera del giudice Caprioli le motivazioni del rinvio del “Mazzini”

Incomprensibile il motivo per cui un altro potere dello Stato si astenga dal compiere un atto dovuto

ANTONIO FABBRI Le motivazioni per le quali il Giudice delle appellazioni penali ha deciso di rinviare la prima udienza del processo “conto Mazzini”, sono contenute in una lettera che è stata consegnata, oltre che al Dirigente del tribunale, anche all’Ordine degli avvocati e alla Reggenza. La lettera del professor Francesco Caprioli, Giudice delle appellazioni penali, è molto chiara e, al di là di quello che sostengono le opposizioni, i cui esponenti non hanno probabilmente assistito neppure ad una delle sentenze del conto Mazzini per poterne constatare la complessità, indica puntualmente quali sono le difficoltà di dare corso ad un processo di quella mole, quando contemporaneamente si è chiamati a sopperire alle esigenze della giurisdizione civile e amministrativa. Dice Caprioli che quando ha fissato la prima udienza aveva “ragione di pensare che entro la data di avvio del processo Mazzini sarei stato certamente sollevato dall’incarico di gestire la parte di mia competenza nel contenzioso civile e amministrativo. Ciò purtroppo non è accaduto, per ragioni che stento francamente a comprendere”. (…)

L’ostruzionismo posto in essere dalle opposizioni, oltre a impedire il funzionamento del potere giudiziario, è anche altamente offensivo sia verso il giudice chiamato a trattare il Mazzini, sia verso i due nuovi giudici. Non può che essere percepita come una evidente presa in giro, infatti, la circostanza che ci siano pronti due giudici che hanno vinto un bando per i quali non si vuole, senza alcuna ragione legale e plausibile, portare a compimento il percorso di nomina.  Cosi Caprioli auspica che il Consiglio straordinario che dovrebbe essere convocato dalla Reggenza, possa procedere in tempi brevi alla nomina, in modo che tornino “a realizzarsi le condizioni  – conclude Caprioli – che mi avevano indotto a calendarizzare ad ottobre il processo n.306/2010”.

Articolo tratto da L’informazione

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