Seduta straordinaria pomeridiana di venerdì 8 novembre

Seduta straordinaria pomeridiana di venerdì 8 novembre

 

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 8-11-12-13 NOVEMBRE

SEDUTA STROARDINARIA DI VENERDI’ 8 NOVEMBRE – POMERIGGIO

 

     I lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono dall’analisi del Comma 2. Sui progetti di legge ai punti b) e c) viene richiesta la procedura d’urgenza. L’Aula approva con voto unanime. La parola quindi al Segretario di Stato alle Finanze, Eva Guidi, che dà lettura della relazione al progetto di legge “Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’Esercizio Finanziario 2019 e Bilanci Pluriennali 2019/2021”. “Non ci saranno interventi di macelleria sociale” è la rassicurazione del Segretario, che fornisce alcuni dati sul disavanzo, pari a “28 milioni e 934mila euro”.

     Comincia la discussione e le diverse forze politiche esprimono il proprio giudizio sul lavoro svolto dal tavolo istituzionale. Positivo il parere di Giuseppe Maria Morganti (SSD), secondo cui il Paese “è ancora nella tempesta, ma ora finalmente remiamo tutti nella stessa direzione”. Morganti loda l’introduzione, attraverso il progetto di legge, di un tavolo di confronto quadripartito, che di fatto dovrà raccogliere l’eredità del tavolo istituzionale: “ulteriori obiettivi potranno essere raggiunti in futuro, facendo sì che le forze si capiscano meglio e capiscano meglio le idee degli altri”. Il tavolo quadripartito non convince Teodoro Lonfernini (Pdcs): “Non siamo in disaccordo sul concetto e il principio. Siamo in disaccordo sul doverlo introdurre per legge”. Roberto Giorgetti (Rf) punta il dito sulle lacune della legge di bilancio: “sono state eliminate completamente le riforme strutturali. Non si è parlato minimamente di un percorso per la messa in sicurezza del sistema bancario per i crediti difficilmente esigibili. Non vi sono interventi strutturali di riforma della spesa. Non vi sono nemmeno elementi di sviluppo”. “Aspetto da rimarcare – sottolinea Matteo Ciacci (Civico 10) – è che rimane invariato il contributo dell’ISS, quindi non si va a toccare la spesa nell’ambito sanitario, benché sia necessaria un’azione di controllo rigorosa”.

     Pasquale Valentini (Pdcs) mette in guardia l’Aula: “Non si può fare un Consiglio straordinario per fare un bilancio che dica al prossimo Governo cosa deve fare. Il problema non è il contenuto, è che stiamo mettendo in discussione la libertà di un Consiglio che ancora deve nascere. E’ qui l’equivoco”. Roberto Ciavatta (Rete) reputa “scorretto” il comunicato stampa pubblicato, nella giornata di oggi, “dalla sola CSU”. Inoltre, per quanto riguarda “la pubblicazione dei debitori, ci sono gravi problemi di incostituzionalità e di ulteriore fuga di liquidità dalle banche”. Dalibor Riccardi (Gruppo Misto) difende il lavoro svolto: “Abbiamo introdotto degli input programmatici e politici e siamo riusciti a portare in Aula una legge con un deficit minore rispetto a quanto prospettato. Questa è una vittoria per il Paese”. Critico Fabrizio Perotto (Rf): “Credo che il tavolo istituzionale ad oggi sia servito solamente ad interrompere la legislatura ed indire nuove elezioni politiche”. Gli fa eco il Segretario di Stato per l’Industria Andrea Zafferani: “Mi sarei aspettato, come obiettivo del tavolo istituzionale, quello di evitare di avere una voragine di bilancio. In questo documento non ci sono elementi di sviluppo né elementi strutturali, salvo impegni e rimandi agli ennesimi decreti”. Per Marco Gatti (Pdcs): “Il confronto con gli uffici e con gli enti ha fatto sì che oggi ci sia una consapevolezza diffusa sullo stato dell’arte della situazione sammarinese Alle 20 i lavori vengono sospesi: riprenderanno lunedì 11 novembre.

 

Di seguito un resoconto degli interventi

Comma 2: Provvedimenti in esecuzione della Legge 18 febbraio 1998 n.30 “Norme Generali sull’Ordinamento Contabile dello Stato”: a) Relazione Economico – Statistica e Relazione Tecnico Contabile, ai sensi dell’articolo 38 della Legge 18 febbraio 1998 n.30 b) Rendiconto Generale dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2018 (I lettura) – Relazione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, prevista dagli articoli 106 e 108 della Legge 18 febbraio 1998 n.30 c) Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2020 e Bilanci Pluriennali 2020/2022 (I lettura) (Sui progetti di legge di cui ai punti b) e c) sarà richiesta la procedura d’urgenza)

Segretario di Stato alle Finanze Eva Guidi (relazione): Il presente progetto di legge viene presentato a norma dell’articolo 18 della Legge 18 febbraio 1998 n. 30 e riguarda l’approvazione dei bilanci di previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2020 ed i bilanci pluriennali per gli esercizi 2020/2022. Prima di passare all’analisi dei contenuti specifici del presente progetto di legge di bilancio occorre premettere che la redazione del bilancio di previsione 2020 è stata effettuata sulla base delle linee tracciate dall’Ordine del Giorno conclusivo del confronto sulle linee di indirizzo politico in materia finanziaria e di bilancio approvato all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale nella seduta del 17 settembre. In quell’occasione, dopo aver preso atto, tra gli altri aspetti, che è obiettivo delle forze politiche garantire un percorso finalizzato a dare stabilità politica e finanziaria creando le condizioni per assicurare l’approvazione, nei tempi utili ad evitare l’esercizio provvisorio, di un bilancio previsionale condiviso», il Consiglio Grande e Generale, oltre ad invitare il Congresso di Stato «ad avviare al più presto l’iter della legge di bilancio per l’anno 2020 presentando un progetto tecnico», impegnava direttamente le forze politiche a «riprendere i lavori del tavolo istituzionale composto dalle forze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale» e a «portare all’attenzione e al confronto le principali problematiche e le priorità che dovranno essere concertate e implementate nel progetto di bilancio», nonché ad «introdurre delle linee di indirizzo programmatico al tavolo istituzionale che saranno ampiamente confrontate e concertate con le forze sociali ed economiche». Il medesimo Ordine del Giorno sottoponeva alla Ecc.ma Reggenza la proposta di inserire nel Decreto di scioglimento del Consiglio Grande e Generale anche una convocazione straordinaria del Consiglio stesso per l’esame e l’approvazione del bilancio consuntivo e previsionale dello Stato, richiesta concretizzata nel Decreto Reggenziale n.146 dello scorso 23 settembre 2019. Un iter particolare, quindi, quello che ci porta alla presente discussione ed approvazione del progetto di legge di bilancio per l’esercizio finanziario 2020 in regime di ordinaria amministrazione, che ha visto tutte le forze politiche firmatarie dell’Ordine del Giorno impegnate ad un tavolo istituzionale di confronto cui hanno partecipato parti sociali ed economiche della Repubblica nell’intento di addivenire ad un bilancio tecnico contenente anche alcuni interventi di tipo programmatico su tematiche da tempo presenti nell’agenda delle priorità del nostro Paese e non ancora concretizzati. Durante i numerosi incontri del tavolo istituzionale di confronto, che ha attivato i suoi lavori lo scorso 25 settembre, è stata svolta con l’ausilio della Direzione Generale della Funzione Pubblica una attenta disamina dei principali dati inerenti il dettaglio della spesa pubblica; si è poi proceduto all’analisi delle più rilevanti fonti di entrata del bilancio dello Stato, e cioè l’imposta sulle merci importate e l’Imposta Generale sui Redditi, con il supporto dell’Ufficio Tributario, dell’Ufficio Centrale di Collegamento ed del Servizio di Esattoria della Banca Centrale per le modalità di riscossione dei crediti. In seguito sono stati effettuati approfondimenti inerenti i bilanci dei maggiori Enti autonomi dello Stato, quali l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici e l’Istituto per la Sicurezza Sociale, con l’intervento dei rispettivi organi di direzione. Successivamente si è passati alla formulazione di un articolato contenente le principali disposizioni atte a dare attuazione ai vari aspetti tecnici del bilancio per l’esercizio finanziario 2020 e alcune priorità programmatiche che il prossimo Governo e la prossima maggioranza dovranno affrontare in quanto non più rimandabili.  Questa modalità di lavoro ha permesso di affrontare con maggiore consapevolezza alcune delle criticità presenti all’interno del nostro sistema economico che hanno bisogno di risposte rapide e del sostegno da parte di tutte le componenti del nostro Paese. Fra gli aspetti generali, come più volte rappresentato in sede di presentazione di progetto di legge in materia di bilancio previsionale, si ribadisce la necessità di concretizzare quanto prima alcune priorità: la riforma del sistema previdenziale, il riordino della normativa in materia fiscale, l’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto e la prosecuzione nell’applicazione di misure di contenimento della spesa pubblica, nonché il raggiungimento di una maggior efficacia nella riscossione dei crediti dello Stato, al fine di generare fin dal prossimo esercizio finanziario un consolidamento dei conti pubblici teso alla riduzione della spesa pubblica e all’incremento delle entrate. È un richiamo alla responsabilità che deve trovare tutto il Paese unito e convinto nel perseguimento di questi importanti passaggi, a partire da quello della sostenibilità del Bilancio Pubblico, che significa tutela dello stato sociale, razionalizzazione della spesa pubblica e autorevolezza nei confronti degli organismi internazionali, Fondo Monetario Internazionale fra gli altri, che da tempo si rapportano a vario livello con la nostra Repubblica; in questa prospettiva si assume particolare urgenza l’introduzione in tempi rapidi la non più rinvia bile riforma complessiva dell’ordinamento contabile dello Stato e degli Enti ed Azienda del Settore Pubblico Allargato. Fondamentali saranno le azioni di ristrutturazione e rafforzamento del settore bancario e finanziario alle quali deve essere prestata una costante attenzione da parte dello Stato nell’affrontare le prospettive che si apriranno per le banche del territorio con il Memorandum of Understanding con Banca d’Italia e con l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. 11 presente progetto di legge è suddiviso in tre sezioni: il Capo I è dedicato alle disposizioni per lo sviluppo economico ed interventi per il settore finanziario, il Capo II contiene le disposizioni sull’incremento dell’entrata e sul contenimento della spesa, mentre il Capo III riguarda le disposizioni per la gestione del bilancio. Entrando nel dettaglio dei dispositivi dell’articolato, come negli anni precedenti sono ribaditi interventi in settori particolarmente importanti quali ad esempio quelli in materia di convenziona mento per prestiti agevolati (articolo 1), quelli inerenti la riqualificazione energetica degli edifici (articolo 3), la legge di spesa n . 67/2017 per la realizzazione delle infrastrutture ed opere pubbliche sul territorio (articolo 4) la proroga incentivi per veicoli a basso impatto ambientale (articolo 5), gli interventi in materia di disabilità ed invalidità (articolo 8) e la conferma degli strumenti di protezione sociale (articolo 10) . In applicazione dell’articolo 3 della Legge 3 ottobre 20198 n. 154, l’articolo 11 prevede le modalità di tutela ai fiducianti della S.M.I. S.p.A. attraverso l’emissione di apposito decreto delegato che tenga conto dei principi generali stabiliti nella Legge 14 giugno 2019 n.102 al fine dell’esclusione dalla tutela dei soggetti privi di meritevolezza. L’articolo 12 introduce una operazione trasparenza attraverso l’istituzione di un’anagrafe dei crediti in sofferenza, di importo rilevante, detenuti dalle banche in cui sono stati messi in essere interventi sistemici da parte dello Stato, che evidenzi i titolari effettivi nonché le risultanze dell’attività di recupero sia sul piano economico che su quello più prettamente inerente alle azioni giudiziarie ove intervenute. L’articolo 13, inerente il Potenziamento dell’attività di riscossione dei crediti dello Stato e degli Enti del settore Pubblico Allargato e l’articolo 14 riguardante il Potenziamento dell’attività di controllo ed accertamento fiscale hanno l’obiettivo rispettivamente di rendere più incisiva l’azione di riscossione dei crediti dello Stato, anche attraverso l’ampliamento di forme di pagamento da parte dei contribuenti, e di migliorare l’attività di controllo ed accertamento fiscale efficientando i controlli sulla base della cooperazione amministrativa internazionale. L’articolo 16 prevede, a seguito del confronto con le parti sociali ed economiche, la revisione della normativa fiscale di cui alla Legge 16 dicembre 2013 n.166, con l’intento di adeguare la normativa nazionale alle disposizioni internazionali elaborate dall’Unione Europea ed OCSE e procedere alla correzione e riequilibrio del carico fiscale, anche in considerazione di quanto rilevato dalla Commissione Permanente per il monitoraggio della fiscalità ai sensi della medesima Legge. Con l’intento di introdurre l’Imposta sul Valore Aggiunto, l’articolo 19 attiva un tavolo di confronto che consenta di avviare l’iter legislativo entro il mese di giugno 2020, per dotare il Paese di un sistema di imposizione indiretta evoluto ed in linea con la normativa comunitaria, che consenta una maggiore integrazione dell’economia del territorio con quelle degli Stati dell’Unione Europea. L’articolo 21 disciplina il contributo dello Stato ai Fondi Pensione e ribadisce la necessità del loro equilibrio attraverso una riforma del sistema previdenziale finalizzata, tra gli altri aspetti, a ridurre l’intervento a carico dello Stato e contestualmente garantire una gestione prospettica della previdenza anche per le giovani generazioni. L’approccio con cui si affronta la razionalizzazione della spesa pubblica, infine, cui sono dedicati con aspetti differenti gli articoli 22, 23 e 24 del presente progetto di legge, introduce un concetto di risparmi che non significano ” tagli” bensì interventi strutturali condivisi. Tutti soggetti coinvolti, come più volte ripetuto, devono essere responsabilizzati e coinvolti in un equo processo di riduzione e riqualificazione della spesa che non costituisca esclusivamente una riduzione dei servizi pubblici. Significativa, in questo ambito risulta l’istituzione di un tavolo di confronto quadri partito con l’obiettivo di individuare gli interventi di incremento delle entrate e di riduzione delle spese del Settore Pubblico Allargato al fine di giungere ad una significativa riduzione del disavanzo previsto per l’esercizio finanziario 2020 ed al pareggio strutturale del bilancio dello Stato sin dall’esercizio finanziario 2021. Sempre in questo ambito particolare attenzione deve essere posta a Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A. che necessita importanti azioni di ricapitalizzazione, di rilancio e di riduzione dei costi, azioni che devono necessariamente essere concretizzate in un apposito piano industriale da presentare entro il 31 marzo 2020 al Congresso di Stato. L’articolo 25, inoltre, delega ad apposito Decreto da emettere entro febbraio 2020 in accordo con Banca Centrale della Repubblica di San Marino ed in condivisione con le parti coinvolte, la nuova mission di Banca Nazionale Sammarinese S.p.A. Con l’articolo 26 vengono modificate le disposizioni contenute nel Decreto Delegato 11 dicembre 2018 n. 156 al fine di allineare la gestione della partecipazione della Repubblica di San Marino all’Expo 2020 di Dubai con le linee di indirizzo recentemente introdotte dall’organizzazione Expo 2020. Il totale delle entrate previste per l’esercizio 2020, escluse le partite di giro, ammonta ad euro 561.409 ,025,36; le entrate tributarie costituiscono la fonte primaria di finanziamento del Bilancio dello Stato e sono pari ad euro 451.131.400,00 nel 2020 ed hanno subito una variazione in aumento del 2,03% rispetto alla previsione assestata 2019 , Dalla Tabella 1 si evince inoltre che le entrate di cui ai Titoli l, 2 e 3 previste per il 2020, complessivamente pari a euro 515,974,529,02 presentano una flessione dell’ll,33% rispetto al dato consuntivo 2018 e del 12,55% rispetto alla previsione assestata 2019, Gli scostamenti più significativi sono da ricondurre principalmente alla non riproposizione per l’esercizio 2020 dell’imposta straordinaria sui patrimoni che nel 2018 ha fatto registrare una entrata complessiva di euro 18.158.494,51; mentre il principale scosta mento rispetto al 2019 è dovuto alla diminuzione del trasferimento dell’avanzo di gestione dell’A.ASS., che per l’anno 2020 è previsto in euro 5.562.198,00 rispetto ad una previsione assestata 2019 di euro 8.199.123,00 e di euro 16.296.050,35 del consuntivo 2018, ed alla rimodulazione delle entrate connesse agli oneri previsti per le pratiche di sanatoria edilizia avvenuta a seguito del Decreto Delegato 29 aprile 2019 n.70. Nel bilancio di previsione 2020, essendo un bilancio di natura pressoché tecnica e frutto del confronto con le parti politiche, sociali ed economiche nella sede del tavolo istituzionale di confronto di cui in premessa, non vi sono interventi di natura straordinaria. Gli interventi previsti nel progetto di legge che riguardano il Titolo 1 – Entrate Tributarie comportano un aumento del 2,03% rispetto all’assestamento 2019 sono i seguenti: – la previsione di maggiori entrate tributarie per circa euro 1.600.000,00 a seguito del potenziamento dei controlli fiscali nell’ambito delle imposte dirette previsto dall’articolo 14 del progetto di legge del bilancio di previsione 2020. – la rivalutazione delle rendite catastali, prevista dall’articolo 17 del presente progetto di legge, nelle more della definizione della riforma degli estimi di cui alla Legge 23 gennaio 2015 n.2, e contestuale aumento della quota esente ai fini dell’Imposta Generale sui Redditi che passa da un importo di euro 1.500,00 ad euro 2.000,00; tale intervento comporta una maggiore entrata prevista per circa euro 1.400.000,00. – le modifiche alla disciplina del trust di cui alla Legge 17 marzo 2005 n.38 ed alla Legge 1 marzo 2010, n.42, attraverso l’articolo 18 del progetto di legge, al fine di rendere la normativa in materia di trust organicamente coerente e compatibile con le vigenti disposizioni fiscali. – il rimando all’esercizio 2020, con l’articolo 20 del progetto di legge, dell’attuazione dell’imposta straordinaria sugli immobili detenuti dalle società, istituita ai sensi dell’articolo 48 della Legge 24 dicembre 2018 n.l73, disciplinata dal Decreto Delegato 28 giugno 2019 n.109 reiterato con Decreto Delegato 27 settembre 2019 n.152, che comporta una entrata stimata in euro 2.500.000,00 da intendersi a completamento dell’intervento dell’imposta straordinaria sui patrimoni di cui al Decreto Delegato 25 giugno 2018 n.71. Il totale del Titolo 2 – Entrate Extra Tributarie ammonta ad euro 64.434 .129,02 e presenta una flessione del 22,12% rispetto al consuntivo 2018 e del 26,34% rispetto alla previsione assestata 2019; tale scosta mento è dovuto in gran parte alla diminuzione della Categoria 6 “Proventi speciali” che passa da una previsione assestata 2019 pari a complessivi euro 32.917.743,57 ad una previsione 2020 pari ad euro 10.615.584,02; tale riduzione si ferisce alle entrate relative alle confische effettuate a seguito delle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria per un importo complessivo, previsto per l’esercizio 2019, pari ad euro 20 .830.000,00. Ulteriore flessione si registra nella Categoria 9 “Proventi di attività” che da euro 20 .123.318,77 del dato consuntivo 2018 passa ad euro 8 .957 .023,00 dell’assestato 2019, per poi diminuire ulteriormente fino ad arrivare ad euro 7.156 .798,00 nel 2020 in relazione al minore avanzo registrato daIl’A .A.S.S., di cui si diceva precedentemente. Il Titolo 3 – Alienazione, ammortamento di beni patrimoniale e rimborsi di crediti ammonta nel 2020 ad euro 409.000,00 con una diminuzione del 98,85% rispetto al consuntivo 2018 e del 99,32% rispetto alla previsione assestata 2019; nel consuntivo 2018 nella Categoria 17 “Vendita beni mobili ll hanno trovato imputazione le operazioni finalizzate alla copertura della perdita di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A. per gli anni 2016 e 2017 attraverso la cessione delle obbligazioni subordinate emesse da Cassa di Risparmio, precedentemente acquisite dall’I.S.S ., per euro 35 .000 .000,00. Mentre, nella previsione assesta 2019, nella Categoria 14 “Rimborso finanziamenti ll è registrata l’operazione di transazione tra l’Eccellentissima Camera e la Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – S.U.M.S di cui all’articolo 26 della Legge 30 Maggio 2019 n.88. Il Titolo 4 – Entrate derivanti da accensioni di mutui e prestiti ricomprende la Categoria 13 “Emissione Titoli Pubblici ll con un importo previsto nel 2020 di euro 15.000.000,00, di cui euro 5.000.000,00 per l’emissione Titoli del debito pubblico al fine del finanziamento della legge di spesa n.67j2015 per la realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche, e di euro 10.000.000,00 per l’emissione di Titoli del debito pubblico ai sensi di quanto disposto dalla comma 5 dell’articolo 42 del progetto di legge. Nel medesimo Titolo 4 è iscritta inoltre la voce relativa al disavanzo di bilancio previsto per l’esercizio finanziario 2020 pari ad 28.934.496,34. La spesa corrente passa da euro 507 .834.325J3 del consuntivo 2018 a euro 527.570 .293,22 nella previsione assestata 2019 presentando un aumento del 3,89%, fino a raggiungere euro 497.404.528,18 nella previsione 2020 rilevando una diminuzione sia rispetto al consuntivo 2018, che rispetto alla previsione assestata 2019 rispettivamente pari al 2,05% e 5,72%. Il contenimento della spesa corrente nella previsione 2020 ha interessato numerose categorie di spesa, ad esclusione della Categoria 6 “Interessi passivi” (20,16% rispetto all’assestato 2019 e 48,57% rispetto al consuntivo 2018), della Categoria 12 “Oneri retributivi” (4,12% rispetto all’assestato 2019 e 10,50% rispetto al consuntivo 2018) e della Categoria 13 “Trasferimenti correnti settore pubblico allargato” che presenta un aumento del 23,98% rispetto al dato dell’assestamento 2019 e ad aumento del 2,42% rispetto al consuntivo 2018. L’incremento della spesa corrente nella previsione 2020, rispetto al dato assestato 2019, è principalmente riferito ai trasferimenti all’Istituto Sicurezza Sociale pari al 29,08% ed in particolare il settore previdenziale che presenta un aumento di euro 21.600.000,00 sul capitolo 1-10-4530 “Oneri a carico dello Stato per gestione fondo pensioni lavoratori dipendenti”, un aumento di euro 3.500.000,00 sul capitolo 1-10-4545 “Oneri a carico dello Stato per gestione fondo pensioni lavoratori autonomi”, un aumento di euro 202.000,00 sul capitolo 1-10-4670 “Oneri a carico dello Stato per pensioni sociali ed assimilate”, ed infine un aumento di euro 112.500,00 sul capitolo 1-10-4604 “Disavanzo Gestione Residuale Lavoratori Autonomi”. A seguito del confronto avvenuto con le parti che hanno partecipato agli incontri del tavolo istituzionale di confronto, l’articolo 21 del presente progetto di legge stabilisce la necessità di introdurre in tempi brevi una riforma complessiva del sistema previdenziale al fine di garantire l’equilibrio dei fondi pensione e ridurre l’intervento a carico dello Stato e prevede, in via straordinaria, che il contributo a carico dello Stato per la gestione del fondo pensioni lavoratori dipendenti per l’esercizio finanziario 2019 è di euro 26.000.000,00 e per l’esercizio finanziario 2020 di euro 27.000.000,00. Pertanto, l’importo di euro 19.000.000,00 per l’esercizio 2019 inizialmente previsto dal comma 2 dell’articolo 41 della Legge 24 dicembre 2018 n.l73, è aumentato ad euro 26.000.000,00, ferme restando le modalità di erogazione stabilite sotto forma di rimborso decennale senza interessi; mentre, il trasferimento del contributo relativo all’esercizio 2020 è previsto per euro 19.000.000,00 sul capitolo 1-10-4530 “Oneri a carico dello Stato per gestione fondo pensioni lavoratori dipendenti”, ed il restante trasferimento pari ad euro 8.000.000,00 viene stanziato, a decorrere dall’esercizio finanziario 2021, sulla base di un piano di rientro di durata decennale senza interessi . In definitiva, lo stanziamento complessivo per l’esercizio finanziario 2020 sul capitolo 1-10-4530 è pari ad euro 21.600.000,00. Inoltre, il trasferimento all’Istituto per la Sicurezza Sociale per l’assistenza sanitaria e per il finanziamento del servizio socio sanitario ammonta ad euro 71.400.000,00 presenta un aumento del 2,05% rispetto al dato assestato 2019, mentre risulta invariato rispetto al dato consuntivo 2018. Da rilevare inoltre che la Categoria 13 presenta un aumento anche nel trasferimento corrente all’Università degli Studi, che passa da euro 3.000.000,00 nel consuntivo 2018 ad euro 2.975.000,00 nell’assestamento 2019 ad euro 3.600.000,00 nella previsione 2020 rilevando un aumento del 20% rispetto al consuntivo e del 21,01 % rispetto al dato assestato 2019 . Una ulteriore variazione della spesa corrente della previsione 2020, rispetto al dato assestato 2019, si rileva in diminuzione nella Categoria 21 “Rischi su crediti” riferita all’operazione registrata nel 2019 per la transazione fra l’Eccellentissima Camera e la Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – S.U.M.S. di cui all’articolo 26 della Legge 30 maggio 2019 n.88 . La diminuzione delle previsioni di spesa corrente per l’anno 2020, rispetto alla previsione assestata 2019, ha interessato anche le categorie connesse al costo del personale e precisamente la Categoria 1 “Oneri retributivi degli organi istituzionali”, la Categoria 2 “Personale in attività”, la Categoria 3 “Personale in congedo” e la Categoria 12 “Oneri retributivi”, che nel complesso ammontano, comprese le trasferte, ad euro 104.340.000,00 con una diminuzione dello 0,31% rispetto al dato assestato 2019.  AI fine di ridurre l’incidenza del costo del personale pubblico sulla spesa corrente, l’articolo 23 del progetto di legge conferma anche per l’esercizio 2020 gli interventi sulle riduzioni straordinarie di cui agli articoli 75, comma l, e 76 della Legge 22 dicembre 2010 n. 194 ed al Decreto Delegato 31 gennaio 2011 n.19 e sulle riduzioni degli oneri per gli straordinari e le maggiorazioni prevedendo un contenimento pari ad almeno il 20% rispetto al dato consuntivo 201 8. La spesa in conto capitale per l’esercizio 2020, pari ad euro 34.815.637,67, risulta in diminuzione del 37,54% rispetto alla previsione assestata 2019 e del 63,47% rispetto al consuntivo 2018. L’oscillazione di maggior rilievo rispetto al consuntivo 2018 è riferita agli stanziamenti previsti nella Categoria 15 “Trasferimenti in conto capitale” destinata agli interventi di rafforzamento patrimoniale e ripianamento perdite della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A. Anche per l’esercizio 2020 le risultanze del bilancio d’esercizio di Cassa di Risparmio troveranno evidenza nel bilancio dello Stato secondo la procedura di cui al comma 3 dell’articolo 38 del presente progetto di legge che prevede le modalità ed i termini per l’allineamento del bilancio dello Stato con il risultato d’esercizio del bilancio di Cassa di Risparmio con riferimento al periodo 2020; inoltre, in via prudenziale, ai sensi di quanto disposto dal comma 2 dell’articolo 38 del presente progetto di legge, in attesa del risultato d’esercizio di Cassa di Risparmio, sul capitolo 2 .. 3-6356 “Interventi di rafforzamento patrimoniale e ripianamento perdite del sistema bancario sammarinese” è previsto lo stanziamento di euro 10.000.000,00 per l’esercizio finanziario 2020 e di euro 22.300.000,00 per gli esercizi finanziari 2021 e 2022. Ai sensi di quanto previsto dall’articolo 4 del progetto di legge negli investimenti previsti per l’esercizio 2020 è inserito nella Categoria 14 “Trasferimenti conto capitale settore pubblico allargato” lo stanziamento per euro 5.000.000,00 per gli oneri di progettazione e realizzazione delle opere ed infrastrutture previste dal piano pluriennale degli investimenti quale fondo di dotazione all’A.A.S.L.P Le risorse per finanziare il piano pluriennale degli investimenti sono reperite mediante l’emissione di Titoli del debito pubblico, in più soluzioni ed entro il 2020, fino a concorrenza dell’importo di euro 5.000.000,00; sono previsti inoltre euro 5.000.000,00 nel 2021 ed euro 10.000.000,00 nel 2022 ai sensi del comma 4 dell’articolo 42 del progetto di legge. Nella spesa in conto capitale della Categoria 16 “Trasferimenti per lo sviluppo dei settori produttivi” è previsto un aumento dello stanzia mento per euro 1.800.000,00, rispetto al dato assestato 2019, sul capitolo relativo ai contributi in conto interessi ed in conto canoni per interventi a sostegno delle attività economiche; parimenti il convenzionamento previsto per il 2020 di cui all’articolo 1, comma 1 lettera e), del presente progetto di legge è definito in complessivi euro 10.000.000,00 a disposi zione per il finanziamento dei progetti di sviluppo delle imprese sul territorio. Nel Tito lo 3 – Rimborso di prestiti la previsione 2020 è pari ad euro 29.188.859,51 ed aumenta del 36,42% rispetto al consuntivo 2018 e diminuisce del 5,01 % rispetto alla previsione assestata 2019. Nella Categoria 24 “Accantonamenti” la previsione per l’esercizio 2020 pari ad euro 11.344.000,00 comprende l’accantonamento delle quote capitale relative alle emissioni dei Titoli del debito pubblico già effettuate, nonché della quota di euro 1.500.000,00 per le emissioni previste nell’esercizio 2020.  La liquidità dello Stato è oggetto di continuo monitoraggio da parte degli Uffici competenti e negli ultimi anni ha registrato una significativa riduzione; resta quindi prioritario per il 2020 reperire ulteriori risorse finanziarie che dovranno essere principalmente indirizzate su progetti di investimento per lo sviluppo, e non per il sostegno alla spesa corrente. Il debito pubblico è costituito dal debito residuo che lo Stato deve ancora rimborsare sui finanziamenti, mutui e titoli pubblici al 31 dicembre di ogni anno e dalla differenza dei crediti e debiti rilevati alla chiusura del Rendiconto Generale dello Stato. AI 31 dicembre 2018 il debito pubblico ammonta ad euro 425.581.205,70. Risulta pertanto indispensabile ribadire che ogni sforzo dovrà essere compiuto, nel corso del prossimo esercizio finanziario, per garantire la massima sostenibilità al Bilancio dello Stato mettendo in atto i vari interventi programmatici  in chiusura della presente relazione al progetto di legge “Bilanci di previsione dello Stato e degli Enti Pubblici dell’esercizio finanziario 2020 e bilanci pluriennali 2020/2022” si ritiene opportuno ringraziare tutte le forze politiche e le parti sociali ed economiche che, pur portando istanze differenti legate alle diverse sensibilità che le contraddistinguono, hanno partecipato al tavolo istituzionale di confronto dal quale scaturisce oggi il presente progetto di legge sul quale siamo tutti in quest’aula chiamati responsabilmente ad esprimerci. 

Giuseppe Maria Morganti (SSD): Grazie di cuore al Segretario Guidi per le capacità che ha messo in campo in questo difficile momento, dando prova di pazienza e grande disponibilità al dialogo nonostante le difficoltà che si sono manifestate anche sul tavolo istituzionale. Le difficoltà per raggiungere questo obiettivo sono state enormi. In questo caso forze politiche, di maggioranza ed opposizione, forze sociali e forze economiche, si sono confrontate e hanno trovato insieme la soluzione. Un metodo assolutamente nuovo, a mio avviso, che decreta il successo del tavolo istituzionale. La barca è ancora nella tempesta, ma ora finalmente remiamo tutti nella stessa direzione. Importante è l’articolo 22, che sancisce e ratifica questa metodologia. Ciò significa che ulteriori obiettivi potranno essere raggiunti in futuro, facendo sì che le forze si capiscano meglio e capiscano meglio le idee degli altri. L’articolo 22 è l’unico che potrà portare la Repubblica di San Marino a definire una posizione sulla riforma del sistema previdenziale: una decisione importantissima che dovrà essere adottata. Ritorna il motivo del remare tutti dalla stessa parte: questo significa articolo 22. Mi auguro che la fatturazione elettronica non vengano pensata solamente in un’ottica di import/export ma anche nel mercato interno sammarinese. Ci sono opzioni strategiche fondamentali in questo testo. I compiti dati agli enti pubblici, assolutamente importanti, a cominciare dall’ISS: il compito di rivedere il proprio bilancio e di portare delle soluzioni oggettive per controllare la spesa sanitaria. Non taglio, ma razionalizzazione della spesa sanitaria; l’intervento chiesto a Cassa di Risparmia perché porti al più presto un progetto di ristrutturazione; un’indicazione importante a Banca Nazionale nel limitare lo spettro operativo alle attività indicate dall’articolo 7. Questa legge sa di non essere esaustiva, ma di aver aperto un canale affinché gli obiettivi da conseguire siano sempre migliore. Obiettivi da perseguire non con indicazioni calate dall’alto, ma con indicazioni che arrivano dal basso, dalle forze in campo.

Teodoro Lonfernini (Pdcs): Siamo di fronte ad una legge di bilancio sotto certo aspetti obbligata. Un appuntamento al quale non ci si può sottrarre. All’inizio di questo percorso avevamo dubbi e paure sul fatto che, a causa di una crisi politica così a ridosso di un lavoro obbligato, non saremmo riusciti a produrre questo documento. Quel tipo di timore e problema lo abbiamo sicuramente evitato. Lo abbiamo evitato grazie al lavoro del tavolo istituzionale, al quale abbiamo partecipato tutti con la consapevolezza rispetto ad un obiettivo che dovevano raggiungere. E’ vero che in questa fase così delicata, a cavallo tra una legislatura e un’altra, non potevamo fare maggiore programmazione. Abbiamo compreso che un tavolo di lavoro di quel genere, che ha avuto la finalità di scongiurare l’esercizio provvisorio, non poteva spingersi su altre tematiche. Abbiamo accettato un compromesso, che tendeva la mano verso le esigenze del Paese. Paese che si trova in una situazione di grave difficoltà di carattere economico, in funzione del fatto che abbiamo perduto tante opportunità. Difficilmente riusciremo a condividere in questo prodotto legislativo un punto in particolare: faccio riferimento all’articolo 22, dove introduciamo un impegno per legge di quel concetto di condivisione sano. Non siamo in disaccordo sul concetto e il principio. Siamo in disaccordo sul doverlo introdurre ‘per legge’. Non ravvisiamo, in quell’articolo, gli elementi di condivisione che abbiamo ricercato con forza. Il dibattito, a mio modo di vedere, deve portare a confermare il buon lavoro svolto, impostando delle forme di metodologia che poi possono essere nel tempo perpetuate. Ma chiedere oggi che ci siano una totale condivisione su determinati punti credo che sia un po’ troppo. La maturità la dobbiamo rivedere e trovare fin da oggi, affinché il nostro Paese sia in grado di adottare, non per legge ma per modus operandi, metodi di lavoro che portano ad un totale condivisione.

Roberto Giorgetti (Repubblica Futura): Noi abbiamo manifestato fin da subito scetticismo relativamente a un percorso che si è svolto a ridosso di un periodo di campagna elettorale. Scorrendo queste dinamiche conflittuali, uno dei primi elementi che salta agli occhi è che da quel percorso sono state eliminate completamente le riforme strutturali, ad esempio interventi nel campo della riforma fiscale. Non si è parlato minimamente di un percorso per la messa in sicurezza del sistema bancario per i crediti difficilmente esigibili. Ci sono dei rimandi sulla riforma delle imposte, ma c’è un rinvio su un confronto che dovrà avvenire nel 2020, con posizioni contrapposte tra i partecipanti non politici a quel tavolo. Non vi sono interventi strutturali di riforma della spesa. Non vi sono nemmeno elementi di sviluppo. L’impressione generale è che alla fine tutta questa narrativa che abbiamo speso in questi mesi sia servita a dare una statura nobile a ciò che è accaduto: ovvero alcune forze politiche che si sono sfilate e si aggiungono ad altre. Si è esagerato nel voler parlare di un percorso di condivisione che poi all’atto pratico non c’è. In qualsiasi realtà vi sono interessi legittimi, la politica ha il compito di fare una sintesi. Fare la sintesi non vuol dire dare ragione a tutti, ma compiere delle scelte. Per quanto riguarda Rf, noi daremo un apporto costruttivo, non demagogico, a percorrere alcune scelte che sono nell’interesse del Paese. Se questo vorrà dire sederci a determinati tavoli, ci siederemo; ma alla fine conta la scelta politica di fondo. A volte questo significa anche rischiare di essere impopolari. Prendiamo in giro noi stessi se pensiamo che i problemi si risolvano con l’amore universale. Segnalo due questioni. La prima: sull’articolo 17, che di fatto prevedere un’altra mini-patrimoniale, abbiamo espresso la nostra contrarietà. Infine: quello che è completamente mancato è un indirizzo di massima per quanto riguarda la soluzione della gestione dell’Npl come sistema. Era uno dei punti contenuti nell’ordine del giorno votato in questa aula.

Matteo Ciacci (Civico 10): Affrontiamo l’analisi del bilancio con una forte soddisfazione per ciò che è emerso nel luogo del confronto. Ci tengo a fare alcune precisazioni al collega Giorgetti. Nell’ambito del tavolo istituzionale non c’è stato amore cosmico, ma un lavoro di confronto e scontro molto forte su alcune tematiche. Alla fine la necessità di arrivare ad un risultato ha portato ad assottigliare le divergenze. Una delle cose interessanti è che si è cercato di rendere consapevoli tutte le parti in causa dei dati economico – finanziari degli enti dello Stato. Aver trovato un accordo forte con le forze sindacali sul tema del fondo pensione – primo pilastro è molto importante. C’è un accordo sulla restituzione del contributo dello Stato, prevedendo 21 milioni che vengono attribuiti al Fondo pensioni. Altro aspetto da rimarcare è che rimane invariato il contributo dell’ISS, quindi non si va a toccare la spesa nell’ambito sanitario, benché sia necessaria un’azione di controllo rigorosa. Altro aspetto decisamente interessante: tutti i dati forniti rispetto all’ambito fiscale con l’impegno a riorganizzare gli incentivi e ad apportare delle modifiche per il riequilibrio del carico fiscale. Siamo stati fautori di questa iniziativa e dobbiamo ringraziare tutte le forze politiche, inclusa Repubblica Futura. L’auspicio è che questo metodo possa essere portato avanti anche nella prossima legislatura.

Michele Muratori (SSD): La politica partecipata può essere il volano per la creazione di una San Marino che non vuole più litigare e non ritiene più rinviabile la consapevolezza di dover fare squadra per uscire dal pantano. Il mio plauso va a chi ha condotto questo tavolo, mostrando grande lungimiranza nel non lasciare nessuno indietro e coinvolgendo tutti in un percorso che va al di là degli interessi di parte. Un percorso bocciato in partenza da qualcuno, che ancora non riconosce il dialogo come colonna portante del nuovo modo di fare politica.

Dalibor Riccardi (Gruppo Misto): Questo lavoro è il prodotto migliore che poteva essere portato all’attenzione del Consiglio, tenuto conto del periodo di instabilità istituzionale che stiamo attraversando. Nonostante la particolarità della situazione, abbiamo introdotto degli input programmatici e politici e siamo riusciti a portare in Aula una legge con un deficit minore rispetto a quanto prospettato. Questa è una vittoria per il Paese. C’è un input politico importante, con indirizzi programmatici per cercare di addivenire ad una spending review non più rinviabile.

Iro Belluzzi (Psd): Il bilancio che andiamo ad esaminare oggi è il minimo sindacale che poteva uscire da quel tavolo istituzionale tanto decantato. Se andiamo ad analizzare le cifre presenti in alcuni articoli, vediamo quali saranno sfide ed emergenze dei Governi che seguiranno. Uno strumento che serve per arrivare a quella che dovrà essere la campagna elettorale. Si è arrivati ad adottarlo anche se il confronto e le diverse posizioni espresse non collimavano. Chi vive nella Repubblica di San Marino dev’essere tutelato nel risparmio e nel lavoro: c’è stata una richiesta della Csu sul rimborso dei lavoratori coinvolti nel fallimento delle aziende e che hanno percepito la retribuzione e hanno perso quello che veramente era loro. Era tutto plausibile.

Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura Marco Podeschi: Qualcuno ha parlato di un clima nuovo in questo Paese, ma il clima mi sembra sempre lo stesso. Ci troviamo con una legge di bilancio che è già programma elettorale. Per l’ennesimo anno sull’istruzione non ci sono stati tagli. Sottolineo nuovamente l’esigenza che l’Università dovrebbe iniziare ad avere dei beni immobili intestati. Il rischio è che vengano lasciati a piedi degli studenti in caso di difficoltà da parte dello Stato. Purtroppo la cultura a livello di bilancio ha poco peso. Qualcuno ha fatto l’esempio della barca a remi in mezzo alla tempesta, ma se si ha una barca a remi è meglio non uscire proprio. In politica ci sono delle scelte che a volte non funzionano: inutile invocare la teoria dell’ascolto. Ma ascolto di cosa? Serve rispetto per il Paese sia che si sia in maggioranza che all’opposizione. Ci sono degli articoli specifici nelle precedenti leggi di bilancio a cui non abbiamo mai dato corso. La legge sulle risoluzioni bancarie che costo avrà sui cittadini? Chiudiamo questa legislatura con lo Stato che è proprietario di tre banche: non mi sembra una cosa normale.

Pasquale Valentini (Pdcs): Dietro il lavoro fatto ci sono delle buone intenzioni, ma vorrei far notare che queste non bastano. Ci sta la giusta preoccupazione di fornire alla prossima legislatura un bilancio. Questo però avviene in un Consiglio sciolto e in ordinaria amministrazione. Ci volevano degli accorgimenti perché questo potesse accadere. Attenzione però: non si può fare un Consiglio straordinario per fare un bilancio che dica al prossimo Governo cosa deve fare. Sarebbe come dire ai cittadini: perché andate a votare? Il problema non è il contenuto, è che stiamo mettendo in discussione la libertà di un Consiglio che ancora deve nascere. E’ qui l’equivoco. Noi siamo qui con la funzione di evitare al paese l’esercizio straordinario: quello che abbiamo aggiunto è un di più che può addirittura ritorsi contro. Se non sarà possibile ritoccare niente, avrò dei dubbi nel sostenere il progetto. Se dobbiamo fare questo, ci conviene andare in esercizio provvisorio.

Roberto Ciavatta (Rete): Ci siamo trovati al tavolo per due mesi con Repubblica Futura che non ha mai fatto una proposta, salvo dire poi che non è d’accordo col lavoro svolto. Bisogna ricordare che il documento non è blindato. Smettiamo di dire che è un documento condiviso. Csu a parte, tutte le forze economiche hanno preso le distanze. C’è un dato che abbiamo sempre rimarcato dall’inizio: siamo in una fase di ordinaria amministrazione. E’ stata portata una bozza negli ultimi giorni. Le nostre proposte di modifica non venivano mai introdotte e così le abbiamo messe per iscritto. Tra una settimana inizia la campagna elettorale: un partito politico che si sfila, già dal momento dell’accordo su una ipotetica legge di bilancio, è evidente che lo stia facendo per utilizzare il contenuto della legge a scopi elettorali. Così verrà fuori che l’articolo X è ‘clientelare’, l’articolo ‘Y’ va a discapito dei cittadini. Nel momento in cui è venuto a meno l’ok a prendersi una parte di responsabilità, qualcuno ha detto: tana libera tutti. E infatti le parti economiche si sono sfilate. Oggi ci ritroviamo con un articolo pubblicato dalla sola CSU, assolutamente scorretto, che vuole avere la paternità di un documento, pur non esprimendosi nemmeno sul comunicato congiunto fatto circolare al tavolo. Dico agli amici della CSU: ai ricatti non ci sto. Sulla pubblicazione dei debitori: ho cercato di confrontarmi con coloro che in rappresentanza del nostro gruppo politico sono in contesti che hanno a che fare con le banche, e tutti ci hanno detto che ci sono gravi problemi di incostituzionalità e di ulteriore fuga di liquidità dalle banche.

Fabrizio Francioni (SSD): La politica deve assumersi le sue responsabilità: cosa che non è stata fatta. Questa è una legge di bilancio modesta, con mille rimandi, che non risolve nulla. Il tavolo aveva ben altre potenzialità, che invece sono state messe da parte, perché qualcuno evidentemente ha deciso così perché aveva altri progetti ed altre ambizioni. Questa legislatura si chiude in maniera non decorosa.

Fabrizio Perotto (Rf): Più un organo è allargato, meno è decisionale. Credo che il tavolo istituzionale ad oggi sia servito solamente ad interrompere la legislatura ed indire nuove elezioni politiche. Non si aveva il coraggio di interrompere un’attività di Governo, ma si è cercato di terminare la legislatura ed indire nuove elezioni. Ho sentito parole di giubilo nei confronti di questa legge di bilancio, ma ci sono diversi milioni di euro di passività. Se si pensa che nella prossima legislatura tutti siano d’accordo su temi fondamentali, come la riforma pensionistica, allora stiamo raccontando una favola. Vengono destinati altri milioni di euro all’ospedale: anche qui occorre un’analisi approfondita. Dal mio punto di vista mi sarei aspettato che qualcosa di risparmio si potesse ottenere, non stravolgendo l’ISS, ma certamente qualche domanda andrebbe posta.  

Angelo Della Valle (SSD): Questo Paese per risollevarsi deve per forza fare certe riforme: a cominciare dalle pensioni. Vogliamo dare la possibilità ai nostri cittadini di vivere in maniera dignitosa in questa Repubblica: è per questo che stiamo lavorando, è per questo che sta lavorando il Segretario Eva Guidi.

Nicola Selva (Rf): L’esercizio provvisorio avrebbe portato pesanti ripercussioni sulle finanze del nostro Paese. E’ stata richiesta una forzatura, ma era un aspetto necessario. Condivido che si debba remare nella stessa direzione di fronte a provvedimenti come questi. Lo sostegno pienamente, ma quando si ottengono dei risultati importanti e concreti. Certi metodi sono fatti solamente per ottenere risultati diversi. Non voglio entrare nel merito dei singoli articoli, ma alcune considerazioni è d’obbligo farle.

Segretario di Stato per l’Industria Andrea Zafferani: Mi sarei aspettato, come obiettivo del tavolo istituzionale, quello di evitare di avere una voragine di bilancio. In questo documento non ci sono elementi di sviluppo né elementi strutturali, salvo impegni e rimandi agli ennesimi decreti. Il bilancio non ha nulla di ciò che si era auspicato ed era stato previsto. Abbiamo messo in seria difficoltà la Repubblica, non affrontando i temi per mettere in sicurezza il Paese in una normale amministrazione. Esprimo preoccupazione perché parliamo di un bilancio con un deficit molto elevato che è tre volte tanto quello previsto l’anno scorso. Non si tiene conto delle possibili perdite di Cassa di Risparmio. E non si tiene conto della ‘marchetta’ elettorale sui risparmiatori della SMI. Bisognava inserire anche lo stanziamento, altrimenti è un po’ comodo fare le cose in questo modo. L’anno scorso i 19 milioni concessi alla copertura del fondo pensione avevano scatenato molte reazioni, quest’anno invece 26 vanno bene, anche se non coprono comunque il disavanzo. Considerate le premesse del tavolo istituzionale, ci sono solo impegni generici. Questo tipo di atteggiamento può soddisfare chi vive sul rinvio dei problemi, ma non soddisfa chi ha il compito di far sì che il Paese sia sul sentiero della sostenibilità dal punto di vista del bilancio.

Tony Margiotta (Gruppo misto): L’ordine del giorno approvato in quest’Aula ha avuto conseguenze notevoli, portando alla caduta del Governo, e ha portato al tavolo forze politiche e rappresentanti di lavoratori e imprese. L’atteggiamento verso il tavolo era un atteggiamento di responsabilità. L’esercizio provvisorio andava nella direzione contraria a quell’ordine del giorno che abbiamo firmato. Come si è arrivati alla blindatura del testo partorito dal tavolo istituzionale? Credo che questa sia la normalità in una fase di straordinarietà. Le forze economiche si sono defilate, una forza politica si è defilata: messaggio politico chiaro che non fa presagire un percorso agevole per il prossimo Governo.

Stefano Palmieri (Rf): Apprezzo l’intervento del consigliere Valentini perché in linea con quanto abbiamo sempre sostenuto come Repubblica Futura. La foglia di fico del tavolo istituzionale è già caduta da tempo. Il lavoro del tavolo, per quello che mi riguarda, non ha dato risultati soddisfacenti: ha prodotto un bilancio tecnico che demanda tutto alla prossima legislatura, e che soprattutto ci lascia una previsione di perdita importante e che, a detta anche di altri consiglieri, sarà forse superiore. Mi auguro che si guarderà nella direzione dello sviluppo piuttosto che di reprimere l’economia sammarinese. Speriamo di riprendere una normale gestione della cosa politica ad elezioni avvenute e che si torni ad una normalità e ad un dialogo tra le forze politiche e di confronto tra le parti sociali, che deve rimanere confronto.

Marco Gatti (Pdcs): Voglio dare atto al Segretario di Stato di aver portato avanti un lavoro non semplice. Il confronto con gli uffici e con gli enti ha fatto sì che oggi ci sia una consapevolezza diffusa sullo stato dell’arte della situazione sammarinese: tutti sono caricati della responsabilità di affrontare la prossima legislatura con coscienza. L’altro punto importante è che è ripartito il dialogo. Noi abbiamo perplessità sulla pubblicazione dei debitori delle banche: anche a noi è stato riferito che potrebbero esserci profili di incostituzionalità. Dubbi anche sull’articolo 22, che prevede di rendere obbligatorio per legge il tavolo quadripartitico. Noi lo abbiamo detto fin da subito che non eravamo d’accordo. Quei tavoli devono andare avanti non perché c’è un obbligo di legge, ma perché il Governo deve confrontarsi.

Alessandro Bevitori (SSD): Sapevamo benissimo che il buon esito del tavolo non era una cosa scontata. Per risolvere i problemi che affliggono il nostro Paese c’è solamente un metodo. Come SSD e Civico 10, siamo arrivati alla conclusione che, di fronte all’immobilismo del Governo nell’affrontare le riforme, era necessario un altro metodo, che noi abbiamo individuato nel tavolo istituzionale. Questo bilancio non è nulla di straordinario, però intanto abbiamo individuato, abbiamo individuato i problemi che qualcuno fino a poco tempo fa teneva ancora sotto il tappeto. Ora i problemi sono ben chiari.

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