“Quando l’amore è cieco” di Carlo Franciosi – Repubblica Futura

“Quando l’amore è cieco” di Carlo Franciosi – Repubblica Futura

Fino alla seconda metà del secolo scorso succedeva con una certa frequenza che qualche fanciulla di buona famiglia, magari illibata, tutta casa letto e chiesa, si invaghisse di qualche giovane di bella presenza, magari un po’ scavezzacollo; il parentado ovviamente si opponeva a questo legame inconsulto, e allora i due spasimanti realizzavano il loro sogno d’amore con una fuga di qualche giorno rifugiandosi generalmente in una pensioncina di periferia o presso amici compiacenti.

Al ritorno, di fronte al fatto compiuto, c’erano tre vie di uscita: o il ricovero coatto della sciagurata in un monastero di clausura, o la ricerca di un “partito” migliore che grazie ad un’adeguata dote sposasse la fanciulla senza badare alle chiacchiere, o il matrimonio riparatore col giovane scapestrato, nella speranza che mettesse giudizio.

Per fortuna questi inciampi sentimentali non succedono più, ma la ricerca di un approdo per gli sbalestrati ora si verifica nella politica.

La fanciulla, che chiameremo D.C., di fronte alla necessità impellente di riposizionarsi al potere, ha cercato un partner intraprendente scegliendo il promettente Movimento RETE.

E’ successo così: nel dicembre 2016, in occasione delle ultime elezioni, RETE, un movimento giovane e piuttosto velleitario, abbagliato dal costante aumento dei consensi raccolti dai social network, aveva in mente di agguantare la vittoria mettendo finalmente all’opposizione il sistema di potere che stava sgovernando da circa trent’anni, impersonato dalla Democrazia Cristiana con l’ausilio dei vari gruppetti socialisti in perenne lotta per assicurarsi un posto alla sua ombra.

Il regime si trovava in notevole crisi politica. La legge elettorale prevedeva, dopo il primo turno, il ballottaggio fra il primo e il secondo gruppo più votato (partito o coalizione) e gli apparentamenti dovevano essere dichiarati prima delle elezioni. RETE con DIM aspirava al primo posto, o quanto meno al secondo, convinta poi di battere tranquillamente la coalizione della DC al ballottaggio. Mai aveva messo in conto il secondo posto alla coalizione ADESSO.sm, che invece ha battuto la coalizione avversaria con quasi il 60% dei voti.

Così RETE tagliata fuori dall’agone e D.C. sbattuta fuori dal potere non hanno perso tempo e hanno subito improvvisato una canea di lamentele contro la legge truffa che non rispecchiava a loro parere la composizione del Consiglio Grande e Generale e di conseguenza delegittimava il governo eletto con regolare voto del popolo.

La condotta dell’opposizione basata sulla innaturale alleanza fra diavolo e acquasanta è stata asfissiante per tre anni, durante i quali la nuova maggioranza di governo ha cercato di sistemare parecchie cose sul piano amministrativo, economico, legislativo e giudiziario, ma dovendo anche chiedere sacrifici alla popolazione, purtroppo ormai disabituata a sostenerli dopo essere stata blandita e viziata da una politica del tutto clientelare.

Così le opposizioni hanno avuto buon gioco a promuovere e vincere un referendum che abrogava la legge elettorale e a improvvisarne un’altra ad uso e consumo dei soliti maneggioni… continua nella seconda parte questo venerdì mattina su Libertas.sm

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