La Dc ha cinque opzioni possibili per andare a governare il Paese
Dai musi lunghi del 2016 in casa democristiana, si è passati al giubilo del 2019 per un esito elettorale inatteso nella stessa via delle Scalette, dove si è tornati agli antichi fasti con un 33,35% dei consensi pari a 21 seggi in Consiglio Grande e Generale. Adesso occorrerà attendere l’ufficializzazione dei risultati e delle preferenze perché, poi, entro 48 ore, la Reggenza conferisca al Pdcs il mandato per la formazione della nuova maggioranza e del nuovo governo. (…)
Sul tavolo delle opzioni più plausibili ce ne sono almeno cinque la cui attuazione dipenderà dalla negoziazione. La prima: la Dc trova l’intesa per governare con Dim e Npr, totale 44 seggi, con la possibilità, quindi, anche di procedere con i due terzi del Consiglio alle riforme istituzionali. La seconda: la Dc trova l’intesa sempre con Dim e Libera, totale 46 seggi, e anche qui possibilità di contare su una maggioranza ampia anche per le riforme istituzionali. La terza: la Dc trova una intesa oltre che con Dim, con entrambe le altre forze, Libera e Npr, per un totale di 54 seggi. La quarta: la Dc con Dim non trova l’accordo e questa si defila. Quindi il Pdcs si accorda sia con Libera sia con Npr per un totale di 39 seggi. La quinta: la Dc e Dim decidono di accordarsi solo tra loro dando vita a una maggioranza di 36 consiglieri con le liste democristiana, Motus Liberi e Rete. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
Leggi l’articolo integrale di L’informazione pubblicato dopo le 23