San Marino. Primi dibattiti a Palazzo Pubblico

San Marino. Primi dibattiti a Palazzo Pubblico

Il Consiglio Grande e Generale è ripartito dalle considerazioni sulle consultazioni elettorali dell’8 dicembre.

Ad aprire il dibattito ieri a Palazzo Pubblico, spiega San Marino News Agency in una nota, è stato Teodoro Lonfernini (Pdcs), che ha ricordato quali dovranno essere le priorità del futuro esecutivo: “Abbiamo tutti quanti un compito e una responsabilità: portare all’attenzione del Paese i problemi e cercare di risolverli con un programma e un quadro politico ben preciso”. Poi ha assicurato “massimo impegno” nel confronto con le forze di opposizione.

Michele Muratori (Libera) è intervenuto sul tema della formazione del Congresso di Stato: “Qui o si vince o si viene invischiati in un gioco di veti che impedisce a chi ha ottenuto più voti di ottenere la segreteria per semplici antipatie”.

Nicola Renzi (Rf) ha chiesto ai partiti di unire le forze nella lotta contro le fake news: “Abbiamo sentito il peso delle calunnie contro di noi, che andavano a toccare le persone nel privato. Faremo opposizione valutando i provvedimenti e le attività delle segreterie, non facendo dossieraggio e mettendo in giro calunnie”.

Mirko Dolcini (Domani–Motus Liberi) ha voluto evidenziare che “non esistono segreterie più importanti e meno importanti, questa distinzione crea lacune nel tessuto economico e sociale del Paese. Se esistono 10 segreterie sono tutte e 10 strategiche”.

La questione giustizia è al centro dell’intervento di Gian Nicola Berti (Npr): “Abbiamo lavorato trent’anni per creare l’indipendenza giudiziaria e cosa  ci troviamo? Un politico a capo del tribunale. Credo che ad Elena Tonnini vada riconosciuto il merito di aver difeso il Paese di fronte a certi potentati ed è stata lasciata sola”.

“Lo sbaglio è stato quello di fare in modo che il rapporto tra Dc e Rete si consolidasse – ha dichiarato Vladimiro Selva (Libera) -. La Dc ha fatto lo scherzetto a Rete. Rete ha lavorato, la Dc ha incassato”.

Tra i nodi da sciogliere, secondo Marco Nicolini (Rete), c’è l’Accordo di associazione con l’Ue. “Spero che il nuovo segretario Esteri non vorrà ripartire da zero, ma conto che si voglia confrontare con il precedente ministro degli Esteri. Non è più tempo di rancori”.

Guerrino Zanotti (Libera) è tornato sulla crisi che ha portato alla caduta del precedente governo. “Non si può indebitare un Paese senza che i conti pubblici siano a posto. Su questo punto è venuta a mancare quella coesione di intenti che c’era nella prima parte di legislatura”.

“Gli elettori – ha asserito Luca Beccari (Pdcs) – si sono espressi ben due volte e hanno detto due cose nette. La prima era che le regole del gioco non erano accettate e condivise, tant’è che il referendum ha avuto un risultato positivo. La consultazione elettorale ha dato un risultato che indica discontinuità con l’amministrazione precedente”.

Critiche alla nuova maggioranza sono arrivate da Andrea Zafferani (Rf): “Il quadro politico che si sta delineando si basa due accordi, uno rispettato e uno no. Quello non rispettato vedeva una parte della vecchia maggioranza essere parte della nuova maggioranza. Quello rispettato è l’alleanza politica Dc e Rete”.

Leggi il resoconto integrale della seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale

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