“Come San Marino è riuscito a superare le crisi nazionali”

“Come San Marino è riuscito a superare le crisi nazionali”

“San Marino ha conservato la propria identità statuale nel corso travagliato della storia ed ha mantenuto nel tempo sia la libertà degli antichi (non subordinazione ad altri Stati), sia la libertà dei moderni (garantire i diritti civili, politici e sociali ai propri cittadini”.

Inizia così una riflessione firmata da Orietta Ceccoli. “Come nella biologia umana anche il tempo storico di una comunità, di un popolo, di uno Stato è segnato da varie fasi: la nascita, lo sviluppo, le crisi e le riprese ed anche l’estinzione. Nell’osservare e riflettere sulla crisi attuale in cui versa la Repubblica, una domanda è divenuta rilevante: come ha fatto la Repubblica a superare le crisi nazionali e mantenere nel tempo la sua esistenza di piccolo Stato autonomo?
Non essendo esperta di storia ho cercato l’aiuto di 3 studiosi sammarinesi ed ho chiesto loro di inviarmi una relazione sintetica con l’elencazione degli eventi più significativi di precedenti crisi nazionali e di indicarmi i punti di forza e di debolezza delle strategie, delle politiche e delle decisioni adottate per ogni avvenimento. Ho successivamente usato il metodo della schematizzazione dei casi, suddividendoli prima e ricomponendoli poi, per individuare 5 macro categorie di conflittualità, avendo ben chiaro che lo scopo finale era quello di elaborare una elencazione di punti di forza e di debolezza adottati nelle varie fattispecie.
Nelle relazioni tra Stati possiamo individuare 5 macrofasi e precisamente:
L’autonomia statuale della Repubblica è stata minacciata da autorità esterne e la comunità ha difeso la sua libertà (dal 1200 al 1700).
Sono state attuate varie forme di blocco militare o embargo (dal 1780 al 1957).
La statualità della Repubblica è rispettata da Napoleone (1876).
San Marino gestisce il diritto d’asilo in vari momenti e per soggetti diversi (Garibaldi, politici risorgimentali ed altri).
Divergenze con il Regno e poi con la Repubblica Italiana (1870-2000 ed oltre).
Ritengo molto importante la esposizione prima dei punti di forza in modo da operare anche una opportuna riflessione che talvolta la storia ci impone per rinvigorire l’identità nazionale.
La convinzione diffusa e determinata di non avere obblighi di pagare tributi e dazi ad autorità esterne perché essere una libera comunità in un libero territorio era un sentimento nazionale radicato.
L’abilità di salvaguardare l’identità statuale, legandola prima al Santo Marino come capostipite e protettore, e successivamente alla protezione di Santa Agata e Santo Quirino, è stata una mossa vincente nel confronto con il Papato.
Grande è l’importanza che è stata data all’azione e alla strategia diplomatica nel corso della storia, si sono succeduti leader sammarinesi intelligenti, abili e pazienti e nello stesso tempo venivano scelti con attenzione gli emissari diplomatici di paesi stranieri con capacità e che avessero ruoli sociali e politici di rilievo nei loro Stati.
Si ricercavano e si stipulavano accordi ed alleanze nel rispetto degli equilibri geopolitici dell’epoca.
Prevalevano atteggiamenti di cautela e di prudenza associati a determinazione, coraggio ed astuzia.
Prevalenza della concordia sociale che oggi definiamo coesione sociale.
Mantenimento e potenziamento del proprio ordinamento giuridico con l’esercizio del potere legislativo ed una propria gestione della giustizia assicurata dall’autonomia conclamata di nomina dei giudici.
Godimento di momenti e dosi di fortuna che sono sempre ben accetti non solo nelle vicende personali ma anche in quelle collettive.
Nella ricerca, l’aspetto che ha colpito la mia attenzione, è stata la rilevanza dell’azione diplomatica come vantaggio competitivo, nel senso che la consapevolezza delle passate classi dirigenti di essere una piccola realtà statuale nel processo di formazione degli Stati nazionali, ha ricercato nella diplomazia e nelle opportune alleanze, la modalità per la propria sopravvivenza. L’altro aspetto significativo risiede nella singolarità del proprio ordinamento giuridico e nella conservazione del modello repubblicano e nell’evoluzione del sistema democratico in Repubblica.
La presentazione dei punti di debolezza ed i possibili commenti sono rinviati al successivo articolo”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy