Rimini. Pennelli e vernice per cancellare gli insulti dalla sede dell’Arcigay

Rimini. Pennelli e vernice per cancellare gli insulti dalla sede dell’Arcigay

Vernice per cancellare gli insulti gay

È la pena che un imbianchino sconterà per il finto funerale celebrato da Forza Nuova contro una coppie di omosessuali

MANUEL SPADAZZI – Pennelli e secchi di vernice per reimbiancare gli uffici dell’Arcigay di Rimini e cancellare le sue colpe. Così oggi un 58enne del Forlivese estinguerà la sua pena ed eviterà di tornare in Tribunale per il processo. Lui è Claudio Pruni, un imbianchino, ex militante di Forza Nuova. Il 5 febbraio del 2017 Pruni aveva partecipato a un finto funerale, messo in scena insieme con altri attivisti di Forza nuova davanti al municipio di Cesena. Era il loro modo di ‘protestare’ contro l’unione civile di una coppia gay che si stava celebrando in quel momento in Comune. Sulla bara finta compariva il tricolore (secondo Forza Nuova le unioni civili tra omosessuali rappresentano il funerale dell’Italia) e perfino un manifesto funebre con i nomi dei due ragazzi che quel giorno avevano scelto di celebrare l’unione, ovvero Matteo e Marco. Il tutto era stata accompagnato da vari slogan omofobi urlati all’altoparlante, come riferito dai testimoni. Una volta identificati tutti i responsabili di quel gesto, tra cui il leader riminese di Forza nuova Mirco Ottaviani, è cominciato il processo nei loro confronti con l’accusa di odio razziale (come previsto dalla legge Mancino). Si sono costituiti parte civile il Comune di Cesena e l’Arcigay di Rimini, che segue anche il territorio cesenate. (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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