“Un provvedimento che prova a dare qualcosa a tutti, ma che così rischia di essere inefficace per sostenere le imprese in un momento difficile”.
Lo scrive Confesercenti Rimini, che aggiunge: “E mentre presenta sostegni al mondo del lavoro che paiono adeguati, come l’estensione della cassa integrazione alle imprese sotto i sei dipendenti, ci sono misure che è necessario modificare nel testo definitivo, in particolare su credito, affitti e fisco.
Fabrizio Vagnini, presidente Confesercenti provinciale Rimini, condivide le osservazioni dell’associazione nazionale sulla bozza del decreto per fronteggiare l’impatto economico dell’emergenza Coronavirus. “Deludenti, in particolare, sono i mini-rinvii delle scadenze fiscali: il differimento di quelle del 16 marzo sposta il versamento di appena quattro giorni. Anche la sospensione dell’IVA per il solo mese di marzo è insoddisfacente. Nota positiva, invece, il rinvio della lotteria dello scontrino”.
Un po’ più di ossigeno alle imprese arriva anche dalla sospensione di ritenute e contributi, estesa almeno a marzo ed aprile. “Mancano però ancora i crediti di imposta per lo smart working, e anche le misure per gli affitti dei negozi sono mal calibrate. Il credito di imposta del 60%, oltretutto dedicato solo alle locazioni e non all’affittanza d’azienda, non risolve i problemi delle imprese: serve urgentemente una moratoria, almeno fino a dicembre, con successiva rateizzazione di quanto dovuto. E occorre includere pure misure per l’occupazione del suolo pubblico e per i canoni demaniali“.