Rimini. Coronavirus, proibite le passeggiate con i bambini

Rimini. Coronavirus, proibite le passeggiate con i bambini

“Niente passeggiate con i bimbi: è ancora troppo pericoloso”

I sindaci della provincia hanno preso una posizione comune nei riguardi della circolare governativa. Allentare le misure di contenimento è sbagliato: “Non ci possiamo permettere nuovi picchi”

MANUEL SPADAZZI – Altro che passeggiate con i bambini: “Dovete restare a casa, niente camminate. Nemmeno con i figli”, tuonano in coro i sindaci del Riminese. Che ieri hanno preso una posizione netta contro la circolare del ministero dell’Interno di martedì, che sembrava aver ridotto le restrizioni. Una circolare diffusa anche in seguito alle pressioni di alcuni comuni, tra i quali Firenze, che chiedevano un’interpretazione meno ‘drastica’ dei divieti. Immediate le reazioni del Riminese. I sindaci di Riccione e Novafeltria, Renata Tosi e Stefano Zanchini, sono stati tra i primi a ribadire (sui social) che “le passeggiate a Rimini non sono permesse”. Andrea Gnassi si è attaccato al telefono, chiedendo informazioni direttamente alla Regione e anche al ministero. Ieri mattina, dopo il caos scatenato dalla notizia, è stato lo stesso ministero dell’Interno a precisare che “la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare, purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute”. Ma la frittata ormai era fatta. Per questo ieri mattina i sindaci di tutti e 25 i Comuni del Riminese, hanno deciso di fare chiarezza con una nota congiunta. Prendendo le distanze dal Viminale: “Respingiamo il senso e la logica della circolare ministeriale in cui pare si consentano le passeggiate dei bambini accompagnati dai genitori – premettono i sindaci –. Si tratta di un’indicazione che non può trovare applicazione in un territorio come il nostro, dove sono in vigore rigorose prescrizioni. Limitazioni ferree che abbiamo chiesto per salvaguardare gli ospedali, il personale sanitario, la rete sociosanitaria”. E ancora: “Non possiamo permettere che i sacrifici fatti dalla nostra comunità vengano vanificati da interpretazioni errate, che rischiano di mettere a repentaglio i risultati ottenuti finora”. (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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