Ne bis in idem internazionale, il Mose2 finisce in una bolla di sapone
ANTONIO FABBRI – Revocata la sentenza di appello e annullata quella di primo grado. Il difensore: “sancito principio di diritto e dignità della persona”. Lo Stato rischia di dover restituire 550.000 euro confiscati
Il caso è quello legato al giro di tangenti per la costruzione del Mose, il sistema di paratie mobili per contenere l’acqua alta a Venezia. La vicenda ricostruita dalle indagini vide sul Titano la creazione di fondi neri per l’ammontare di 10 milioni di euro circa, attraverso la Bmc Broker srl di William Ambrogio Colombelli, ex console di San Marino in Veneto, attraverso un giro di false fatturazioni, versamenti nelle banche sammarinesi e prelievi pressoché contestuali ai versamenti. Il denaro, portato poi in Italia, venne poi usato per pagare le dazioni illecite. Per questo giro di denaro, ricostruito dalle carte sia dei Pm italiani che in quelle dell’inchiesta samma- rinese, sono giunti a processo (…)
Articolo tratto da L’Informazione
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